http://www.alessandrodorlando.it/risorsa/presto-che-e-tardi-sulla-meditazione/
Buon ascolto!
Alessandro
Pensieri di Psicologia, Psicoterapia, Meditazione, Crescita personale; PNL, costellazioni familiari, formazione, respirazione circolare (o rebirthing, o vivation, o simili), ipnosi ericksoniana e tutto quello che vi viene in mente in proposito..
Visualizzazione post con etichetta meditazione. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta meditazione. Mostra tutti i post
lunedì 21 agosto 2017
martedì 8 agosto 2017
Saluto al Sole
Qualsiasi cosa tu stia vivendo ha un senso,
qualsiasi cosa tu abbia fatto ha un significato,
qualsiasi cosa ti sia accaduta mira a un fine,
e il fine ultimo è il bene per la tua Anima
e per l'Anima di chi ami,
e per quella di chi hai accanto.
Se il male nasce dall'angoscia di vivere,
allora ora e qui puoi dissolvere l'angoscia nella gratitudine e nelle benedizione.
Qualsiasi cosa tu stia odiando, ringraziala.
Qualsiasi cosa non accetti di te, abbracciala,
qualsiasi conseguenza tu abbia causato di male,
lascia che quel male produca le sue buone conseguenze per chi l'ha ricevuto,
benedici chi hai inconsapevolmente danneggiato affinchè impari da quello che è accaduto;
inchinati e rimedia rimedia nello stesso tempo a quelle conseguenze;
accetta di pagare il prezzo di ciò che hai commesso, perchè anche quello sarà causa della tua evoluzione e della tua felicità nel momento giusto.
Guarda al futuro e sii consapevole che alla fine tutto giungerà a un felice esito,
qualsiasi impresa, qualsiasi desiderio, qualsiasi anelito profondo autentico e luminoso.
Se l'angoscia di vivere causa il male,
allora dissolvere ora l'angoscia lo distrugge alla radice.
Non si riprodurrà più,
non darà più conseguenze,
non ci sarà più dolore.
Si chiama redenzione,
può accadere ora,
mentre lasci entrare i raggi del Sole in te.
qualsiasi cosa tu abbia fatto ha un significato,
qualsiasi cosa ti sia accaduta mira a un fine,
e il fine ultimo è il bene per la tua Anima
e per l'Anima di chi ami,
e per quella di chi hai accanto.
Se il male nasce dall'angoscia di vivere,
allora ora e qui puoi dissolvere l'angoscia nella gratitudine e nelle benedizione.
Qualsiasi cosa tu stia odiando, ringraziala.
Qualsiasi cosa non accetti di te, abbracciala,
qualsiasi conseguenza tu abbia causato di male,
lascia che quel male produca le sue buone conseguenze per chi l'ha ricevuto,
benedici chi hai inconsapevolmente danneggiato affinchè impari da quello che è accaduto;
inchinati e rimedia rimedia nello stesso tempo a quelle conseguenze;
accetta di pagare il prezzo di ciò che hai commesso, perchè anche quello sarà causa della tua evoluzione e della tua felicità nel momento giusto.
Guarda al futuro e sii consapevole che alla fine tutto giungerà a un felice esito,
qualsiasi impresa, qualsiasi desiderio, qualsiasi anelito profondo autentico e luminoso.
Se l'angoscia di vivere causa il male,
allora dissolvere ora l'angoscia lo distrugge alla radice.
Non si riprodurrà più,
non darà più conseguenze,
non ci sarà più dolore.
Si chiama redenzione,
può accadere ora,
mentre lasci entrare i raggi del Sole in te.
lunedì 17 aprile 2017
La Vita è un Uovo di Pasqua
Per Milton Erickson è importante avere una aspettativa positiva per il buon esito della terapia;
finire la seduta aspettando qualcosa di inaspettato e positivo che porti la propria vita su un buon binario.
Nello stesso tempo nello Yoga e nelle arti marziali è importante avere delle immagini precise a guidare i movimenti: il pensiero e le immagini sono ben focalizzati come una spada.
Infine nell'Arte della Guerra e della Meditazione è importante saper lasciar andare, saper vedere le cose come sono senza resistenze interne: Vita e Morte, Vittoria e Sconfitta, Successo e Insuccesso ed essere pronti ad accogliere e seguire la propria legge interiore che emerge con naturalezza e imperiosità nel silenzio.
Quindi c'è questo paradosso: usare il pensiero (una via Attiva) e rimettersi a Dio (una via Passiva), nello stesso tempo; forse un paradosso che si risolve nella purezza delle intenzioni e nell'abbandono dei risultati, quasi come se l'azione fosse fine a se stessa.
Tu sei lì perchè dovevi essere lì - lui (l'Altro, il Destino, il Nemico, l'Ostacolo) è lì perchè doveva essere lì. Inutile chiedersi perchè; inutile pensare: solo stare nell'azione così com'è andando fino in fondo al proprio intendimento.
Vincere, avere successo, trionfare sapendo che tutto è temporaneo aiuta; sapendo che ha senso di per sè, come misura della propria padronanza interiore, dimenticando lo sguardo degli altri; sapendo che ogni passo è solo l'inizio di un viaggio infinito dove l'orizzonte si allarga sempre di più a ogni vittoria.
Vincere, avere successo, trionfare per coloro che sono caduti prima e stanno cadendo tutt'ora, per loro e per chi verrà dopo, per la propria Anima e lo Spirito che vuole manifestarsi su questo piano.
Così possiamo scartare le nostre giornate come un bel Uovo di Pasqua cercando la sorpresa che vogliamo con la massima concentrazione e godendoci la sorpresa, qualsiasi essa sia.
Alla fine siamo spade che si stanno forgiando, tutto qua.
Buone Feste
finire la seduta aspettando qualcosa di inaspettato e positivo che porti la propria vita su un buon binario.
Nello stesso tempo nello Yoga e nelle arti marziali è importante avere delle immagini precise a guidare i movimenti: il pensiero e le immagini sono ben focalizzati come una spada.
