Alcuni sviluppano capacità speciali dovendo affrontare dei nemici fuori.
Altri sviluppano poteri fuori dall'ordinario per affrontare nemici dentro.
Cattivi pensieri, cattive emozioni, cattive sensazioni sono le brutte compagnie che alle volte ostacolano chi si mette in cammino per riprendersi la vita.
Così tutto ciò che aiuta a andare avanti, fosse anche di un piccolo passo, è benedetto.
Non è così scontato andare avanti. Non è così scontato nemmeno stare fermi certi giorni.
Non è così scontato non arretrare nelle difficoltà.
Già riconoscere questo aiuta contro il primo dei nemici: l'ingratitudine verso sè stessi.
Pensieri di Psicologia, Psicoterapia, Meditazione, Crescita personale; PNL, costellazioni familiari, formazione, respirazione circolare (o rebirthing, o vivation, o simili), ipnosi ericksoniana e tutto quello che vi viene in mente in proposito..
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mercoledì 3 agosto 2011
domenica 27 febbraio 2011
Una piccola meditazione per i "lasciati"
Può aiutare pensare a queste parole durante il processo di meditazione.
Una volta ad un seminario abbiamo fatto una meditazione su come sciogliere i legami con una persona che amiamo. In questa meditazione si tagliavano le corde che ci legavano alla persona perduta e si affidava questa persona alla Luce, affinchè essa potesse trarre direttamente dalla Vita l’energia di cui aveva bisogno per vivere.
Solo quest’ultima parte mi era piaciuta... il resto un pò meno...
Trovo piuttosto più buono riconoscere dietro la persona che ci ha lasciati il nostro Destino.
Le parole da usare in questo senso potrebbero essere più o meno queste:
Ti ringrazio per il dolore che vivo.
In questo dolore ritrovo il mio Destino ed il mio passato.
L’infanzia che ho abbandonato ed i suoi dolori.
Le persone del passato con la loro umanità.
Le ferite delle persone che ho amato fin da bambino.
Tutte le delusioni della mia vita.
Anche le delusioni di me stesso.
Ti ringrazio perchè ora attraverso di te posso rivivere tutto questo dolore,
e finalmente,
coscientemente, abbracciarlo.
Ti benedico, perchè andandotene porti con te la colpa del carnefice.
Non serve.
Il dolore che vivo ora è solo mio, e tu non c’entri più nulla.
Ti lascio alla tua libertà,
e se mai ho voluto costringerla dentro le forme che io ho voluto dare alla mia vita,
per avere meno paura, e trovare un senso più profondo,
me ne scuso.
Ti benedico, affinchè la tua felicità con un’altra persona nel futuro sia più perfetta di quella che hai vissuto con me.
Ti benedico affinchè anche tu possa imparare dai tuoi errori come io sto facendo con i miei.
E se dopo di te non resta che solitudine: va bene.
E se dopo di te non mi resta che rabbia o rimpianto che non so come lasciar andare va bene.
E se dopo di te non restano che storie senza profondità o senza futuro, va bene.
E se dopo di te non resterà che un vuoto senza speranza, va bene anche questo.
E se dopo di te non resta che sofferenza senza Luce, va bene.
Prendo ciò che resta come il mio Destino, e la nostra storia e le sue illusioni come il mio Destino.
E se il mio Destino ha usato te per un tempo lungo fino ad oggi, di questo ti ringrazio.
Ora resto davanti al mio Destino, ad aspettare il prossimo insegnamento.
Giorno dopo giorno.
Istante dopo istante.
E tutti i momenti belli vissuti assieme, tutti i momenti belli vissuti con tutte le persone della mia vita, anche e soprattutto quelle che più mi hanno ferito,
anche quei momenti belli
lascio che portino a me la vita che in sè racchiudono,
perchè la sprigionino nel mio presente
ridandogli il colore e il suono,
la leggerezza e il senso,
che ho perso cercando di dare un senso a quello che poi sempre, prima o poi, finisce.
A prescindere da noi.
A prescindere da te.
giovedì 4 febbraio 2010
Il prezzo per saper condividere
Un essere umano cerca sempre qualcuno che lo sappia ascoltare.
Qualcuno che cammini per le sue strade, o che ci abbia camminato.
Quando mi chiedo del perchè mi ritrovo a vivere in certi posti, forse la risposta non sta in me, o non solo, ma anche in chi potrebbe avere bisogno di me.
