domenica 27 giugno 2010

costellazioni e esseri viventi

Non servono immagini nè suoni, per sapere cosa succede agli altri esseri viventi nella coscienza collettiva del pianeta: è una voce sfuggente che fa da sottofondo al giorno, è la sensazione di qualcosa di importante che se ne va, è l'aspirazione incontenibile a vivere meglio (anche per loro)...

Se tutti siamo uniti a tutto, se esiste un cosiddetto campomorfogenetico che unisce le coscienze delle specie e dei gruppi, se esiste un inconscio collettivo allora mi chiedo - come costellatore, come psicoterapeuta, come essere umano - dove si riversa la vita persa ed il dolore degli esseri viventi?

- Una volta un insegnante costellatore disse che è strano come oggi tutti si facciano dei tatuaggi: una volt erano dei carcerati e degli emarginati in genere...
- Lo stile di vita moderno ha sempre meno senso rispetto alle leggi dell'esistenza sul piano materiale, emotivo, psicologico...
- c'è un inasprimento delle forze biofile e necrofile sempre più nettamente divise e contrapposte come già Erich Fromm aveva profetizzato negli anni '80...
- alcuni dicono che alcuni esseri viventi se ne vadano per contribuire su un altro piano ad un cambiamento necessario su questo piano (mito o realtà?)...

Mi chiedo se tra le due forze non ci sia un nesso... Come può il dolore di ciò che esiste o esisteva influenzare la nostra vita? Forse dobbiamo dare un senso non solo al nostro dolore, non solo dobbiamo dare un ordine al dolore della nostra famiglia, ma dobbiamo dare un posto giusto anche al dolore di ciò o di chi viveva e adesso non vive più: il giusto posto, un onorare, e lasciarsi guidare poi da questo movimento...

Come diceva già un poeta tanti anni fa...

Per chi suona la campana?
Nessun uomo è un'isola

Nessun uomo è un'isola,
completo in se stesso;
ogni uomo è un pezzo del continente,
una parte del tutto.
Se anche solo una zolla
venisse lavata via dal mare,
l'Europa ne sarebbe diminuita,
come se le mancasse un promontorio,
come se venisse a mancare
una dimora di amici tuoi,
o la tua stessa casa.
La morte di qualsiasi uomo mi sminuisce,
perché io sono parte dell'umanità.
E dunque non chiedere mai
per chi suona la campana:
suona per te.

John Donne - Meditation XVII

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