Infine nell'Arte della Guerra e della Meditazione è importante saper lasciar andare, saper vedere le cose come sono senza resistenze interne: Vita e Morte, Vittoria e Sconfitta, Successo e Insuccesso ed essere pronti ad accogliere e seguire la propria legge interiore che emerge con naturalezza e imperiosità nel silenzio.
Quindi c'è questo paradosso: usare il pensiero (una via Attiva) e rimettersi a Dio (una via Passiva), nello stesso tempo; forse un paradosso che si risolve nella purezza delle intenzioni e nell'abbandono dei risultati, quasi come se l'azione fosse fine a se stessa.
Tu sei lì perchè dovevi essere lì - lui (l'Altro, il Destino, il Nemico, l'Ostacolo) è lì perchè doveva essere lì. Inutile chiedersi perchè; inutile pensare: solo stare nell'azione così com'è andando fino in fondo al proprio intendimento.
Vincere, avere successo, trionfare sapendo che tutto è temporaneo aiuta; sapendo che ha senso di per sè, come misura della propria padronanza interiore, dimenticando lo sguardo degli altri; sapendo che ogni passo è solo l'inizio di un viaggio infinito dove l'orizzonte si allarga sempre di più a ogni vittoria.
Vincere, avere successo, trionfare per coloro che sono caduti prima e stanno cadendo tutt'ora, per loro e per chi verrà dopo, per la propria Anima e lo Spirito che vuole manifestarsi su questo piano.
Così possiamo scartare le nostre giornate come un bel Uovo di Pasqua cercando la sorpresa che vogliamo con la massima concentrazione e godendoci la sorpresa, qualsiasi essa sia.
Alla fine siamo spade che si stanno forgiando, tutto qua.
Buone Feste
martedì 14 febbraio 2017
Una vita non basta
Una vita non basta,
ci saranno sempre rimpianti, strade sbagliate, errori.
Così diventiamo avidi, lottiamo come mosche nelle ragnatele, cercando in tutti i modi di evitare
l'inesorabile e quieto ragno.
Ma per questo possiamo meditare con più convinzione,
per cercare le gocce sotto i sassi del deserto,
per trovare l'acqua dove sembrano esserci solo rocce,
per trovare sollievo al grande freddo,
o al grande caldo,
a quell'inferno che l'Ego sta costruendo nel mondo fuori,
per trovare la calma di scegliere mentre la vita scorre a migliaia di chilometri all'ora,
per capire cosa vogliamo veramente mentre fuori mentre fuori ci dicono come dovremmo vivere o che bisogni avere.
Chiudiamo gli occhi,
ascoltiamo il respiro,
lasciamo che l'Universo fuori si dissolva,
lasciamo che la coscienza cada come un sasso strato dopo strato
dentro il Sè,
all'infinito.
Lasciamoci cadere e ascoltiamo il respiro.
Alla fine, se tutto esiste, è solo per lui.
Alla fine, se quello che viviamo può avere un senso, è solo per lui.
martedì 17 gennaio 2017
Tutto è perfetto così com'è
La perfezione non è nelle cose,
è nella visione.
Le cose evolvono,
cambiano e si modificano.
Le cose e le persone possono migliorare e peggiorare.
Ciò che è perfetto è lo stato di amore e compassione che possiamo provare per noi e gli altri,
è una visione che si autoalimenta e che si nutre di sè stessa,
si espande e nutre gli altri,
la guadagniamo
quando smettiamo di sentirci vittime del mondo e affrontiamo le nostre paure,
quando sentiamo di aver fatto il massimo,
quando sentiamo di essere arrivati al nostro limite e di camminare verso la nostra vera natura.
Siamo felici perchè sentiamo che stiamo vivendo la nostra essenza
e che sta crescendo come un filo d'erba tra il cemento come nel bellissimo romanzo "Un albero cresce a Brooklin".
Il tempo scompare perchè sappiamo che quel cammino ha senso in sè,
lo spazio scompare perchè sentiamo che già stare qui e camminare è un successo,
e lo stesso riguarda ogni essere umano.
La perfezione è andare verso sè stessi,
a ogni costo,
a ogni prezzo,
con il sorriso e l'ottimismo che crescono,
con il senso dell'amicizia e della stabilità che crescono,
con il senso che tutto è perfetto così com'è perchè in fondo siamo già arrivati, siamo già a casa.
E nella Vera Casa tutto è perfetto.
è nella visione.
Le cose evolvono,
cambiano e si modificano.
Le cose e le persone possono migliorare e peggiorare.
Ciò che è perfetto è lo stato di amore e compassione che possiamo provare per noi e gli altri,
è una visione che si autoalimenta e che si nutre di sè stessa,
si espande e nutre gli altri,
la guadagniamo
quando smettiamo di sentirci vittime del mondo e affrontiamo le nostre paure,
quando sentiamo di aver fatto il massimo,
quando sentiamo di essere arrivati al nostro limite e di camminare verso la nostra vera natura.
Siamo felici perchè sentiamo che stiamo vivendo la nostra essenza
e che sta crescendo come un filo d'erba tra il cemento come nel bellissimo romanzo "Un albero cresce a Brooklin".
Il tempo scompare perchè sappiamo che quel cammino ha senso in sè,
lo spazio scompare perchè sentiamo che già stare qui e camminare è un successo,
e lo stesso riguarda ogni essere umano.
La perfezione è andare verso sè stessi,
a ogni costo,
a ogni prezzo,
con il sorriso e l'ottimismo che crescono,
con il senso dell'amicizia e della stabilità che crescono,
con il senso che tutto è perfetto così com'è perchè in fondo siamo già arrivati, siamo già a casa.
E nella Vera Casa tutto è perfetto.
lunedì 16 gennaio 2017
La meditazione (mindfullness) e il Transurfing
Dopo aver letto il bel libro di Vadim Zeland sul transurfing e aver visto attraverso i suoi occhi come funziona la legge di attrazione e repulsione nel mondo interiore ed esteriore, secondo l'approccio di un fisico, non posso che essere ancora più grato a chi mi ha insegnato a meditare e a praticare yoga.
