venerdì 19 marzo 2010

L'importanza della benevolenza

Ad un certo punto si può guardare indietro ad una persona che ci ha ferito con benevolenza.

Se lo facciamo fin dall'inizio della ferita si tratta probabilmente di una difesa.

Se ci riusciamo dopo aver attraversato le fasi dell'indifferenza, della rabbia, del dolore, della paura di quanto si è attraversato, allora probabilmente è una conquista dell'anima.

Dalla benevolenza in poi siamo liberi dalla ferita e dalle sue conseguenze (ma possiamo anche ricadere nella paura, e più indietro nel dolore, e più giù nella rabbia fino al duro pavimento dell'indifferenza.... - ci sta, è nell'ordine delle cose, ma camminare a gattoni dopo aver imparato a camminare non è che temporaneo).

Possiamo però essere benevolenti fin dall'inizio con tutte le persone che incontriamo, con tutte le situazioni che viviamo.

E' una sorta di vaccinazione dalla delusione, dalle aspettative...
é una carezza che portiamo al mondo e agli altri,
è una predispozione che porta luce nelle relazioni e dove andiamo...

Vivere nella benevolenza dà una bella, gran bella sensazione.
Come sempre è una questione di scelte e sapere cosa si vuole, e esercitare la propria volontà.

Alessandro D'Orlando

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