Lo pensano anche tanti viaggiatori dello spirito, lo penso anche io... è la vecchia storia della compassione - del prendere su di sè una croce anche per gli altri.
Quella forza per cui ringrazio sempre qualcuno che mi racconta storie dolorose: scopriamo che non siamo soli, che io non lo sono, che lui non lo è, e questo contatto umano trasfigura lo stesso dolore.
Non è nemmeno più importante cambiarlo: è strano... è umano... miracolosamente umano... Per un attimo miracoloso...
Grazie oggi alla sconosciuta che oggi in un ufficio mi ha raccontato in due parole la sua storia... senza drammmi, senza orpelli, essenziale... grazie...
Qualcuno che cammini per le sue strade, o che ci abbia camminato.
Quando mi chiedo del perchè mi ritrovo a vivere in certi posti, forse la risposta non sta in me, o non solo, ma anche in chi potrebbe avere bisogno di me.
Lo pensano anche tanti viaggiatori dello spirito, lo penso anche io... è la vecchia storia della compassione - del prendere su di sè una croce anche per gli altri.
Quella forza per cui ringrazio sempre qualcuno che mi racconta storie dolorose: scopriamo che non siamo soli, che io non lo sono, che lui non lo è, e questo contatto umano trasfigura lo stesso dolore.
Non è nemmeno più importante cambiarlo: è strano... è umano... miracolosamente umano... Per un attimo miracoloso...
Grazie oggi alla sconosciuta che oggi in un ufficio mi ha raccontato in due parole la sua storia... senza drammmi, senza orpelli, essenziale... grazie...
lunedì 18 gennaio 2010
Ciò che perdi è tuo per sempre
Alle volte capita di amare qualcuno, di sentirsi leggeri per questo e aperti alla vita.
Capita di sentirsi vivi, o di sentirsi elevare nei pensieri e nelle emozioni.
Capita di sentirsi più ottimisti o più coraggiosi sapendo di avere al fianco quella persona.
Capita di ricevere da quella persona attenzioni, amore, sostegno, cura, riconoscimento, delicatezza e tutto quello che una persona che ci ama può dare.
Poi quella persona se ne va e sembra che resti il vuoto.
Ma in quel vuoto ci sarà un amico che darà il riconoscimento.
Aiutando qualcuno potremo sentirci aperti e leggeri: vivi.
Leggendo un libro o meditando ci sentiremo elevare a livello mentale o emozionale.
Ogni tanto vivremo situazioni in cui qualcuno ci manifesta qualcosa di tenero.
Tanti frammenti del passato che ritornano in nuove forme, che insieme rendono il passato una copia sbiadita di un più ricco presente.
Quando ci penso, mi sembra che tutto assuma una luce diversa per l'occhio che dentro di me guarda il mondo.
E' come pulire il vetro di una lampada ad olio...
Alessandro D'Orlando
Capita di sentirsi vivi, o di sentirsi elevare nei pensieri e nelle emozioni.
Capita di sentirsi più ottimisti o più coraggiosi sapendo di avere al fianco quella persona.
Capita di ricevere da quella persona attenzioni, amore, sostegno, cura, riconoscimento, delicatezza e tutto quello che una persona che ci ama può dare.
Poi quella persona se ne va e sembra che resti il vuoto.
Ma in quel vuoto ci sarà un amico che darà il riconoscimento.
Aiutando qualcuno potremo sentirci aperti e leggeri: vivi.
Leggendo un libro o meditando ci sentiremo elevare a livello mentale o emozionale.
Ogni tanto vivremo situazioni in cui qualcuno ci manifesta qualcosa di tenero.
Tanti frammenti del passato che ritornano in nuove forme, che insieme rendono il passato una copia sbiadita di un più ricco presente.
Quando ci penso, mi sembra che tutto assuma una luce diversa per l'occhio che dentro di me guarda il mondo.
E' come pulire il vetro di una lampada ad olio...
Alessandro D'Orlando
domenica 10 gennaio 2010
Crescere assieme è meglio.
Essere in una coppia e decidere di crescere assieme è un bel gesto di amore per l'altra persona.
Più è grande questo amore e più è grande la capacità di mettersi in discussione e la capacità di reggere il dolore che comporta il farlo.
Soprattutto perchè il primo lavoro da fare è capire che quello che vediamo nel partner è prima di tutto ciò che abbiamo dentro di noi.
Il leader nella coppia vede per primo questa dinamica e lavora sulle sue proiezioni e spera che l'altro faccia altrettanto.