L'hatha yoga che prepara alla meditazione (o più comunemente nota come mindfullness), le tecniche di pranayama che preparano alla meditazione e la meditazione consentono di giungere a quello stato di distacco che è prerequisito per il raggiungimento dei propri propositi.
Essere interessati a ciò che desideriamo e andarci verso come quando usciamo a prendere un giornale, è uno degli esempi più efficaci che ho trovato su come raggiungere un obiettivo e non lasciarselo sfuggire.
Un altro passaggio importante che si può trovare nei suoi libri è quello in cui definisce il concetto di destino come qualcosa che è predeterminato come può esserlo un sentiero di montagna, ma il libero arbitrio nostro sta appunto nella possibilità di scegliere un altro sentiero più consono ai nostri desideri e ai nostri bisogni.
Non possiamo lottare contro il destino, trasformarlo, fermarlo, ma possiamo cambiare strada ed essere più felici.
Quindi pratichiamo Yoga, prepariamo la mente alla concentrazioni attraverso le posizioni dell'Hatha Yoga e del pranayama, meditiamo e scendiamo in profondità dove regna l'imperturbabilità.
Se un problema ci affligge meditiamo fino ad arrivare a una profondità che supera la radice del problema - sarà facilissimo poi sradicare ciò che affligge o superarlo con forme di vita migliori.
Buona meditazione quindi e buone scelte di sentieri verso ciò che desideri di meglio per te e questo mondo.
venerdì 30 dicembre 2016
Un saluto a George Michael e alla nostra parte migliore
Aivanov scrive che la nostra anima è come una goccia d'acqua e che cadiamo dal cielo con un compito: qua abbiamo qualcosa da lavare via, la dobbiamo purificare qualcos'altro, laggiù dobbiamo nutrire altro ancora. Nel farlo ci sporchiamo, è inevitabile, ma poi nel tornare al cielo ritroviamo la nostra purezza pronti per un'altra avventura.
A questo proposito penso a persone come George Michael, del quale alcune canzoni mi sono rimaste impresse, come "Like a Jesus to a Child"...
... con le emozioni e sensazioni di benessere, pienezza, pace, comprensione, accettazione che comunica. Mi chiedevo come sarebbe meraviglioso vivere in uno stato di quel genere, per la maggior parte del tempo. L'ascoltavo e riascoltavo e lo stesso facevo durante i miei corsi per aiutare le persone ad accedere a quegli stati.
Ma anche altre come questa che parla di giustizia e ingiustizia con toni umani...
O questa che accenna ai temi della vita e della morte e del dopo morte...
Poi se si accostano queste espressioni ad altre che non sono altrettanto alte, si rischia di restare un pò delusi, così poi penso che in generale,
non sempre siamo all'altezza di quello che scriviamo o diciamo, ma quello che esce da noi ha una vita autonoma e ha un percorso suo indipendentemente da noi e fa del bene nonostante noi.
Ed è meglio non essere sempre all'altezza delle nostre più alte manifestazioni che essere sempre al disopra di una mediocre concretizzazione di ciò che siamo.
Ed è meglio lasciare in qualcuno un segno positivo che nascondersi per timore di sbagliare.
Ed è meglio aspirare a vivere come le nostre migliori espressioni che spendere tempo a vergognarci per ciò che non siamo stati all'altezza di saper fare nonostante ciò che abbiamo detto e saputo.
Perciò voglio ricordare George Michael per la sua parte migliore, così come voglio ricordare le persone e me stesso negli anni trascorsi assieme per ciò che di bello e buono abbiamo condiviso e portato in questo piano materiale.
Il resto possiamo dimenticarlo e andiamo avanti: mi piace immaginare che lui continuerà con il suo viaggio per essere ancora di più ciò che è veramente nel profondo dopo aver riposato un pò in una dimensione più gentile di questa, e così potremo fare noi nei mesi che verranno; potremo continuare a lasciare andare il nostro non-ordine, il nostro non-amore, il nostro non-comprendere per diventare ancora di più ciò che siamo veramente e che ogni tanto fa capolino tra le nostre parole, i nostri pensieri, le nostre azioni.
Così come le canzoni che ha cantato lui, anche noi abbiamo da cantare le nostre. Avremo esercizi da fare, discipline da tenere, dovremo purificare il più possibile il messaggio dal nostro ego e dalla paura, ma alla fine la melodia sarà quella che serve a noi e serve a chi ci sta intorno e rende questo mondo meritevole di essere vissuto.
Se anche avremo cantato una sola buona canzone, pochi minuti in un mare di momenti stanchi, forse già questo avrà dato un senso a tutto quel tempo che, in fondo, rispetto all'eternità, è comunque poco.
E forse se ci rilassiamo con questo pensiero, avremo più energie da dedicare a ciò che ci fa stare bene e meno al timore di sbagliare.
Buone canzoni a tutti per il 2017 e grazie Michael per le tue canzoni più belle.
A questo proposito penso a persone come George Michael, del quale alcune canzoni mi sono rimaste impresse, come "Like a Jesus to a Child"...
... con le emozioni e sensazioni di benessere, pienezza, pace, comprensione, accettazione che comunica. Mi chiedevo come sarebbe meraviglioso vivere in uno stato di quel genere, per la maggior parte del tempo. L'ascoltavo e riascoltavo e lo stesso facevo durante i miei corsi per aiutare le persone ad accedere a quegli stati.
Ma anche altre come questa che parla di giustizia e ingiustizia con toni umani...
O questa che accenna ai temi della vita e della morte e del dopo morte...
Poi se si accostano queste espressioni ad altre che non sono altrettanto alte, si rischia di restare un pò delusi, così poi penso che in generale,
non sempre siamo all'altezza di quello che scriviamo o diciamo, ma quello che esce da noi ha una vita autonoma e ha un percorso suo indipendentemente da noi e fa del bene nonostante noi.
