Sempre di più il dolore viene espresso sotto forma di rabbia o sessualità.
Alcuni più evoluti lo coprono con finti sorrisi o estenuanti lamenti.
Tutto questo non ha che un risultato: allontanare gli altri o tenere vicino solo persone che parlano lo stesso linguaggio.
Personalmente mi fido solo di chi mi mostra un pò del suo dolore, che mi dice dove lo faccio soffrire senza vendicarsi, che mi dice dove ha bisogno di me, che mi dice quanto sono importante (e quindi quanto potrei di conseguenza ferirlo).
Non serve che mi dica che sono la persona più importante. Basta anche solo un pò.
Senza quel minimo, la relazione è fredda, io non so chi ho davanti e devo fermarmi dopo aver scoperto un pò il fianco.
Esprimere il proprio dolore all'altro con appropriatezza: questa è un'arte che manca clamorosamente nella nostra società.
E che in ogni modo ci viene mostrato come non impararla...
Peccato: rinunciamo a vivere la nostra vita, le nostre relazioni, il tempo che ci resta.
Invecchiare sotto finti sorrisi, o rigogliose espressioni sessuali, o patetiche lacrime, o estenuanti attacchi aggressivi, e non trovare mai pace dietro tutto questo.
Come i mobili che vengono erosi dalle tarme: aprire le porte e portare aria, luce e attenzione anche con l'aiuto di qualcuno.
Questa potrebbe essere una bella risposta.
Pensieri di Psicologia, Psicoterapia, Meditazione, Crescita personale; PNL, costellazioni familiari, formazione, respirazione circolare (o rebirthing, o vivation, o simili), ipnosi ericksoniana e tutto quello che vi viene in mente in proposito..
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giovedì 26 agosto 2010
lunedì 11 gennaio 2010
Scappa da chi ti dice "Mi hai deluso"
Chi ti dice "Mi hai deluso" significa che non ti vedeva che dietro una sua aspettativa completamente idealistica e disumana e legata ai suoi bisogni più che alla relazione tra voi due.
Significa che ti sta dicendo che ora ti ama di meno e che non è dalla tua parte se sbagli - un pò come se non avesse aspettato altro.
Significa che devi stare attento, perchè tu sei lì, chi ti giudica è più sopra di te e più che esserti a fianco, ti è sopra.
Chi ti dice "mi hai deluso" non ti dice che in realtà si delude e non riesce ad ammetterlo, perchè gli fa troppo male: è più facile buttare giù gli altri.
Non ti chiede il motivo per cui hai fatto ciò che hai fatto, non vuole tirare un filo che può arrivargli al cuore da sotto la sabbia in cui si nasconde.
Non ti dà la mano per farti sentire che ti ama comunque, e che al limite potrebbe ritirarsi da te per proteggersi e proteggere l'amore che ha per te. Ritira anche il suo amore con una crudeltà la cui reponsabilità scarica su di te.
Chi ti dice "Mi hai deluso" non ti dà un'altra possibilità: il processo di delusione si è compiuto, il verdetto è stato dato, non si può più tornare indietro. Sei crocifisso a ciò che hai fatto e per questo non avrai più possibilità di rialzarti se non per un atto gentile e arrogante di dimenticanza.
Se qualcuno ti parla dicendoti che ha lasciato qualcun altro perchè lo aveva deluso, allora aspettati di fare la stessa fine: siamo talmente umani che non possiamo che deludere chi si aspetta qualcosa da noi. Quindi rilassati, respira,
e aspetta il verdetto e la sentenza
il freddo che resta quando se ne va un tiepido amore.
Significa che ti sta dicendo che ora ti ama di meno e che non è dalla tua parte se sbagli - un pò come se non avesse aspettato altro.
Significa che devi stare attento, perchè tu sei lì, chi ti giudica è più sopra di te e più che esserti a fianco, ti è sopra.
Chi ti dice "mi hai deluso" non ti dice che in realtà si delude e non riesce ad ammetterlo, perchè gli fa troppo male: è più facile buttare giù gli altri.
Non ti chiede il motivo per cui hai fatto ciò che hai fatto, non vuole tirare un filo che può arrivargli al cuore da sotto la sabbia in cui si nasconde.
Non ti dà la mano per farti sentire che ti ama comunque, e che al limite potrebbe ritirarsi da te per proteggersi e proteggere l'amore che ha per te. Ritira anche il suo amore con una crudeltà la cui reponsabilità scarica su di te.
Chi ti dice "Mi hai deluso" non ti dà un'altra possibilità: il processo di delusione si è compiuto, il verdetto è stato dato, non si può più tornare indietro. Sei crocifisso a ciò che hai fatto e per questo non avrai più possibilità di rialzarti se non per un atto gentile e arrogante di dimenticanza.
Se qualcuno ti parla dicendoti che ha lasciato qualcun altro perchè lo aveva deluso, allora aspettati di fare la stessa fine: siamo talmente umani che non possiamo che deludere chi si aspetta qualcosa da noi. Quindi rilassati, respira,
e aspetta il verdetto e la sentenza
il freddo che resta quando se ne va un tiepido amore.
lunedì 30 novembre 2009
LE AMBIGUE RELAZIONI DEGLI ADULTI
Con il tempo le relazioni tra le persone diventano sempre più ambigue:
tradimenti affettivi o sessuali, terze persone che gravitano attorno ad un rapporto di coppia, volontà di qualcuno di andarsene, amore-odio per la stessa persona, magari quella più amata, dedsiderio di stare con qualcuno ma anche di lasciarlo, bisogno di avere accanto una persona ma anche averla lontana...
Sono solo alcune comuni ambiguità in cui ci si trova sempre più stretti da adulti.
Per questo il rapporto di coppia perde la sua attrazione: lo si vede per quello che è.
