lunedì 6 giugno 2011

Uscire dal cortile

Ci possono essere dei momenti in cui nella vita ci sentiamo fuori posto, o fuori onda rispetto all'ambiente dove viviamo.

Forse aiuta pensare a quante volte ci siamo sentiti così da bambini, magari nell'angolo del cortile di una scuola o dell'asilo.

E poi improvvisamente arrivava una chiamata: poteva essere una maestra, o un amico che ci invitavano a giocare e lasciavamo in quell'angolo la tristezza per entrare nella gioia della nuova situazione.

Da adulti, anche se non ci sono più voci così amiche e così prossime, ci sono forse voci dentro di noi che ci invitano a entrare di nuovo nella vita a giocare.

Che importa se siamo restati nell'angolo un'ora, un anno o una vita.
Si entra nel gioco e tutto ricomincia da capo.

Esattamente dal punto in cui avevamo smesso di essere felici, per imparare nuovi modi di esserlo.

E quello che conta è sentire questa gioia crescere. Sentire che cresce, non che cresce effettivamente...

Sentirlo giorno dopo giorno. Anche se tra alti e bassi, e anche se questi bassi durano tanto, tantissimo tempo.

(le lacrime sono un modo e una possibilità per prepararsi a una gioia ancora più grande ...)

Allora, possiamo uscire dal nostro nascondiglio e correre di nuovo verso qualcuno, o qualcosa.

Alessandro

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