Ed è meglio non essere sempre all'altezza delle nostre più alte manifestazioni che essere sempre al disopra di una mediocre concretizzazione di ciò che siamo.
Ed è meglio lasciare in qualcuno un segno positivo che nascondersi per timore di sbagliare.
Ed è meglio aspirare a vivere come le nostre migliori espressioni che spendere tempo a vergognarci per ciò che non siamo stati all'altezza di saper fare nonostante ciò che abbiamo detto e saputo.
Perciò voglio ricordare George Michael per la sua parte migliore, così come voglio ricordare le persone e me stesso negli anni trascorsi assieme per ciò che di bello e buono abbiamo condiviso e portato in questo piano materiale.
Il resto possiamo dimenticarlo e andiamo avanti: mi piace immaginare che lui continuerà con il suo viaggio per essere ancora di più ciò che è veramente nel profondo dopo aver riposato un pò in una dimensione più gentile di questa, e così potremo fare noi nei mesi che verranno; potremo continuare a lasciare andare il nostro non-ordine, il nostro non-amore, il nostro non-comprendere per diventare ancora di più ciò che siamo veramente e che ogni tanto fa capolino tra le nostre parole, i nostri pensieri, le nostre azioni.
Così come le canzoni che ha cantato lui, anche noi abbiamo da cantare le nostre. Avremo esercizi da fare, discipline da tenere, dovremo purificare il più possibile il messaggio dal nostro ego e dalla paura, ma alla fine la melodia sarà quella che serve a noi e serve a chi ci sta intorno e rende questo mondo meritevole di essere vissuto.
Se anche avremo cantato una sola buona canzone, pochi minuti in un mare di momenti stanchi, forse già questo avrà dato un senso a tutto quel tempo che, in fondo, rispetto all'eternità, è comunque poco.
E forse se ci rilassiamo con questo pensiero, avremo più energie da dedicare a ciò che ci fa stare bene e meno al timore di sbagliare.
Buone canzoni a tutti per il 2017 e grazie Michael per le tue canzoni più belle.
lunedì 28 novembre 2016
La vita è il combustibile della meditazione
Alle volte capita di meditare
ma la mente non vuole stare centrata.
Ma se la forza di stare nel qui ed ora venisse semplicemente dall'osservare la vita così com'è,
con le nostre limitazioni,
la nostra banalità,
le nostre ossessioni?
La paura della solitudine,
la paura di morire,
di impazzire,
di invecchiare,
di essere cacciati dal branco,
di essere abbandonati,
queste stesse paure sono anche la fonte dell'energia per stare attenti al respiro,
per alzarsi la mattina a praticare,
per ascoltare il corpo nei diversi momenti della giornata.
Ascoltare il nostro respiro come se fosse l'ultimo,
quando la vita ci toglie il respiro
(per qualcosa di bello o di brutto)
può donare intensità all'esistenza,
e alla pratica meditativa.
Ogni respiro può essere l'ultimo,
i secondi non passano mai,
ogni istante è eterno,
non c'è un posto dove andare perchè non vuoi o perchè non hai alternative...
Quello è il momento in cui l'energia si incanala e permette la meditazione.
Forse la vita ci offre tutto quello che serve per meditare
e se sapessimo osservare la vita com'è avremmo energia a sufficienza per essere presenti.
La vita non è un disturbo alla meditazione,
la vita è il combustibile della meditazione.
ma la mente non vuole stare centrata.
Ma se la forza di stare nel qui ed ora venisse semplicemente dall'osservare la vita così com'è,
con le nostre limitazioni,
la nostra banalità,
le nostre ossessioni?
La paura della solitudine,
la paura di morire,
di impazzire,
di invecchiare,
di essere cacciati dal branco,
di essere abbandonati,
queste stesse paure sono anche la fonte dell'energia per stare attenti al respiro,
per alzarsi la mattina a praticare,
per ascoltare il corpo nei diversi momenti della giornata.
Ascoltare il nostro respiro come se fosse l'ultimo,
quando la vita ci toglie il respiro
(per qualcosa di bello o di brutto)
può donare intensità all'esistenza,
e alla pratica meditativa.
Ogni respiro può essere l'ultimo,
i secondi non passano mai,
ogni istante è eterno,
non c'è un posto dove andare perchè non vuoi o perchè non hai alternative...
Quello è il momento in cui l'energia si incanala e permette la meditazione.
Forse la vita ci offre tutto quello che serve per meditare
e se sapessimo osservare la vita com'è avremmo energia a sufficienza per essere presenti.
La vita non è un disturbo alla meditazione,
la vita è il combustibile della meditazione.
domenica 18 settembre 2016
Vita da cacciatori
Alle volte sembra ma non è
stanchezza,
fame,
tristezza,
rabbia,
fastidio,
o noia,
o altro.
Alle volte le soluzioni che mettiamo in atto non bastano a sfuggirgli, ed è frustrante.
Invece è molto più premiante stare ad osservarlo,
cercarlo senza tregua,
di giorno e di notte,
nella meditazione e nelle passeggiate,
in mezzo alla gente e da soli,
respirando con consapevolezza,
aspettando il momento in cui si rivelerà.
Potrebbe essere questa l'arte della caccia
a ciò che c'è,
con il suo carico mai digerito totalmente
di aspetti non capiti, non voluti, non accolti.
Il premio è la completezza - fino alla prossima, imminente caccia.
stanchezza,
fame,
tristezza,
rabbia,
fastidio,
o noia,
o altro.
Alle volte le soluzioni che mettiamo in atto non bastano a sfuggirgli, ed è frustrante.
Invece è molto più premiante stare ad osservarlo,
cercarlo senza tregua,
di giorno e di notte,
nella meditazione e nelle passeggiate,
in mezzo alla gente e da soli,
respirando con consapevolezza,
aspettando il momento in cui si rivelerà.
Potrebbe essere questa l'arte della caccia
a ciò che c'è,
con il suo carico mai digerito totalmente
di aspetti non capiti, non voluti, non accolti.
