sabato 28 marzo 2009

RESPIRO ESTASI E REALTA'

Quando si utilizzano le tecniche di respirazione è facile vivere, specie con il respiro veloce e profondo, esperienze insolite e spesso affascinanti: stati di coscienza di amore incondizionato, di pace profonda, esperienze extracorporee, sensazione di essere finalmente "a casa"... ma poi c'è il ritorno alla realtà.

Certo, si torna trasformati, più leggeri, meno negativi, meno ancorati al proprio carattere (nel senso del modello dell'enneagramma di Naranjo), ma sicuramente mai come nelle esperienze di "vetta" - come direbbe Abram Maslow, uno dei padri del 3° polo della psicologia degli anni '60 -.

Tali esperienze che potremmo chiamare spirituali rimangono come faro, indicano una direzione che poi va percorsa con tutte le fatiche, gli errori e gli sbagli che la nostra condizione umana comporta.

é con questo spirito che riporto quindi questa frase di Aivanov....

Pensiero del giorno 23/05/2008.

"L'Intelligenza cosmica non ci ha mandati sulla terra perché, una
volta arrivati, pensassimo unicamente a lasciarla con il
pretesto che è il Cielo la nostra vera patria. Per la salute
fisica e psichica, è altrettanto nocivo sia voler abbandonare la
terra per il Cielo, che abbandonare il Cielo per la terra. Avendo
deciso di pregare e di meditare, alcuni corrono il pericolo di
lasciarsi andare alla pigrizia o anche alla confusione mentale,
poiché non riescono più a distinguere il reale dall'immaginario.
Questo va evitato ad ogni costo. Perfino le estasi, che per un
mistico sono gli stati più auspicabili, rovinano la salute se
non sono vissute con misura, prudenza e saggezza. È detto che
Dio è un fuoco divoratore, e il corpo fisico non è costruito in
modo tale da sopportare a lungo quel fuoco."

Omraam Mikhaël Aïvanhov


http://www.prosveta.it/novita.htm

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