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giovedì 21 agosto 2014

Nessun animale può vivere in cattività - nemmeno l'uomo

Author w:en:User:Grant985,
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Orche che mangiano addestratori,
delfini che attaccano l'uomo,
cani che impazziscono,
leoni che cadono in depressione
e panda che smettono di riprodursi.

L'effetto del controllo e della razionalità senza amore e attenzione sono la depressione e la morte di ogni essere vivente.

Anche dell'essere umano.

Il primo atto di liberazione nell'uomo è la meditazione.

Lì non siamo più schiavi di nulla - siamo faccia a faccia con la paura e l'Ego suo figlio.

Siamo faccia a faccia con le radici del male che vediamo nel mondo.

Siamo a un passo solo dalla liberazione.

Un giorno salteremo liberi - quando l'Ego saprà che siamo pronti per la libertà
Quando sentirà che non abbiamo più paura.

Finirà la cattività per noi e per chi ci sta vicino e per chi dipende da noi.








mercoledì 2 ottobre 2013

Anime morte


Ci sono persone che hanno perso in questa vita tutte le possibilità
di manifestare la propria umanità,
mangiati dall'Ego e dalla paura e dal desiderio,

hanno perso la compassione,
l'amore per la verità,
il desiderio di aiutare gli altri.

Non puoi riconoscerli perchè sembrano come tutti gli altri,
altre volte anche migliori,
più intelligenti,
più affabili,
più carismatici,
più cortesi,
più eleganti,

ma come dice il Vangelo, li riconoscerai dai loro frutti.

Non c'è altro modo che vedere quello che fanno,
perchè a parole
hanno foglie e fiori anche bellissimi.

Eppure qualcosa di strano succede, lo senti.
Saranno frutti sterili dove ci si aspettava succosi frutti,
oppure frutti velenosi anche se bellissimi,
o frutti orribili.

Basta che guardi a quello che fanno.

Il tempo rivela sempre la verità di tutto.

Il segreto è forse guardare al futuro e essere sensibili a ciò che verrà.
Un pò di preveggenza aiuta a distinguere il grano dalla pula.






mercoledì 12 dicembre 2012

Psicoterapia & società

Abbiamo nei confronti della società e delle persone una visione, una ideologia, un atteggiamento, un punto di vista che riflette il livello di evoluzione dell'anima.

Laddove l'Ego prevale, non c'è spazio per l'amore, per il dare, per il rispetto: c'è spazio solo per la degenerazione.

Laddove l'Ego è sottomesso all'Amore, alla coscienza, all'attenzione del prossimo allora c'è spazio per la crescita e il benessere.

Non si tratta di null'altro che questo.

E lo spazio di Ego o di Essenza dovrebbe essere la prima preoccupazione mentre ascoltiamo qualunque persona.

Tutto il resto sono storielle (anche se vengono da persone dottissime) per mettere a dormire i bambini.

Per tirare su loro le coperte.
O mangiarli meglio




mercoledì 17 ottobre 2012

Lo spessore di un uomo è nelle cose a cui rinuncia

Siamo abituati a valutare le persone da quello che hanno.

Status, macchina, potere, denaro, amicizie...

Non vediamo che l'essenziale sta in quello che non si vede (che è invisibile agli occhi come nella fiaba del piccolo principe).

Le cose a cui uno rinuncia, la seduzione del potere e del denaro, del riconoscimento sociale o familiare...

E' nella grandezza della rinuncia che si vede la grandezza di un essere umano.

Nel prendere spesso non c'è grandezza ma solo la miseria dell'Ego.

L'essenza viaggia leggera.
L'Ego desidera tutto.

Dobbiamo solo decidere a cosa guardare.


giovedì 24 maggio 2012

Quando viene attaccato il bene - 2^ parte

Rispondo a questo commento:
il testo non è complicato. mi riferivo all'argomento. a volere essere disincantati, la vita si perpetua usando l'amore come mezzo per portare avanti sè stessa.
mi sembra logico quindi che la vita segua le regole degli ordini dell'amore. eppure nel vivere quotidiano, parlo per me, non trovo così semplice scoprirne e vederne i meccanismi, trovare i legami. è un campo, almeno a mio parere, piuttosto complicato, mentre forse potrebbe essere così semplice da essere quasi ovvio. forse non so ancora (non sappiamo?) guardare le cose nella giusta prospettiva.


Un mio insegnante diceva: la domanda vera non è perchè le costellazioni ci peremettono di sentire ciò che uno sconosciuto prova - la vera domanda è come facciamo noi a sconnetterci da questa capacità di percezione.
Gli ordini dell'amore possono essere percepiti a partire da uno stato di calma che viene dall'abitudine alla preghiera e alla meditazione. Poi dovremmo conoscere anche le regole degli ordini dell'amore - la legge dell'appartenenza, del dare e del ricevere, della gerarchia soprattutto.
Queste leggi ci permettono di ordinare ciò che percepiamo, di dargli un significato e di reggerlo.