Il premio è la completezza - fino alla prossima, imminente caccia.
domenica 8 maggio 2016
Non importa - riporta l'attenzione al respiro

seduto a terra,
ascolta il respiro,
mentre il tempo del cronometro scorre.
Immagini sorgono nella mente come sogni,
riporta l'attenzione al respiro.
Suoni e voci interne arrivano all'orecchio
riporta l'attenzione al respiro.
La schiena si piega davanti
al peso delle abitudini,
raddrizzala e riporta l'attenzione al respiro.
Alza lo sterno, abbassa il mento
nella posizione del coraggio.
Rilassa la zona tra il centro della fronte e il labbro superiore,
nell'atteggiamento della padronanza.
Abbozza a un leggero sorriso,
come un leone fiero nella savana e infine
riporta l'attenzione al respiro.
Ricordi e rimpianti offuscano l'attenzione,
riporta l'attenzione al respiro,
Preoccupazioni per il futuro coprono la motivazione,
riporta l'attenzione al respiro.
Il respiro diviene a poco a poco circolare, pacifico, rilassato,
lampi di contentezza senza motivo dopo minuti passati a focalizzare la mente
tra il labbro superiore e la punta del naso.
Il corpo intorpidito richiama,
riporta l'attenzione al respiro.
La ricerca di un senso a quello che stai facendo urla,
riporta l'attenzione al respiro.
Suona la sveglia,
l'Odissea è finita.
Naufragi, felici approdi, nebbie e sabbie mobili,
vittorie e sconfitte.
Non importa,
il patto è suggellato,
con calma, costanza, regolarità,
ricomincia la pratica - riportando l'attenzione al respiro.
domenica 2 agosto 2015
Oltre lo specchio
Se ti senti senza radici, farai le cose che fanno spesso coloro che sono senza radici come te: cercherai di stordirti, di dimenticare il fatto che non hai una casa, non l'hai mai avuta e non sai nemmeno cosa significa trovare casa.
![]() |
http://it.dreamstime.com/immagini-stock-
libere-da-diritti-riflessione-dello-specchio-
nello-specchio-image15237179
|
Così, ti troverai in mezzo ad altri storditi di lavoro, soldi, successo, apparenza, alcol, competizione, droghe varie, sesso, carriera ecc.
Se la lucidità che hai dentro ti impedisce di mescolarti a un simile mercato, comunque resta il fatto che tutto ciò che si manifesta sulla tua retina: persone, situazioni, incontri, ecc sono solo manifestazioni di falsità insite nella tua mente e nell'ambiente in cui sei inserito.
Sarà anche cattivo karma ma bisogna in qualche modo trovare una soluzione, sapendo che tutto ciò che elabora il tuo cervello (persone, esperienze) sono il riflesso delle tue convinzioni: hai fatto delle scelte, hai avvicinato ambienti e situazioni, o le hai accettate e ora sei dove sei facendo le cose che stai facendo.
Forse non vuoi più tutto questo ma non puoi appoggiarti a nulla perchè non sai da dove vieni, ma non sai nemmeno dove potresti andare: qualsiasi cosa puoi pensare o desiderare è giù inquinata dalla fonte (il pensiero stesso).
Sembra di essere tra le immagini di due specchi uno di fronte all'altro: rimandi infiniti a falsità che si rispecchiano generando infinite altre falsità.
Basterebbe prendere un sasso e rompere lo specchio per vedere quello che c'è oltre ma non c'è sasso efficace, e non c'è specchio ce possa essere preso.
Che fare allora?
Mancano obiettivi, punti di partenza, strumenti e sentieri...
Credo che a quel punto ci sia solo un buco nero con la sua tremenda distruttività a poter fare qualcosa.
Sentire lo spaesamento lucidamente, e lasciare che questa energia di insoddisfazione penetri in ogni cellula e pensiero, lasciare che l'amara medicina insista senza scappare in comodi anestetici.
A un certo punto anche la luce con le sue immagini false verrà inghiottita.
Allora oltre la luce e i colori della vita di ogni giorno potremo scorgere qualcosa di vero.
Alle volte la distruzione è necessaria alla costruzione.
Abitare nel buco nero è forse il 1° stadio della meditazione?
Vivere con questo buco nero può rendere liberi da tutte le falsità?
E quanta lucidità richiede? Che la meditazione serva a accumulare l'energia per reggere a una simile energia divoratrice?
Credo di sì.
mercoledì 8 luglio 2015
Come usare gli stati d'animo per meditare
![]() |
Swiss Banker - English Wikipedia, original upload 17 September 2005 by Swiss Banker
|
L'odio, l'amore, l'angoscia sono stati d'animo, energia in movimento.
Come dice Osho, possiamo seguire la corrente che genera questi d'animo dalla periferia alla sorgente, dall'emozione che vuole esprimersi o vorremmo reprimere alla fonte da cui nasce l'energia che la alimenta.
Possiamo farlo rifiutando l'idea che stiamo provando qualcosa perché qualcuno ce lo sta facendo provare: sono arrabbiato perché quella persona mi ha ferito, sono triste perché quella persona mi ha tradito ecc.
Rifiutando questa idea l'attenzione si può quindi spostare su di noi stessi, per esempio sulla sensazione fisica dello stato d'animo e possiamo seguire i cambiamenti di dettaglio respirando con calma e profondamente ad esempio, con la schiena dritta.
Potremmo anche indagare con la mente dove abbiamo conosciuto quella emozione nella nostra vita per la prima volta... dove abbiamo pensato per la prima volta di noi stessi che "eravamo finiti", o "soli", ecc.
Potrebbe venirci in mente una foto di noi da bambini, o un ricordo che un parente raccontava della nostra famiglia e di noi quando eravamo appena nati (un periodo in incubatrice, o periodi forzati di separazione...).
Lo stato d'animo che credevamo nemico diventa così modo per conoscere noi stessi nel profondo e sviluppare la compassione per noi - e la compassione è l'emozione più elevata e benefica per l'essere umano.
