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venerdì 24 febbraio 2017

Abbraccia Caino


Ovunque vai
lo riconoscono.

Non puoi nasconderlo.

Lo ritrovi nelle situazioni che vivi, senza profondità;
Negli incontri che fai, senza futuro;
Nelle strade che prendi, senza sbocco.

Non è sfortuna - è il fato,
è il marchio di Caino,
così pensi alle volte.

E' quel mondo che ti aspettavi,
e che non trovi.

E' quel mondo che cerchi,
ma ti sfugge.

E' tutto intorno a te,
ma non sai da che parte entrarvi per partecipare.

Sembra qualcosa di soprannaturale a ostacolarti,
un marchio divino,
ma è solo un bambino che ha smesso di crescere,
che continua a correre a gattoni o poco più per gli stessi corridoi vuoti,

che continua a cercare di entrare in una famiglia che non c'è,

che continua a credere a un amore che non esiste,
a promesse inutili.

Non è il marchio di Caino,
è solo che stavi camminando per strade vuote da una vita e te ne sei accorto solo ora.

Lascia pure il vuoto a chi ci crede ancora -
il mondo è ampio a sufficienza da darti anche la pienezza.

Lava via il marchio di Caino e torna tra quei corridoi vuoti,
prendi in braccio quel bambino che ancora cammina da solo
e vai in un mondo senza più solitudine.

Ti sarà tutto più chiaro dopo - e sarà tutto più facile senza quel marchio,
il marchio della solitudine subita
che ora puoi guarire.










martedì 3 gennaio 2017

Non esiste la solitudine

Qualsiasi sia la terra su cui cammini,
non c'è mai solitudine.

Se ti sembra di essere all'inferno ricordati che qualcuno l'ha già attraversato,
ricordati per esempio delle allucinazioni di Kafka, la sua impotenza e il suo disorientamento;

se ti sembra di essere nel purgatorio, ricordati dei tuoi fratelli e delle tue sorelle che condividono ogni giorno questa esistenza su questo pianeta, al tuo fianco;

se ti senti in paradiso, ricordati che ci sono coloro che hanno saputo andare oltre le trappole e le illusioni della mente - o semplicemente c'è quel che sarai nel futuro dopo aver vinto ogni tua debolezza, dopo aver messo la mano sulla spalla di quella bambina o quel bambino che hai dimenticato da qualche parte, in qualche letto, in posizione fetale, tremante dal freddo e dalle paure.

Aspetta che tu la guidi oltre quelle fiamme, oltre quelle nebbie, nella libertà che ti aspetta.

Puoi iniziare, puoi immaginarlo.






domenica 12 giugno 2016

Perché ti innamori delle persone sbagliate?

Perché vedi qualcosa di te,
ma ancora non lo sai.

Vedi, senti quello che di più tenero c'è in te e non hai ancora accettato, o benvoluto.
Quella ferita che nessuno ha visto, ferendoti milioni di anni fa, miliardi di volte. Quel dolore che anche tu hai smesso di vedere, di curare.

Se ti potessi voler bene,
andresti direttamente al tuo cuore, senza passare per cattivi intermediari.
Andresti verso la tua freddezza e la tua durezza, per accoglierle e accogliere quello che nascondono sotto.

L'ego, la sua paura, le sue spine stanno sicuramente tra te e il tuo cuore, ma ancora di più tra te, l'altro, il suo cuore e ciò che di tuo vedi nel suo cuore.

Un percorso complicato passare per l'altro. Più semplice sarebbe restare dentro di te e cercarti, solo che non lo sai, o non puoi saperlo per le tue oscurazioni karmiche.

Ma se proprio non vuoi o puoi chiudere gli occhi, fermarti, ascoltare il tuo respiro, lasciarti cadere in quell'immenso vuoto buio, senza fondo con la fede che troverai qualcosa;
se proprio insisti a cercare qualcosa dove tutti lo cercano e credono di trovarlo, allora accomodati pure. Almeno su quella strada vai fino in fondo.

Quella sofferenza che vivrai, i suoi strascichi e il suo prezzo per trovarti e che potevi pagarli un milione di volte di meno fermandoti, ascoltando il tuo respiro, la follia della tua mente;
in quell'angoscia, abbandono, nella fine dell'illusione ritroverai ciò che avevi perso: la tua ferita e la possibilità di guarirla una volta ancora, un pò di più.

