potrebbe accadere qualcosa per cui queste distrazioni non sono piu' sufficienti.
Resta la propria immagini ad uno specchio che non si vuole vedere.
Così c'è sempre la strada degli psicofarmaci.
Ma anche quelli a un certo punto non bastano.
Ci si può quindi svegliare la notte e piangere davanti alle difese che crollano una dopo l'altra.
Ma dentro quel pianto c'è calore.
E' un fuoco nella notte.
E' il bivacco da cui ricominciare.
E' quella sana compassione per sè stessi
dopo anni di dura repressione.
Da lì si può ricominciare sul serio.