Un gran casino.
L'unico modo forse per mettersi in gioco, e mantenere la capacità di amare qualcuno, è ricordarsi sempre di cosa stava vivendo quel bambino o quella bambina che eravamo nella sua famiglia di origine mentre stava con le emozioni e con i pensieri così come ci sentiamo ora e qui in questa relazione con quella persona.
Allora la relazione con l'altro lascia emergere qualcosa di più profondo dei problemi che ha l'altro: tira fuori i nostri problemi.
Da quelli si può ripartire nel rapporto.
Alessandro D'Orlando
tradimenti affettivi o sessuali, terze persone che gravitano attorno ad un rapporto di coppia, volontà di qualcuno di andarsene, amore-odio per la stessa persona, magari quella più amata, dedsiderio di stare con qualcuno ma anche di lasciarlo, bisogno di avere accanto una persona ma anche averla lontana...
Sono solo alcune comuni ambiguità in cui ci si trova sempre più stretti da adulti.
Per questo il rapporto di coppia perde la sua attrazione: lo si vede per quello che è.
Un gran casino.
L'unico modo forse per mettersi in gioco, e mantenere la capacità di amare qualcuno, è ricordarsi sempre di cosa stava vivendo quel bambino o quella bambina che eravamo nella sua famiglia di origine mentre stava con le emozioni e con i pensieri così come ci sentiamo ora e qui in questa relazione con quella persona.
Allora la relazione con l'altro lascia emergere qualcosa di più profondo dei problemi che ha l'altro: tira fuori i nostri problemi.
Da quelli si può ripartire nel rapporto.
Alessandro D'Orlando
giovedì 22 ottobre 2009
LA PERIFERICA DELLA VITA
Capitano giorni in cui guardi alle persone che hai amato e che ami ancora oggi, che fanno parte ancora della tua vita o che se sono già andate altrove anche se non l'avresti voluto,
capitano giorni in cui vedi queste persone dentro scene dentro giorni lontano anni, lontano una vita, o anche poche ore, ma sai che non torneranno più
non solo le situazioni ma anche le persone,
capitano giorni in cui sai che tutto ciò che ti separa da queste persone non è il fatto che loro non sono te,
non è legato al fatto che il tempo o la distanza hanno portato separazione,
non è legato a situazioni o a determinati eventi
in questi momenti sai benissimo che si tratta alla fin fine di essere tu in un carattere e l'altro nel suo.
Ci si può incontrare ma solo uscendo ognuno dal suo,
ma fuori fa freddo, e se non ci si tiene e ci si scalda a vicenda è facile tornare ognuno nel suo posto caldo e conosciuto,
dentro quel carattere che ama la vendetta e il senso di potere che dà (8), il ritiro e il freddo e il senso di pace che infondono(5), la paura e la sua ricerca di sicurezza(6) il correre dietro alle fantasie più golose e il senso di libertà relativo (7), al piacere di piacere e al senso dell'abbondanza (2), al piacere di essere utile e al senso di efficenza (3), alla dolorosa profondità dell'essere e al senso di essere speciali (4), alla ricerca spietata della perfezione e al senso di degnità e onore (1), al lavoro e solo lavoro e alla piacevole anestesia che l'accompagna (9).
Bisogna tenersi stretti, e continuare a farlo e lottare per farlo.
Altrimenti si rischia di trovarsi un istante, ben sapendo che le rispettive strade non potranno mai incontrarsi: come quando incontri estranei al finestrino in una qualsiasi teleferica.
Appena riesci a vederli, già sai che se ne andranno.
Se puoi, trova una persona che vuole uscire dalla teleferica, che riesce a scendere la montagna a piedi e sopportando il freddo e che soprattutto voglia farlo con te.
Il resto è solo inutile sofferenza, inutile ricordo.
Alessandro D'Orlando
capitano giorni in cui vedi queste persone dentro scene dentro giorni lontano anni, lontano una vita, o anche poche ore, ma sai che non torneranno più
non solo le situazioni ma anche le persone,
capitano giorni in cui sai che tutto ciò che ti separa da queste persone non è il fatto che loro non sono te,
non è legato al fatto che il tempo o la distanza hanno portato separazione,
non è legato a situazioni o a determinati eventi
in questi momenti sai benissimo che si tratta alla fin fine di essere tu in un carattere e l'altro nel suo.
Ci si può incontrare ma solo uscendo ognuno dal suo,
ma fuori fa freddo, e se non ci si tiene e ci si scalda a vicenda è facile tornare ognuno nel suo posto caldo e conosciuto,
dentro quel carattere che ama la vendetta e il senso di potere che dà (8), il ritiro e il freddo e il senso di pace che infondono(5), la paura e la sua ricerca di sicurezza(6) il correre dietro alle fantasie più golose e il senso di libertà relativo (7), al piacere di piacere e al senso dell'abbondanza (2), al piacere di essere utile e al senso di efficenza (3), alla dolorosa profondità dell'essere e al senso di essere speciali (4), alla ricerca spietata della perfezione e al senso di degnità e onore (1), al lavoro e solo lavoro e alla piacevole anestesia che l'accompagna (9).
Bisogna tenersi stretti, e continuare a farlo e lottare per farlo.
Altrimenti si rischia di trovarsi un istante, ben sapendo che le rispettive strade non potranno mai incontrarsi: come quando incontri estranei al finestrino in una qualsiasi teleferica.
Appena riesci a vederli, già sai che se ne andranno.
Se puoi, trova una persona che vuole uscire dalla teleferica, che riesce a scendere la montagna a piedi e sopportando il freddo e che soprattutto voglia farlo con te.
Il resto è solo inutile sofferenza, inutile ricordo.
Alessandro D'Orlando
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