Sotto la rabbia ci sta la paura, sotto la paura il dolore legato al senso di impotenza, di vulnerabilità, di solitudine, di perdita di ogni riferimento e di controllo.
Occultare questo dolore significa andare verso l'anestesia (ad esempio sto in una relazione per non soffrire la separazione, oppure sto solo per non soffire in una relazione, oppure non faccio o faccio una certa cosa per non sentire questo disagio ecc.)
Dare una risposta a quel dolore significa fare qualcosa che dà gioia laddove prima c'era dolore - non c'è più anestesia ma gioia.
Il prezzo della gioia è l'ascolto della sofferenza e una risposta responsabile ad essa.
Il prezzo dell'invulnerabilità a ogni dolore è l'anestesia e l'occultamento del dolore stesso.
Così si diventa automi, si inizia a odiare la vita e si spera che qualcuno decida per noi.
Tanto noi ormai non abbiamo niente più da difendere.
Pensieri di Psicologia, Psicoterapia, Meditazione, Crescita personale; PNL, costellazioni familiari, formazione, respirazione circolare (o rebirthing, o vivation, o simili), ipnosi ericksoniana e tutto quello che vi viene in mente in proposito..
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sabato 12 novembre 2011
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