Ti innamori, ma in fondo lo fai per te.
E' un lavoro sporco, ma si inizia così.
E' un apprendistato verso te stesso, verso te stessa, per cui fallo e fallo con tutto l'amore che puoi fino in fondo - per l'altro e quando potrai, per te.

Quando potrai, per te.












martedì 4 novembre 2014

Preghiera che guarisce dalle ferite affettive

Che tu possa essere felice,
se anche per farlo devi mentire,
o tradire,
o comportarti male,

che tu possa essere felice,
perché la felicità è la luce che guarisce il male fatto e anche quello che potremmo fare in futuro.

Solo le persone infelici mentono, tradiscono e si comportano male, perciò che tu possa trovare la tua felicità - farai felice te, il mondo e - anche se ancora non lo capisco - anche me.

Nella felicità sarò libero dal peso di renderti infelice,

e mi darai l'opportunità di darti qualcosa di importante, ossia la sincera contentezza per la tua felicità.

Mi darai l'opportunità di liberarmi dal desiderio di possesso, dalla paura della solitudine, dal senso di essere sbagliato, dai brutti ricordi di un passato dove non c'eri e che rivivono nella solitudine del presente.

Mi darai l'opportunità di immaginare cosa mi ha tormentato così tanto nel passato, e essere contento per te, libero dalla preoccupazione per il mio piccolo destino e il mio misero ego.

Che tu possa essere felice, e per il fatto stesso di sentirlo capisco che sono guarito non solo dalla sofferenza, ma anche dall'attaccamento.

Che io possa sentire l'abbandono, il rifiuto e il giudizio ancora un milione di volte, fino a che non sia finalmente libero dalla paura di questi fantasmi.

Che io possa sentire la solitudine e l'angoscia ancora un miliardo di volte, fino a che non avrò una compassione così grande per me e per chi prova queste sofferenze, da sentirmi come il sole, forte e equanime, luminoso e caldo.

E grazie per questa preziosa occasione di capire queste importanti lezioni.




sabato 25 giugno 2011

Ciò che uccide

Non è il dolore ma la solitudine,

non sono i ricordi ma nessuno a cui raccontarli,
non sono i sogni infranti, ma nessuno che li raccolga assieme a te.

Non è la colpa ma nessuno che ci dia la possibilità di assolverci da noi.
Non sono gli errori, ma nessuno che ci aspetti alla fine della strada sbagliata che abbiamo intrapreso.

Non è la vergogna, ma il non sapere a chi mostrare ciò che abbiamo nascosto per così tanto tempo.
Non sono i fallimenti, ma non vedere che c'è qualcuno che ci vuole bene nonostante essi.

Non sono le cose perse, ma l'assenza di qualcuno con cui trovarne altre.


Ma forse ha ragione Paul Tillich: la sensazione di essere soli può essere vinta soltanto da quelli che sanno sopportare la solitudine

E forse ha ragione anche Capossela (link cliccando sul titolo): anche per i soli esiste un paradiso...


sabato 23 ottobre 2010

Quando le sciocchezze passano...

... resta solo il vuoto e la solitudine di aver creduto per anni a tali sciocchezze.

Magari anche il senso di colpa, il pentimento o semplicemente la sensazione di avere tra le mani un pugno di sabbia, per sempre.

Di solito le sciocchezze passano quando non ci sono più alternative, quando tornare sui propri passi è difficile, quando resta solo un Nulla da guardare.

Da questo punto di vista, le sciocchezze che ci frullano in testa sono come dei parassiti di vita, che mangiano fino a quando non c'è vita da mangiare, poi se ne vanno, cercando altre vite da consumare.

In alcuni casi, si mangiano tutto, anche la consapevolezza di essere stati il pasto di sciocche illusioni.

Credo che questo sia il motivo per cui con l'avanzare degli anni la tv sia il pasto principale, assieme ad ansiolitici, inutili relazioni, attività vuote, ecc ecc.

Sarebbe meglio forse anticipare i tempi e vedere dove ci portano i nostri pensieri prima di finire le alternative.

Si vivrebbe tutti più felici.

Sarebbe bello insegnarlo anche ai bambini, a immaginare il futuro prima di averlo terminato, guardando a dove ci portano certe idee.

Siamo tutti come il ricco avaro della favola di Dickens: per noi e per le persone a noi vicine, avari di amore.