Ma anche se restiamo solamente nelle sensazioni, dopo un pò - nella mia esperienza almeno dopo 30' - alla coscienza si affacciano immagini, intuizioni, sensazioni che ci fanno inquadrare diversamente la situazione nel presente e guariscono o leniscono la nostra sofferenza.
Buona pratica e buone esperienze.
sabato 23 maggio 2015
Le emozioni di ogni giorno. Come trasformare le emozioni negative in positive.
Ringrazio DeArmas per l'ospitalità di questo ultimo mio articolo.
![]() |
This file is licensed under the Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported license. Author: Alvesgaspar |
mercoledì 15 aprile 2015
Iniziare la meditazione

Che tutti gli esseri siano liberi da ogni ignoranza,
da ogni avversione,
da ogni attaccamento.
Che tutti gli esseri siano liberi da ogni dolore,
da ogni sofferenza,
da ogni dispiacere.
Che tutti gli esseri siano pieni di infinito amore profondo,
di gioia per la gioia altrui,
di compassione,
di equanimità.
Che tutti gli esseri siano totalmente liberi.
Sadhu! Sadhu! sadhu!
domenica 16 novembre 2014
La respirazione come strumento di gestione dello stress nei teatri operativi
Le tensioni derivanti da dinamiche nuove o particolarmente impegnative, possono essere gestite. L'esperto ci spiega come l'organismo può venirci incontro.
Articolo presente su http://www.dearmas.it/articolo.php?articolo=1
Di Alessandro D’Orlando 24.03.2014
Nel proprio quotidiano, qualsivoglia performance particolarmente impegnativa sul piano mentale o fisico, soprattutto qualsiasi situazione che ha un significato importante a livello personale/professionale, provoca uno stato d’ansia che è “preparatorio” alla sfida che ci attende. Questo stato d’ansia se è troppo basso, determina prestazioni scadenti, ma lo stesso effetto ha anche uno stato d’ansia eccessivo (il cosiddetto distress, o “stress cattivo”). Sulla base di quanto appena illustrato, il livello di tensione dovrebbe quindi essere nel giusto range (parliamo così di eustress, o “stress buono”). Moltissime sono le situazioni quotidiane stressanti: dall’esame scolastico all’incontro per un nuovo impiego, fino alla prestazione sportiva o al cambiamento legato alle proprie abitudini.
Negli ambienti dove si modificano ritmi, vengono stravolte le abitudini e il contesto sociale e ambientale crea situazioni che allontanano fortemente l’individuo dalla sua quotidianità, i livelli di stress sono ancora più alti e portano facilmente a livelli di distress: è il caso dei professionisti impiegati nelle aree di crisi, dagli operatori delle NGO (Non-Governmental Organization), delle IO (International Organization), operatori dell’informazione, fino ai militari in missione fuori-area. In poche parole: gli attori impiegati in teatri operativi. Per ovvi motivi di opportunità, concentreremo l’attenzione in particolare sulla figura dei militari, che pur essendo soggetti a specifici addestramenti (mirati non solo ad acquisire le tecniche e le competenze, ma anche una buona capacità di gestione delle criticità), non sono totalmente immuni a diversi fattori che possono incidere notevolmente sul livello di stress.
Tra i fattori, sul piano fisico ci sono: il territorio, che può portare a una pressione a causa del repentino cambiamento climatico, soprattutto in luoghi proibitivi come l’Afghanistan; l’altitudine (come nel caso dell’installazione di Herat); l’aria densa di polveri o l’alimentazione, che favoriscono in alcuni casi disturbi gastrointestinali e congiuntiviti. Sul piano mentale ed emotivo: il costante stato di pericolo (che può essere amplificato tramite l’immaginazione dei possibili scenari che possono comparire l’ora, il giorno, la settimana successiva, e da un possibile senso d’impotenza davanti a situazioni ipotetiche e di non semplice sostenibilità); episodi critici occorsi non solo a sé stessi ma anche ai colleghi, come incidenti o attacchi; stanchezza per i turni estenuanti; la lontananza dai propri affetti sul lungo periodo. Infine, insicurezze, pregressi emotivi non felici, ricordi spiacevoli, problematiche di salute possono aumentare il livello di vulnerabilità soggettivo.
Le conseguenze dello stress possono essere innumerevoli: stati mentali che aumentano l’imprecisione nelle operazioni ed espongono a inutili rischi; conflitti con i proprio colleghi e la propria squadra di riferimento innanzitutto, e in secondo tempo anche su familiari; disturbi legati al sonno o all’appetito, fino alle forme più gravi quali ad esempio la depressione, i disturbi organici e i sintomi tipici susseguenti ad episodi traumatici importanti come il Disturbo da Stress Post Traumatico. Uno degli effetti immediati dell’incremento del livello di stress, immediatamente identificabile e più facilmente monitorabile, è la riduzione della respirazione e conseguentemente un rapido deterioramento psicofisico: questo è il motivo per cui le tecniche di respirazione possono essere molto utili.
La pratica della respirazione consapevole ad esempio, prevedendo un’attenzione costante al respiro e alle sensazioni a esso collegate, consente lo sviluppo della “propriocezione” (percezione di se stessi): è posta così la base della capacità di monitorare il proprio stato psicofisico con precisione. La capacità di avere la corretta percezione, istante per istante, delle proprie condizioni fisiche (es. livello di ossigenazione o tensioni muscolari inutili), emozionali (tipo di emozioni provate e intensità), mentali (grado di concentrazione e di attenzione) è la premessa fondamentale per un’adeguata capacità di risposta nel “qui e ora” a quello che la situazione richiede.