Alle volte però nel fare questo si crea un disequilibrio nel dare e nel ricevere e chi resta indietro può decidere di andarsene.
Troppo amore fa saltare la coppia come il troppo poco.
Così chi resta e vuole mettersi in discussione deve farlo da solo: da solo capire gli errori, da solo trasformarli, ed è un lavoro tanto più difficile perchè deve vedere i propri lati oscuri per come hanno compromesso una relazione che non c'è più senza farsi colpe eccessive e inutili e paralizzanti, senza cedere alla depressione e senza cedere alla mania che compensa il senso di impotenza per non aver salvato quello che considerava importante, una mania che porta a pensare che dopo il cambiamento ci sarà una nuova possibilità con chi si è perso.
Chi se ne va di solito è più sereno, se ha deciso che la relazione doveva finire.
Guarda avanti e per questo dimentica prima.
Quale sia il senso in assoluto non lo so.
So solo che chi ci soffre è importante che lavori sulla gratitudine per la vita e per chi se ne è andato.
Alla fine si perde un compagno o una compagna di vita, ma si scopre un pezzo di sè stessi: un pezzo molto luminoso e puro.
Quello non se ne andrà mai.
Più è grande questo amore e più è grande la capacità di mettersi in discussione e la capacità di reggere il dolore che comporta il farlo.
Soprattutto perchè il primo lavoro da fare è capire che quello che vediamo nel partner è prima di tutto ciò che abbiamo dentro di noi.
Il leader nella coppia vede per primo questa dinamica e lavora sulle sue proiezioni e spera che l'altro faccia altrettanto.
Alle volte però nel fare questo si crea un disequilibrio nel dare e nel ricevere e chi resta indietro può decidere di andarsene.
Troppo amore fa saltare la coppia come il troppo poco.
Così chi resta e vuole mettersi in discussione deve farlo da solo: da solo capire gli errori, da solo trasformarli, ed è un lavoro tanto più difficile perchè deve vedere i propri lati oscuri per come hanno compromesso una relazione che non c'è più senza farsi colpe eccessive e inutili e paralizzanti, senza cedere alla depressione e senza cedere alla mania che compensa il senso di impotenza per non aver salvato quello che considerava importante, una mania che porta a pensare che dopo il cambiamento ci sarà una nuova possibilità con chi si è perso.
Chi se ne va di solito è più sereno, se ha deciso che la relazione doveva finire.
Guarda avanti e per questo dimentica prima.
Quale sia il senso in assoluto non lo so.
So solo che chi ci soffre è importante che lavori sulla gratitudine per la vita e per chi se ne è andato.
Alla fine si perde un compagno o una compagna di vita, ma si scopre un pezzo di sè stessi: un pezzo molto luminoso e puro.
Quello non se ne andrà mai.
lunedì 28 dicembre 2009
John Demartini
Nei suoi libri parla di 4 forze che permettono di trasformare la propria vita positivamente: l'amore, la gratitudine, l'entusiasmo e l'ispirazione.
Oggi riflettevo sul fatto che l'entusiasmo potrebbe appartenere all'essenza, mentre l'esaltazione per il successo all'ego, e così l'ispirazione appartiene all'essenza mentre vivere per obiettivi all'ego.
La gratidudine appartiene all'essenza ed è un ottimo modo per lasciare indietro i dolori e trasformarli. Il mandare a quel paese chi ci ha ferito appartiene invece all'ego e alla fine ci si attura addosso quanto si vuole lasciare indietro.
L'amore è invece un ottimo modo per integrare quanto ci addolora, mentre il dimenticare appartiene all'ego e perchè prima o poi ritroveremo quanto abbiamo voluto celare nel passato.
Da oggi terrò bene in mente queste 4 forze: penso che siamo molto potenti.
AD
Oggi riflettevo sul fatto che l'entusiasmo potrebbe appartenere all'essenza, mentre l'esaltazione per il successo all'ego, e così l'ispirazione appartiene all'essenza mentre vivere per obiettivi all'ego.
La gratidudine appartiene all'essenza ed è un ottimo modo per lasciare indietro i dolori e trasformarli. Il mandare a quel paese chi ci ha ferito appartiene invece all'ego e alla fine ci si attura addosso quanto si vuole lasciare indietro.
L'amore è invece un ottimo modo per integrare quanto ci addolora, mentre il dimenticare appartiene all'ego e perchè prima o poi ritroveremo quanto abbiamo voluto celare nel passato.
