mercoledì 6 aprile 2011

Problemi che amano altri problemi

Le persone problematiche trovano sempre qualcuno problematico quanto o più di loro: il fatto che qualcuno  apparentemente aiuti e l'altro sia aiutato spesso non definisce chi funzioni meglio.
Sono solo problematiche che si incastrano.

Forse nell'altro vogliamo redimere le parti nostre distorte, la nostra solitudine, la nostra incapacità di farci voler bene o di voler bene? Riconosciamo nell'altro una solitudine che vedere in noi è troppo per la nostra forza? C'è un pathos che conosciamo e che ci attrae morbosamente? Che sostituisce in un falso surrogato la vita serena a cui potremo aspirare e che potremmo vivere con semplicità?

L'altro è semplicemente il nostro destino che si compie in una relazione che ci riporta sempre e soltanto a noi stessi?

L'altro è sempre e solo la porta verso di noi?

L'amore che proviamo alla fine redime tutte queste convinzioni e questi errori?

L'amore che proviamo, e il dolore che ne consegue per gettare il cuore tra i rovi, non è alla fine l'unico modo per tornare a guardare dentro di noi?

Sarebbe possibile questo viaggio se seguissimo solo i saggi consigli della testa?

Che ne sarebbe della nostra vita? Sarebbe vissuta ugualmente?

Alla fine conta sempre e solo questo: qualsiasi sia la strada, va vissuto ogni passo con attenzione, lentamente.

La verità è in ogni singolo passo, all'inizio ha un volume basso, poi cresce sempre di più.
E diventa assordante per i più sordi.

E anche questa è una lezione.

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