Qualsiasi cosa tu stia vivendo ha un senso,
qualsiasi cosa tu abbia fatto ha un significato,
qualsiasi cosa ti sia accaduta mira a un fine,
e il fine ultimo è il bene per la tua Anima
e per l'Anima di chi ami,
e per quella di chi hai accanto.
Se il male nasce dall'angoscia di vivere,
allora ora e qui puoi dissolvere l'angoscia nella gratitudine e nelle benedizione.
Qualsiasi cosa tu stia odiando, ringraziala.
Qualsiasi cosa non accetti di te, abbracciala,
qualsiasi conseguenza tu abbia causato di male,
lascia che quel male produca le sue buone conseguenze per chi l'ha ricevuto,
benedici chi hai inconsapevolmente danneggiato affinchè impari da quello che è accaduto;
inchinati e rimedia rimedia nello stesso tempo a quelle conseguenze;
accetta di pagare il prezzo di ciò che hai commesso, perchè anche quello sarà causa della tua evoluzione e della tua felicità nel momento giusto.
Guarda al futuro e sii consapevole che alla fine tutto giungerà a un felice esito,
qualsiasi impresa, qualsiasi desiderio, qualsiasi anelito profondo autentico e luminoso.
Se l'angoscia di vivere causa il male,
allora dissolvere ora l'angoscia lo distrugge alla radice.
Non si riprodurrà più,
non darà più conseguenze,
non ci sarà più dolore.
Si chiama redenzione,
può accadere ora,
mentre lasci entrare i raggi del Sole in te.
Pensieri di Psicologia, Psicoterapia, Meditazione, Crescita personale; PNL, costellazioni familiari, formazione, respirazione circolare (o rebirthing, o vivation, o simili), ipnosi ericksoniana e tutto quello che vi viene in mente in proposito..
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martedì 8 agosto 2017
martedì 4 novembre 2014
Preghiera che guarisce dalle ferite affettive
Che tu possa essere felice,
se anche per farlo devi mentire,
o tradire,
o comportarti male,
che tu possa essere felice,
perché la felicità è la luce che guarisce il male fatto e anche quello che potremmo fare in futuro.
Solo le persone infelici mentono, tradiscono e si comportano male, perciò che tu possa trovare la tua felicità - farai felice te, il mondo e - anche se ancora non lo capisco - anche me.
Nella felicità sarò libero dal peso di renderti infelice,
e mi darai l'opportunità di darti qualcosa di importante, ossia la sincera contentezza per la tua felicità.
Mi darai l'opportunità di liberarmi dal desiderio di possesso, dalla paura della solitudine, dal senso di essere sbagliato, dai brutti ricordi di un passato dove non c'eri e che rivivono nella solitudine del presente.
Mi darai l'opportunità di immaginare cosa mi ha tormentato così tanto nel passato, e essere contento per te, libero dalla preoccupazione per il mio piccolo destino e il mio misero ego.
Che tu possa essere felice, e per il fatto stesso di sentirlo capisco che sono guarito non solo dalla sofferenza, ma anche dall'attaccamento.
Che io possa sentire l'abbandono, il rifiuto e il giudizio ancora un milione di volte, fino a che non sia finalmente libero dalla paura di questi fantasmi.
Che io possa sentire la solitudine e l'angoscia ancora un miliardo di volte, fino a che non avrò una compassione così grande per me e per chi prova queste sofferenze, da sentirmi come il sole, forte e equanime, luminoso e caldo.
E grazie per questa preziosa occasione di capire queste importanti lezioni.
se anche per farlo devi mentire,
o tradire,
o comportarti male,
che tu possa essere felice,
perché la felicità è la luce che guarisce il male fatto e anche quello che potremmo fare in futuro.
Solo le persone infelici mentono, tradiscono e si comportano male, perciò che tu possa trovare la tua felicità - farai felice te, il mondo e - anche se ancora non lo capisco - anche me.
Nella felicità sarò libero dal peso di renderti infelice,
e mi darai l'opportunità di darti qualcosa di importante, ossia la sincera contentezza per la tua felicità.
