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mercoledì 18 luglio 2012

L'albero del bene e del male

Il bene è solo,
il male mai.

Il bene è scoperto,
il male mai.

Il bene è staccato dalle conseguenze,
il male mai.

Il bene è libero dal futuro
Il male no.

Il bene punta al servizio,
il male a farsi servire.

Il bene punta all'universo,
il male all'io.

Il bene punta alla crescita,
il male alla distruzione o alla conservazione.

Il bene è creativo,
il male è rigido, morto,  inerte.

Il bene è attento al qui ed ora,
il male ai principi, alle idee, ai progetti.

Il male è più forte del bene.
Il bene però si serve del male.

Così alla fine, se si sta seduti
o si pensa di esserlo
sul ramo del bene
bisogna stare attenti a non segare il tronco del nostro albero.



sabato 21 gennaio 2012

Il bastone e la carota


Non dovremmo mai pensare
a qualcosa che non va senza pensare
a quello che va,
a quello che stimola ciò che non va,
al bene che produce ciò che non va.

In fondo il male ci spinge a uscire dal nostro misero nascondiglio
per affrontare a viso aperto ciò che prima evitavamo
perché pensavamo
di avere qualcosa da perdere?

Il male è come la mano che alza il ciotolo,
perché il pallido essere che si nascondeva sotto
esca al sole e all’aria affrontando predatori e libertà?

Che il male lavori fino a quando
la sua intensità supera la nostra paura del nostro potere
fino a che questo potere si libera?

Che il male sia in fondo ciò che noi accettiamo
perché non sappiamo autodeterminare la nostra vita da soli?

Se sapessimo camminare con la visione della carota davanti
forse non dovremmo procedere prendendo le bastonate.

Ma forse all’inizio è un passaggio fondamentale
prima di imparare che correre dietro una carota è meglio.

E magari la scegliamo noi,
e magari un po’ ne possiamo mangiare mentre corriamo dietro ad altre carote.

Non sia mai che la mano impietosa col bastone allenti la sua presa?

sabato 10 ottobre 2009

Non succede a te... succede per te...

Questo l'ha detto una paziente in seduta.

Disse che la sua guida interiore le ricordò che quei ricordi dolorosi della sua vita erano legati a avvenimenti che non erano accaduti a lei: erano accaduti per lei.

Paramhansa Yogananda scrisse una volta che davanti al mondo devastato piangeva e chiedeva "perchè?": la risposta che venne dal Dio in lui fu: "lo faccio perchè l'uomo ritrovi tutto ciò nel suo cuore".

Gli avvenimenti che fanno più male... quelli che sembrano far impazzire...

quelli sono i momenti in cui può accadere qualcosa, qualcosa di grande nel cuore.

Aivanov, credo che dica che un saggio sa distillare luce da ogni situazione: per quello emana luce.

Credo che ciò sia profondamente vero.

A.

Perche' credi ai complotti, perche' non credi ai complotti

Non credi ai complotti perché ti piace vivere sereno, pensare che andrà tutto bene, che continuerai ad avere lo stesso stile di vita o forse...