Pensieri di Psicologia, Psicoterapia, Meditazione, Crescita personale; PNL, costellazioni familiari, formazione, respirazione circolare (o rebirthing, o vivation, o simili), ipnosi ericksoniana e tutto quello che vi viene in mente in proposito..
domenica 20 aprile 2014
venerdì 4 aprile 2014
Uscita dell'audio libro sul respiro circolare

http://www.goodmood.it/Details.aspx?idproduct=988&productname=Alessandro+D
mercoledì 4 novembre 2009
L'unica cosa che hai sono i tuoi sogni
veniamo soli, ce ne andiamo soli.
Conquistiamo con gran fatica qualcosa, e con niente lo perdiamo.
E anche se stiamo attenti a tutto, dobbiamo alla fine andarcene e lasciare tutto.
Resta solo una cosa che possiamo portare con noi: la nostra mente, le emozioni che l'accompagnano, i suoi sogni che ci danno la direzione, la consapevolezza che abbiamo della nostra strada mentre la percorriamo.
Il resto sono solo illusioni.
Forse lo stesso concetto di strada e di sogno: forse anche questi sono solo un canovaccio dove si deve svolgere la nostra esistenza, mentre scopriamo cose più importanti dei nostri sogni.
Anche i sogni sono illusioni forse, e anche la mente che li pensa.
Resta solo il suono del respiro, mentre si abbandonano anche questi pensieri...
Alessandro D'Orlando
martedì 7 aprile 2009
Una testimonianza sul respiro
Ho incontrato il Respiro circolare alcuni mesi fa e non sapevo di cosa si trattasse con precisione. Sono sempre stata una persona scettica, dubbiosa soprattutto verso le novità, credevo di andare a degli incontri dove ti “insegnano” delle tecniche per respirare in modo diverso rispetto a quello che facciamo tutti i giorni, per poter riuscire a rilassarti, a stare meglio: devo dire che non è andata proprio così. Il respiro circolare è stato per me qualcosa di diverso e quello che ho capito e, che fin ora mi ha dato, è un insieme di sensazioni/scoperte ancora parziali, che probabilmente non ho ancora ben chiare, che hanno sicuramente bisogno di maturare, ma che voglio condividere. La prima cosa che ho appreso è stata la fiducia: fiducia nel lasciare che il respiro lavori per me e, a poco a poco, permetta di rendere visibili lati del mio carattere, del modo con cui ho fin ora affrontato la vita, a me sconosciuti. Altro aspetto, non meno importante, è stato il non giudicare quello che il respiro faceva venire alla luce ma solo guardalo, osservarlo per quello che e basta. Quello che ci accade è nel momento presente (qui e ora) è solo questo il tempo che viviamo, che possiamo osservare ed eventualmente modificare. La vita non è qualcosa di statico, di immutato, di ripetitivo. Siamo noi i primi ed unici che possiamo modificare il suo corso, solo però se lo vogliamo. Concludendo posso dire che ad oggi il respiro mi ha permesso di : prendere contatto con una parte di me sconosciuta, inesplorata e nella quale spesso non voglio guardare per paura o perché quello che vedo non mi piace; avere una maggiore consapevolezza del valore che ho sia per me, sia per le persone che ho attorno e che incontro quotidianamente; avere un atteggiamento di distacco (non passività) dalle situazioni che accadono, riuscendo a farmi scivolare addosso le cose, per cui vedo quello che accade, lo osservo per quello che è, senza giudizio alcuno; avere un sentimento di gratitudine verso la vita e per quello che mi ha e sta donando. Non riesco a vedere e vivere questo continuamente durante la giornata, ci sono ancora momenti di sfiducia, di malinconia, di paura, di rabbia e sono consapevole che il lavoro non è assolutamente terminato, ma sono fiduciosa dei cambiamenti che stanno e possono ancora avvenire per cui in questo momento mi sento solo di dire grazie al Respiro.
(Una partecipante....) |
sabato 28 marzo 2009
RESPIRO E PSICOLOGIA
Leggendo il pensiero del giorno del saggio Ivanov, ho potuto apprezzare meglio la differenza tra un lavoro strettamente cognitivo, psicologico, sulla mente e i suoi pensieri, e un lavoro con il respiro circolare.
In effetti, se quello che ci tormenta sono pensieri negativi o stati d'animo "pesanti", si può agire direttamente su di essi per trasformarli, o passare oltre ad essi per identificarsi con quello che potremmo chiamare "il cielo" o "lo spazio" dove tutto questo e altro ancora prende forma e sostanza.
Respirare in modo circolare può portare a identificarsi quindi con qualcosa di superiore allo stato ordinario di coscienza, con tutta una serie di ricadute positive, prima tra tutte uno stato di rigenerazione interno e una maggiore capacità intuitiva di ciò che è buono per sè stessi.
Poi un lavoro diretto sul nostro mondo concettuale è importante, ma sempre illuminati da un riverbero di quello stato vissuto durante il respiro circolare.
Sotto ho postato il passo di Ivanov sopra citato....
http://www.prosveta.it/novita.htm
Pensiero del giorno 24/05/2008.
"La libertà non si trova sul piano fisico. La libertà si trova sul
piano atmico, che è il mondo dello spirito. Per essere liberi,
dobbiamo quindi identificarci con il nostro spirito, e via via
che si verifica questa identificazione, ci rafforziamo e
sfuggiamo alle condizioni ambientali.
Per usare un'immagine, si può dire che identificarsi con lo
spirito equivale a salire oltre le nubi. Chi resta al di sotto
delle nubi, è sempre dipendente: per vedere il sole, deve
attendere il beneplacito delle nubi e, nell'attesa, rimane
esposto all'oscurità, al freddo, alla nebbia e alla pioggia. Non
rendendosi conto che è stato lui stesso a mettersi in quella
situazione, si lamenta: «Il sole si è nascosto.» No, il sole non
si è nascosto: è lui stesso ad aver permesso alle nubi - ossia ai
pensieri e ai sentimenti oscuri - di interporsi tra il sole e la
sua anima. Che egli dissipi quelle nubi, oppure si proietti al
di sopra di esse: avrà immediatamente la luce, e con la luce si
sentirà talmente libero!"
Omraam Mikhaël Aïvanhov
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