Oltre a incrementare la presenza mentale, la pratica della respirazione addestra al ritiro dei sensi dall’esterno e dalle attività spesso incessanti e febbrili della mente – passaggio molto importante per giungere a stati di rilassamento rigeneranti a dispetto di eventuali stressors esterni o interni (dolori fisici, immagini o pensieri disturbanti). Testimoniano l’efficacia della pratica anni e secoli di utilizzo dello strumento all’interno delle arti marziali delle origini, dove non bastava la conoscenza tecnica dei gesti o delle armi: occorreva una presenza mentale, una capacità di risposta davanti alle situazioni più angoscianti, che poteva essere adeguatamente sviluppata solo addestrando la mente a “svuotarsi”, per esempio focalizzando l’attenzione sul respiro.
Oltre a questi vantaggi rispetto alla gestione dello stress, alla consapevolezza di sé e alla presenza mentale, ne abbiamo altri dalla pratica del respiro consapevole lento e profondo:
a livello fisico migliora l’eliminazione tossinica e lo scambio ionico con l’ambiente esterno, consentendo così di recuperare in tempi più ridotti eventuali perdite energetiche; inoltre, l’alcalinizzazione del sangue contrasta in modo benefico l’acidificazione a cui siamo sottoposti a causa dell’alimentazione errata e un accumulo tossinico.
A livello emotivo permette di rilasciare le tensioni, accumulate nelle parziali apnee a cui ricorriamo inconsciamente per bloccare un dolore fisico, emotivo o una immagine o pensiero dolorosi (ad esempio, quando si contrare il respiro per non sentire un colpo al ginocchio). Se vi soffermate ora sul vostro respiro, mentre state leggendo queste righe, potrete notare il suo ritmo e la profondità (e potreste ripetere questo piccolo test domani notando come cambiano i parametri osservati in base al contesto). Potrete quindi scoprire come in situazioni di tensione il respiro diventa più corto e lento, e all’opposto in momenti di tranquillità diventa più lento e profondo.
A livello mentale, l’aumento dell’ossigenazione consente di migliorare la memoria e la concentrazione, prime vittime delle apnee respiratorie. L’attenzione dedicata al respiro porta inoltre a uno stato mentale di maggiore calma e tranquillità e non a caso è questa la più antica pratica di rilassamento/meditazione che l’umanità conosca, a partire dalle tecniche yogiche (che riguardano lo Yoga n.d.r.) dell’India datate 5000 anni.
Riassumendo, il primo segnale di stress importante è la riduzione del respiro: attuata in modo inconscio per non percepire stimoli spiacevoli, nel tempo porta a un deterioramento della qualità del sangue, dello stato mentale e della condizione psicofisica in generale. Questa situazione può essere contrastata efficacemente addestrando l’abilità di portare consapevolmente l’attenzione al respiro e rendendolo più lento e profondo.
In teatro operativo, è possibile addestrare questa capacità praticando tecniche molto semplici ed efficaci. Ad esempio ritagliandosi cinque minuti, stando seduti in ufficio (sedendo con la schiena dritta, a occhi chiusi, in ambiente ben areato); oppure all’aperto, stando in piedi o seduti, sempre a occhi chiusi; oppure in camera prima di dormire, distesi sul letto.
Con il tempo, con la pratica, sarà possibile portare l’attenzione al proprio respiro a occhi aperti, durante le attività della giornata e si potranno notare i vantaggi sul piano psicofisico e del proprio comportamento (migliorato e maggiormente controllato). Il “respiro consapevole” è quindi un alleato prezioso nel mantenere il giusto livello di stress e garantire, con pochissimo dispendio di energie, una migliore qualità della vita.
Alessandro D'Orlando, è psicologo clinico e psicoterapeuta ad indirizzo gestaltico. Membro dell’Associazione EMDR - Eye Movement Desensitization and Reprocessing - Italia, consulente aziendale e formatore, conduttore di gruppi di crescita personale; autore del libro “Intelligenza Emotiva e Respiro”, ed. Amrita, 2007 e dell’audio libro “La magia del respiro circolare”, ed. Good Mood, 2014. Per informazioni: alessandro.dorlando@gmail.com
martedì 4 novembre 2014
Preghiera che guarisce dalle ferite affettive
Che tu possa essere felice,
se anche per farlo devi mentire,
o tradire,
o comportarti male,
che tu possa essere felice,
perché la felicità è la luce che guarisce il male fatto e anche quello che potremmo fare in futuro.
Solo le persone infelici mentono, tradiscono e si comportano male, perciò che tu possa trovare la tua felicità - farai felice te, il mondo e - anche se ancora non lo capisco - anche me.
Nella felicità sarò libero dal peso di renderti infelice,
e mi darai l'opportunità di darti qualcosa di importante, ossia la sincera contentezza per la tua felicità.
Mi darai l'opportunità di liberarmi dal desiderio di possesso, dalla paura della solitudine, dal senso di essere sbagliato, dai brutti ricordi di un passato dove non c'eri e che rivivono nella solitudine del presente.
Mi darai l'opportunità di immaginare cosa mi ha tormentato così tanto nel passato, e essere contento per te, libero dalla preoccupazione per il mio piccolo destino e il mio misero ego.
Che tu possa essere felice, e per il fatto stesso di sentirlo capisco che sono guarito non solo dalla sofferenza, ma anche dall'attaccamento.
Che io possa sentire l'abbandono, il rifiuto e il giudizio ancora un milione di volte, fino a che non sia finalmente libero dalla paura di questi fantasmi.
Che io possa sentire la solitudine e l'angoscia ancora un miliardo di volte, fino a che non avrò una compassione così grande per me e per chi prova queste sofferenze, da sentirmi come il sole, forte e equanime, luminoso e caldo.
E grazie per questa preziosa occasione di capire queste importanti lezioni.
se anche per farlo devi mentire,
o tradire,
o comportarti male,
che tu possa essere felice,
perché la felicità è la luce che guarisce il male fatto e anche quello che potremmo fare in futuro.
Solo le persone infelici mentono, tradiscono e si comportano male, perciò che tu possa trovare la tua felicità - farai felice te, il mondo e - anche se ancora non lo capisco - anche me.
Nella felicità sarò libero dal peso di renderti infelice,
e mi darai l'opportunità di darti qualcosa di importante, ossia la sincera contentezza per la tua felicità.
