martedì 20 ottobre 2009

IL CUORE IMPOSSIBILE

é facile dire: "stai nel cuore", oppure "parla con il cuore".

Reggere a ciò che sente il cuore non è per tutti. E' per pochi.

Il cuore sente a livelli inimmaginabili: sente la solitudine, la paura, il terrore, il senso della morte e della caducità, il bisogno di essere amati e di amare, il lutto per le relazioni perse e, peggio ancora, per quelle buttate via con noncuranza e incosapevolezza.

Il cuore sente la chiusura dell'altro, il suo buttarsi via e il buttare via gli altri.

Il cuore sente l'impotenza, la fame, il freddo, l'angoscia e l'oppressione dell'alienazione e della follia dell'umanità.

E' molto più facile stare nella mente, con il suo ordinato e logico senso delle cose.
Con la sua esistenza lineare e sensata.
I progetti per il futuro... la spiegazione di ciò che è stato e di ciò che è...

Stare nel cuore richiede una forza enorme: la forza di chi scende negli abissi alla ricerca delle perle e dei tesori che custodisce, per gioirne poi alla luce del sole.

Se riesci a superare il vederti allo specchio nel bene e soprattuto nel male, se riesci a reggere a tutto il dolore che attraversi, se riesci a reggere al dolore che ti arriva senza reagire, senza andare in mania, senza abbatterti ancora di più.

Se riesci a fare tutto questo....

allora sì, sei nel cuore.

Il resto è inutile zucchero new age.

Alessandro D'Orlando

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