Da oggi terrò bene in mente queste 4 forze: penso che siamo molto potenti.
AD
sabato 26 dicembre 2009
Dalla mia amica graziella, ricevo e posto...
Care amiche, cari amici,
non è mai troppo tardi per accorgersi del valore della vita, e delle cose che abbiamo. A volte ce ne accorgiamo solo se veniamo colpiti da una grava malattia o qualcuno vicino a noi si ammala gravemente o se ne va dall'altra parte.
Dire grazie ci apre alla prosperità, alla abbondanza, alla salute e e fa fluire l'amore nella nostra vita. E' come se si aprisse una porta sull'Universo e potessimo accedere a tutto ciò di cui abbiamo bisogno.
Dire grazie ci fa sentire, almeno per un attimo, più umili e a riconoscere che c'è qualcosa di più grande di noi, che lavora per noi, per il nostro benessere, per la nostra evoluzione spirituale, per far fluire l'amore dove si è bloccato.
Un giorno, un Uomo, un francese, viene attirato da un sasso che si trovava sul suo cammino, lo raccoglie, lo guarda, non è nè brutto nè bello è un sasso come milioni di altri. Ma lui sente che quel sasso si era fatto riconoscere, proprio da lui, e così lo mette nella tasca dei pantaloni.
Dopo qualche tempo infilando la mano nei pantaloni si accorge del sasso e ringrazia per la bella giornata, poi ogni volta che infila la mano in tasca ringrazia per qualche cosa che ha nella sua vita. Più il tempo passa più lui si accorge che questo semplice gesto porta via via più abbondanza, più prosperità e più gioia nella sua vita e così lo chiama il "Sasso della gratitudine".
Un giorno lo viene a trovare un suo amico brasiliano che aveva una figlia affetta da una gravissima malattia, considerata dalla medicina una malattia incurabile. L'uomo è disperato e si confida con l'amico francese. L'amico gli fa vedere il suo sasso e allora l'uomo lo prega di trovarne uno adatto a lui e alla sua amata figliola.
L'uomo riparte per il Brasile con il sasso in tasca e appena giunto a casa lo porta subito alla figlia morente.
La figlia dopo poco guarisce e la storia si diffonde talmente che il padre raccoglie sassi che distribuisce a 10 dollari l'uno, e con il ricavato fonda un istituto di ricerca scientifica per guarire della malattia che aveva colpito la figlia.
Questa storia mi ha molto toccata e mesi fa, trovandomi sul Gargano a Mattinata, nella sua splendida baia ho raccolto tanti sassi. La sera a cena, invitata a casa di amici, ho messo per ognuno di loro un sasso come segnaposto sulla tavola, scrivendoci sopra "Grazie".
Qualche giorno dopo la figlia della padrona di casa che era in stato interessante di alcuni mesi rischia l'aborto spontaneo. La madre corre a casa e le porta il sasso della gratitudine che aveva ricevuto in dono qualche sera prima.
Anche in questo caso un vero miracolo, la figlia si è ripresa e il bimbo è nato regolarmente dopo nove mesi.
TANTI AUGURI A TUTTI
graziella
non è mai troppo tardi per accorgersi del valore della vita, e delle cose che abbiamo. A volte ce ne accorgiamo solo se veniamo colpiti da una grava malattia o qualcuno vicino a noi si ammala gravemente o se ne va dall'altra parte.
Dire grazie ci apre alla prosperità, alla abbondanza, alla salute e e fa fluire l'amore nella nostra vita. E' come se si aprisse una porta sull'Universo e potessimo accedere a tutto ciò di cui abbiamo bisogno.
Dire grazie ci fa sentire, almeno per un attimo, più umili e a riconoscere che c'è qualcosa di più grande di noi, che lavora per noi, per il nostro benessere, per la nostra evoluzione spirituale, per far fluire l'amore dove si è bloccato.
Un giorno, un Uomo, un francese, viene attirato da un sasso che si trovava sul suo cammino, lo raccoglie, lo guarda, non è nè brutto nè bello è un sasso come milioni di altri. Ma lui sente che quel sasso si era fatto riconoscere, proprio da lui, e così lo mette nella tasca dei pantaloni.
Dopo qualche tempo infilando la mano nei pantaloni si accorge del sasso e ringrazia per la bella giornata, poi ogni volta che infila la mano in tasca ringrazia per qualche cosa che ha nella sua vita. Più il tempo passa più lui si accorge che questo semplice gesto porta via via più abbondanza, più prosperità e più gioia nella sua vita e così lo chiama il "Sasso della gratitudine".