Le cose semplici non sono facili di solito.
Lo si sa anche nello zen, dove meno si fa e meglio è - ma è l'Ego che complica tutto, dice che è difficile, che ci vuole sforzo, fatica, tempo.
L'essenza invece vuole attenzione, calma, intuizione.
Avvicinarci all'essenza aiuta molto a capire le dinamiche nascoste della vita.
Quelle semplici del cuore.

L'ego cerca ciò che è nascosto, misterioso.
L'essenza cerca quello che è semplice e sotto gli occhi di tutto.

L'ego cerca il potere su qualcuno o qualcosa.
L'essenza cerca il potere di aiutare, di servire, di creare, di amare.

E' un percorso semplice nella misura in cui si impara ad ascoltare....
 

mercoledì 29 febbraio 2012

Un mondo all'incontrario

Lavorando sull'Ego è impressionante vedere come ragioni all'incontrario rispetto a forze come l'amore, la compassione, la coscienza, la sensibilità.

Dal punto di vista dell'Ego l'amore è debolezza, l'odio è forza, la sensibilità una forma di incoscienza...

E' tutto rovesciato rispetto alle forze che portano alla salute e alla felicità.

E naturalmente noi, nella misura in cui l'Ego agisce, non facciamo che produrre e perpetuare un mondo di cattiveria, egoismo, freddezza - un mondo in cui le parole e le azioni significano l'incontrario di quello che appare.

Ripeto: impressionante.

sabato 14 gennaio 2012

La vera lezione

Alle volte l'ego non ce la fa più.
Quelle che sono le nostre abitudini di pensiero, emozione, reazione, sentimento, i nostri soliti sogni...
tutto ciò che dà origine alle nostre forze,
crolla.

Possiamo sentirci in quel momento svuotati,
che è finita.
Che non sarà possibile ricominciare.

Quello è il momento in cui si inizia veramente.

Un pò come alcuni maestri di arti marziali e alcuni allenatori che prima di affinare la tecnica lasciano che l'alliveo si sfoghi,
sperimenti la propria forza,
l'agilità,
viva tutta una serie di gratificazioni narcisistiche
aspettando che arrivi il momento dell'esaurimento psicofisico.
A quel punto incomincia la vera lezione.

Come diceva Milton Erickson a chi gli disse una volta che era arrivato alla fine...
Ti stai solo scaldando...

Buona ginnastica


domenica 12 giugno 2011

La vergogna del dolore

Nascondiamo il nostro dolore agli occhi della gente.

Lo mascheriamo con i sorrisi o con splendidi progetti da condividere con gli altri.

Mettiamo il nostro dolore in cantina come da bambini ci veniva intimato di non dare troppi dispiaceri a mamma e papà piangendo.

Così ci disumanizziamo lentamente. Scompaiono compassione, empatia, capacità di provare emozioni, di amare.

PNL, psicofarmaci, lavoro, soldi, sesso, potere...

Cose che in altri contesti hanno un senso, vengono messi al servizio dell'EGO per permettergli di continuare la sua contorta storia: la storia in cui non si guarda al dolore che potrebbe farlo crollare.

L'essenza, libera dal peso del dolore liberato e dall'Ego nutrito da questa lotta contro il dolore, avrebbe spazio.

Troppo rivoluzionario, ancora oggi come 2000 anni fa....

mercoledì 9 dicembre 2009

La scala della nevrosi

Nella relazione con gli altri possiamo conseiderare che esistono divers livelli di salute.

Al primo livello esistono persone che esistono solo nel carattere: sono pericolose e ci si deve proteggere. Hanno una completa cecità rispetto al mondo interno, hanno un completo desiderio di benessere, cambiano faccia non appena tocchi il loro dolore.
L'unica azione giusta è scappare.

Al secondo livello stanno i nevrotici: essi hanno bisogno di essere contenuti. Non sono pericolosi e vanno contenuti con l'autorità, le regole, il mettere dei limiti.
Se non rispettano i limiti allora anche qui è meglio scappare più che contenere.

Al terzo livello esistono le persone normali di ogni giorno: con esse ci si può relazionare senza grossi sforzi.

Infine ci sono persone di solo cuore: da esse ci si può far guidare.

Un errore comune per chi procede nella via dello sviluppo personale, è farsi impegolare in situazioni dove si riesce a vedere il cuore dell'altro - data la profondità della visione -, ma si sopravvaluta la propria capacità di relazionarsi con quel cuore, si sopravvalutano i propri strumenti e le proprie capacità.

é un peccato di arroganza che si sconta con grandi sofferenze personali.

Dopo queste sofferenze si può imparare a rispettare la chiusura dell'altro, si può avere la giusta distanza e lasciare l'altro nel suo inferno.

E procedere nella via della guarigione dal carattere.

Alessandro D'Orlando

Perche' credi ai complotti, perche' non credi ai complotti

Non credi ai complotti perché ti piace vivere sereno, pensare che andrà tutto bene, che continuerai ad avere lo stesso stile di vita o forse...