AD

giovedì 7 gennaio 2010

Tutta la vita davanti

Se guardi davanti a te, tutta la vita che ti resta.
Se la guardi senza sapere cosa ti aspetta.
Senza aspettarti di essere diverso domani rispetto ad oggi.
Se la guardi sapendo solo che fisicamente sarai meno forte.
E psicologicamente come oggi.
E probabilmente con una qualità di vita molto peggiore rispetto ad oggi.
Se la guardi sapendo che come sei arrivato solo anche te ne andrai da solo.
E che nel mezzo anche dovrai muoverti per la maggior parte del tempo da solo.
Se guardi così alla tua vita,
credi ancora in chi vuole rassicurarti o consolarti?
Te ne importa ancora?
In quella profondità le lusinghe del divertimento ti arrivano o non sono piuttosto lontani echi?
Puoi reggere a quell'energia senza cedere alla paura o alla depressione?
Non è piuttosto un'energia intensa lì?
Come il ronzio di un cavo che conduce ad elevata corrente...
E senza bisogno di nessun ausilio per avere questa energia che ti percorre...

giovedì 26 novembre 2009

Il mondo dentro

Non abbiamo mai giocato abbastanza da bambini,

non abbiamo visto abbastanza cieli azzurri,

non siamo mai stati abbastanza leggeri,

nè abbiamo ricevuto abbastanza amore,

nè lo abbiamo ricevuto abbastanza equilibrato,

e non ci sono dentro di noi abbastanza risate e gioia da renderci felici senza un motivo particolare.

Così cerchiamo tutti un motivo per stare bene.
E un motivo del perchè non stiamo bene.

Ma credo che alla fine tutto sta in questo: che nel nostro cuore ci sentiamo ancora troppo soli.

La luce non arriva come dovrebbe, nè l'aria, nè i suoni, nè il tocco affettuoso della vita.

Forse è questo che non ci fa dormire, che non ci fa riposare quando potremmo, che non ci fa apprezzare quello che abbiamo, che non ci fa essere gentili.

Eppure, se è così, non c'è nulla di più importante di quello che facciamo, non c'è nulla di più importante della persona che abbiamo davanti, fosse anche la più lontana da noi.

Solo il momento presente ci può riempire a sazietà e ci può rendere felici: non lo può il passato con le sue mummie. Non lo può il futuro con i suoi fantasmi.

Non sarà molto sencondo il nostro giudizio, ma è tutto ciò che abbiamo e dobbiamo averne cura.

é l'unico modo per portare dentro di noi il cielo, il gioco, laggerezza, l'amore, l'equilibrio: esserci e rispettare il nostro bisogno degli altri.

Il nostro enorme bisogno degli altri. Di tutti.

Alessandro D'Orlando

sabato 31 ottobre 2009

il coraggio della solitudine

Affrontare la vita da soli richiede coraggio.

Ritirarsi in sè stessi e cercare dentro di sè le forze per andare avanti richiede coraggio.

Smettere di appoggiarsi all'esterno richiede forza.

Sai che potresti perdere la sfida, che potresti trovarti da solo nel momento

in cui avrai disperato bisogno di una mano.

Ma sai anche che è meglio avere vicino solo persone che sanno lottare come te.

Ci sono persone che non possono accompagnarti nella tua lotta, perchè non sono disinteressate.

Hanno paura che tu vinca.

O che tu perda.

In entrambi i casi non resta che andare avanti da soli.

E' importante credere che sia possibile.

Alessandro D'Orlando

domenica 18 gennaio 2009

DUE PAROLE DI KRISHNAMURTI

Il malcontento è una fiamma, e uno lo sopprime con atti puerili, con soddisfazioni momentanee; ma il malcontento, quando lo lasciate fiorire, brucia tutto ciò che non è vero...(...) quando la vita non viene sprecata in conflitti e preoccupazioni, si è pieni di energia e di chiarezza. La morte significa la fine di tutto ciò che si conosce, di tutti gli attaccamenti, di tutti i successi, del conto in banca... è una fine completa. La mente, in vita, può affrontare un simile stato? (...) Questo significa che vi è assoluta solitudine, nel senso che non vi è altro se non quello stato della mente che è completamente intero. Solitudine significa "tutto uno".

Perche' credi ai complotti, perche' non credi ai complotti

Non credi ai complotti perché ti piace vivere sereno, pensare che andrà tutto bene, che continuerai ad avere lo stesso stile di vita o forse...