Un giorno lo viene a trovare un suo amico brasiliano che aveva una figlia affetta da una gravissima malattia, considerata dalla medicina una malattia incurabile. L'uomo è disperato e si confida con l'amico francese. L'amico gli fa vedere il suo sasso e allora l'uomo lo prega di trovarne uno adatto a lui e alla sua amata figliola.
L'uomo riparte per il Brasile con il sasso in tasca e appena giunto a casa lo porta subito alla figlia morente.
La figlia dopo poco guarisce e la storia si diffonde talmente che il padre raccoglie sassi che distribuisce a 10 dollari l'uno, e con il ricavato fonda un istituto di ricerca scientifica per guarire della malattia che aveva colpito la figlia.
Questa storia mi ha molto toccata e mesi fa, trovandomi sul Gargano a Mattinata, nella sua splendida baia ho raccolto tanti sassi. La sera a cena, invitata a casa di amici, ho messo per ognuno di loro un sasso come segnaposto sulla tavola, scrivendoci sopra "Grazie".
Qualche giorno dopo la figlia della padrona di casa che era in stato interessante di alcuni mesi rischia l'aborto spontaneo. La madre corre a casa e le porta il sasso della gratitudine che aveva ricevuto in dono qualche sera prima.
Anche in questo caso un vero miracolo, la figlia si è ripresa e il bimbo è nato regolarmente dopo nove mesi.
TANTI AUGURI A TUTTI
graziella
venerdì 18 dicembre 2009
Per lasciare il passato
Oggi sto ringraziando,
le persone che mi hanno tradito per avermi insegnato la fedeltà,
le persone che mi hanno mentito per avermi insegnato a dire la verità,
le persone confuse perchè mi hanno insegnato il valore della chiarezza,
le persone che mi hanno abbandonato perchè mi hanno insegnato il valore della presenza,
le persone sconnesse dal cuore perchè mi hanno insegnato l'immenso valore della consapevolezza,
le persone che mi hanno tolto qualcosa di prezioso perchè mi hanno insegnato
l'impermanenza di tutto e il valore del non attaccamento,
le ringrazio perchè mi hanno fatto capire che cosa si prova davanti alla durezza di chi si ama,
le ringrazio perchè mi hanno insegnato che condannare significa legarsi e ripetere gli stessi errori che si condannano, o ritravarli ancora e ancora nelle persone che si incontrano,
le ringrazio perchè mi hanno fatto da specchio,
e perchè mi hanno insegnato a ringraziare.
Forse quello che si perde non torna più,
Ma quello che resta è la fragranza, la bellezza della gratitudine.
Buona serata
AD
le persone che mi hanno tradito per avermi insegnato la fedeltà,
le persone che mi hanno mentito per avermi insegnato a dire la verità,
le persone confuse perchè mi hanno insegnato il valore della chiarezza,
le persone che mi hanno abbandonato perchè mi hanno insegnato il valore della presenza,
le persone sconnesse dal cuore perchè mi hanno insegnato l'immenso valore della consapevolezza,
le persone che mi hanno tolto qualcosa di prezioso perchè mi hanno insegnato
l'impermanenza di tutto e il valore del non attaccamento,
le ringrazio perchè mi hanno fatto capire che cosa si prova davanti alla durezza di chi si ama,
le ringrazio perchè mi hanno insegnato che condannare significa legarsi e ripetere gli stessi errori che si condannano, o ritravarli ancora e ancora nelle persone che si incontrano,
le ringrazio perchè mi hanno fatto da specchio,
e perchè mi hanno insegnato a ringraziare.
Forse quello che si perde non torna più,
Ma quello che resta è la fragranza, la bellezza della gratitudine.
Buona serata
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Perche' credi ai complotti, perche' non credi ai complotti
Non credi ai complotti perché ti piace vivere sereno, pensare che andrà tutto bene, che continuerai ad avere lo stesso stile di vita o forse...

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Chi ti dice "Mi hai deluso" significa che non ti vedeva che dietro una sua aspettativa completamente idealistica e disumana e lega...
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Alle volte capita di meditare ma la mente non vuole stare centrata. Ma se la forza di stare nel qui ed ora venisse semplicemente dall...
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Mi sono chiesto per lungo tempo se aveva ragione un esponente mondiale della PNL se era vero che guardarsi negli occhi a lungo non era poi c...