mercoledì 13 ottobre 2010

Essere uomini e comportarsi da uomini

Essere uomini di questi tempi non è facile.

Non cedere alle svastiche dentro di noi, e non cadere nell'indifferenza all'opposto.

Non cedere alle semplificazioni facili e agli inutili relativismi.

Non cadere nella felicità dell'ignoranza o nel pessimismo della conoscenza.

Resistere alla dilagante disumanizzazione e non cercare lo scontro perdente nello stesso tempo.

Perseguire i propri obiettivi senza però accanirsi se sfuggono.

Vedere le cose che non vanno, e poi andare oltre e guardare a come potrebbero essere e dare il proprio microscopico contributo.

La psicoterapia serve a questo...

AD

1 commento:

  1. Un tempo il fatto di essere considerati "uomini veri" veniva giudicato in base alla conformità ad un "modello standard" di uomo che era quella dell'"homo rudens": capofamiglia, autoritario ma a volte dolce, padre e a volte padrone, paternalista, lavoratore, autonomo, etc.
    Questo modello nella nostra società libera e pluralista è andato in frantumi, e per fortuna dato che oggi ognuno può decidere di "essere uomo" come gli pare e piace.
    O meglio, oggi l'unico requisito richiesto per essere uomini è il rispetto della libertà, la quale può essere elevata a modello per il nuovo "homo liberalis".
    Essere uomini (o meglio essere una persona degna) oggi vuol dire essere liberi, avere il coraggio di essere sé stessi e di consentire anche gli altri di esserlo.
    Una uomo che si vergogna di essere quello che è non è un vero uomo.
    Un uomo che nega ad un altro di essere quello che è non è un uomo.
    Un uomo che potrebbe aiutare un'altra persona e non lo fa non è un uomo.
    Queste considerazioni ovviamente valgono anche per il gentil sesso.

    RispondiElimina

Perche' credi ai complotti, perche' non credi ai complotti

Non credi ai complotti perché ti piace vivere sereno, pensare che andrà tutto bene, che continuerai ad avere lo stesso stile di vita o forse...