Mi darai l'opportunità di liberarmi dal desiderio di possesso, dalla paura della solitudine, dal senso di essere sbagliato, dai brutti ricordi di un passato dove non c'eri e che rivivono nella solitudine del presente.
Mi darai l'opportunità di immaginare cosa mi ha tormentato così tanto nel passato, e essere contento per te, libero dalla preoccupazione per il mio piccolo destino e il mio misero ego.
Che tu possa essere felice, e per il fatto stesso di sentirlo capisco che sono guarito non solo dalla sofferenza, ma anche dall'attaccamento.
Che io possa sentire l'abbandono, il rifiuto e il giudizio ancora un milione di volte, fino a che non sia finalmente libero dalla paura di questi fantasmi.
Che io possa sentire la solitudine e l'angoscia ancora un miliardo di volte, fino a che non avrò una compassione così grande per me e per chi prova queste sofferenze, da sentirmi come il sole, forte e equanime, luminoso e caldo.
E grazie per questa preziosa occasione di capire queste importanti lezioni.
giovedì 21 agosto 2014
Nessun animale può vivere in cattività - nemmeno l'uomo
![]() |
Author w:en:User:Grant985, Creative Commons License |
delfini che attaccano l'uomo,
cani che impazziscono,
leoni che cadono in depressione
e panda che smettono di riprodursi.
L'effetto del controllo e della razionalità senza amore e attenzione sono la depressione e la morte di ogni essere vivente.
Anche dell'essere umano.
Il primo atto di liberazione nell'uomo è la meditazione.
Lì non siamo più schiavi di nulla - siamo faccia a faccia con la paura e l'Ego suo figlio.
Siamo faccia a faccia con le radici del male che vediamo nel mondo.
Siamo a un passo solo dalla liberazione.
Un giorno salteremo liberi - quando l'Ego saprà che siamo pronti per la libertà
Quando sentirà che non abbiamo più paura.
Finirà la cattività per noi e per chi ci sta vicino e per chi dipende da noi.
domenica 20 luglio 2014
Dal dolore all'amore
![]() |
Attribution ShareAlike 3.0 - Author Politikaner |
è come lo schiaccianoci con la noce.
L'unico modo per uscire da quella pressione è cedere,
e lasciare che ogni sentimento d'amore fluisca all'esterno.
Forse, alla fine di tutto, ciò che ci fa ammalare non è il fatto di perdere ciò che per noi era importante,
non è la depressione o l'angoscia o l'ansia o gli attacchi di panico.
E' l'amore che abbiamo represso nel cuore per noi stessi,
per chi riteniamo ci abbia fatto del male,
per chi abbiamo vicino.
Le persone che sanno amare di meno sono quelle che prima crollano davanti al dolore.
Quelle che invece....
lo attraversano, lo vivono fino in fondo e mentre lo vivono continuano a ringraziare la situazione e le persone che sono percepite come la causa della sofferenza,
... camminano nell'inferno guardando con attenzione ai fiori sul sentiero che possono sopravvivere anche laggiù,
... accettano l'annullamento come un modo per uscire dal proprio egoismo, dal proprio carattere, da quell'idea assurda che tutto debba durare per sempre,
... nella sofferenza trovano l'esperienza della fine di tutto,
... lasciano andare la mano che prima afferrava disperatamente qualcosa che si sapeva sarebbe prima o poi andato,
hanno la possibilità di scoprire un po' di più cosa significa avere la mano libera per ricevere, cosa significa vivere nella fiducia verso la vita, cosa significa sciogliere la coscienza da attaccamenti importanti, cosa significa avere attenzione per il mondo circostante e i suoi abitanti,
scoprono la forza nelle proprie gambe.
Alla fine non ci porteremo con noi i nostri averi o chi o cosa ci crea sicurezza nella vita - saremo faccia a faccia con la verità di quanto siamo riusciti a oltrepassare questa paura di vivere e a stare nell'amore per ciò che è, ciò che è stato e ciò che ha da venire.
martedì 29 aprile 2014
Hai già vinto
![]() |
Foto: Miguel Hermoso Cuesta |
L'hai già fatto.
Vuoi ottenere quel tratto di personalità?
L'hai già ottenuto.
Vuoi vincere i tuoi nemici?
L'hai già fatto.
Vuoi ottenere quella realizzazione professionale?
L'hai già ottenuta.
Vuoi quella realizzazione affettiva.
E' già lì.
Pensa questo...
poi vivi.
Il tempo rivelerà semplicemente ciò che hai dentro già di conseguito e maturo.
Un volta volta la chiamavano fede,
Jung sincronicità,
oggi principio di attrazione.
Ma la sostanza resta quella: rimettere al posto regale che le spetta la nostra coscienza.
Il bene viene dal sentire che abbiamo tutto, ora, per sempre.
Il male dal sentirci deboli, fragili, incompleti.
Quindi cosa scegli?
Non si tratta di scegliere una volta per tutte,
ma ogni volta che abbiamo un dubbio su noi stessi o sulla vita possiamo farlo.
Si vive meglio, e si ottiene di più.
mercoledì 23 aprile 2014
1^ parte conferenza Enneagramma
https://www.youtube.com/watch?v=P1oMJnbWTqg&feature=youtu.be
A seguire gli altri video.
Buona visione
A seguire gli altri video.
Buona visione
Iscriviti a:
Post (Atom)
Perche' credi ai complotti, perche' non credi ai complotti
Non credi ai complotti perché ti piace vivere sereno, pensare che andrà tutto bene, che continuerai ad avere lo stesso stile di vita o forse...

-
Chi ti dice "Mi hai deluso" significa che non ti vedeva che dietro una sua aspettativa completamente idealistica e disumana e lega...
-
Alle volte capita di meditare ma la mente non vuole stare centrata. Ma se la forza di stare nel qui ed ora venisse semplicemente dall...
-
Mi sono chiesto per lungo tempo se aveva ragione un esponente mondiale della PNL se era vero che guardarsi negli occhi a lungo non era poi c...