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giovedì 8 gennaio 2009

La Fede e l'Abisso

Ci sono momenti nella vita in cui sembra di cadere in un abisso, in cui non ci sono più appigli nè riferimenti. Momenti in cui sembra di cadere nel vuoto.
Per chi ha fede nella Vita, in Dio, o negli angeli, o comunque nel fatto che qualcosa di misterioso lo sostiene, questo passaggio è più facile.
Per chi non ha questa fede è forse più difficile, e forse lo Zen aiuta di più: pensare al solo prossimo singolo respiro, al prossimo singolo passo, al prossimo istante, e non andare oltre, limita il pensiero che costruisce scenari di dolore e paura. E limita il senso di impotenza che viene dal sentire l'incapacità del pensiero di imbrigliare, catturare, sublimare o trasformare il dolore di esistere, di cercare amore, di voler crescere e di sentire che qualcosa nel proporio profondo teme la vita.
In un caso come nell'altro, il raccoglimento è fondamentale.
L'alternativa a questa stretta strada sono le azioni inutili, le relazioni inutili, i passatempi inutili, mentre la vita ci passa accanto senza un profondo significato. Forse è questa la "gloria dell'essere soli" a cui Paul Tillich accennava nei suoi scritti.
Alessandro D'Orlando

Perche' credi ai complotti, perche' non credi ai complotti

Non credi ai complotti perché ti piace vivere sereno, pensare che andrà tutto bene, che continuerai ad avere lo stesso stile di vita o forse...