Mi darai l'opportunità di liberarmi dal desiderio di possesso, dalla paura della solitudine, dal senso di essere sbagliato, dai brutti ricordi di un passato dove non c'eri e che rivivono nella solitudine del presente.
Mi darai l'opportunità di immaginare cosa mi ha tormentato così tanto nel passato, e essere contento per te, libero dalla preoccupazione per il mio piccolo destino e il mio misero ego.
Che tu possa essere felice, e per il fatto stesso di sentirlo capisco che sono guarito non solo dalla sofferenza, ma anche dall'attaccamento.
Che io possa sentire l'abbandono, il rifiuto e il giudizio ancora un milione di volte, fino a che non sia finalmente libero dalla paura di questi fantasmi.
Che io possa sentire la solitudine e l'angoscia ancora un miliardo di volte, fino a che non avrò una compassione così grande per me e per chi prova queste sofferenze, da sentirmi come il sole, forte e equanime, luminoso e caldo.
E grazie per questa preziosa occasione di capire queste importanti lezioni.
mercoledì 3 febbraio 2010
La claustrofobia dell'amore
In chi ha avuto madri depresse, è facile cadere nell'angoscia quando una persona si avvicina con amore.
Quell'amore diventa pericoloso, un posto dove saranno rinnovate continue richieste di attenzione, di affetto, di vicinanza a cui non seguirà mai un senso di sazientà, ma solo un rinnovato lamento, un messaggio come "non è abbastanza", un richiedere sempre più affetto, amore, vicinanza...
Quell'amore diventa un buco nero, un Dio della distruzione a cui sacrificare quanto più possibile ciò che si ha di prezioso per evitare che sparisca anche quel pò di amore. In fondo, quel Buco Nero rappresenta sempre una figura senza la quale un bambino o una bambina sentono di non poter più vivere.
Poi crescendo il discorso cambia: a quel punto quel bambino o quella bambina diventano sempre più bravi e buoni, fingono di essere quell'abbondanza che le madri vorrebbero avere vicino; fingono di non aver più bisogno di lei e va bene così: fingono che non hanno più bisogno di qualcuno perchè loro sono perfettamente autosufficienti; oppure fingono di essere quegli esseri malvagi che non hanno saputo salvare la madre dal proprio dolore.
E ad un certo punto una donna arriva e chiede amore: e così scatta l'antica paura, viene voglia di ferirla per allontanarla, prima che possa chiedere, prima che possa legare, prima che possa indurre al bisogno.
Ci si sente salvi dal Buco Nero fuori.
Non ci è accorti che uno grande dentro è cresciuto ancora di più...
AD
Quell'amore diventa pericoloso, un posto dove saranno rinnovate continue richieste di attenzione, di affetto, di vicinanza a cui non seguirà mai un senso di sazientà, ma solo un rinnovato lamento, un messaggio come "non è abbastanza", un richiedere sempre più affetto, amore, vicinanza...
Quell'amore diventa un buco nero, un Dio della distruzione a cui sacrificare quanto più possibile ciò che si ha di prezioso per evitare che sparisca anche quel pò di amore. In fondo, quel Buco Nero rappresenta sempre una figura senza la quale un bambino o una bambina sentono di non poter più vivere.
Poi crescendo il discorso cambia: a quel punto quel bambino o quella bambina diventano sempre più bravi e buoni, fingono di essere quell'abbondanza che le madri vorrebbero avere vicino; fingono di non aver più bisogno di lei e va bene così: fingono che non hanno più bisogno di qualcuno perchè loro sono perfettamente autosufficienti; oppure fingono di essere quegli esseri malvagi che non hanno saputo salvare la madre dal proprio dolore.
E ad un certo punto una donna arriva e chiede amore: e così scatta l'antica paura, viene voglia di ferirla per allontanarla, prima che possa chiedere, prima che possa legare, prima che possa indurre al bisogno.
Ci si sente salvi dal Buco Nero fuori.
Non ci è accorti che uno grande dentro è cresciuto ancora di più...
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