Se ti ritrovi ad amare anime perse,
troppo fragili per ricambiare,
troppo spaventate per restare,
troppo appesantite per poter guardare avanti,
troppo tristi per sentire il tuo amore,
puoi solo tornare a guardare alla tua di anima,
e capire che anche la tua è così
anche se non lo hai nemmeno mai sospettato.
E dopo alcuni mesi forse scoprirai che è vero,
e dopo altri mesi scoprirai come abbracciarla,
e dopo potrai ricominciare.
Ricordati però prima di ringraziare,
chi con la sua fragilità ti ha indebolito,
chi con la sua paura ti ha gelato,
chi con la sua pesantezza ti ha appesantito,
chi con la sua tristezza ti ha intristito.
Alla fine erano tutte cose tue che avevi disgraziatamente smarrito.
Pensieri di Psicologia, Psicoterapia, Meditazione, Crescita personale; PNL, costellazioni familiari, formazione, respirazione circolare (o rebirthing, o vivation, o simili), ipnosi ericksoniana e tutto quello che vi viene in mente in proposito..
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mercoledì 13 aprile 2011
domenica 10 gennaio 2010
Crescere assieme è meglio.
Essere in una coppia e decidere di crescere assieme è un bel gesto di amore per l'altra persona.
Più è grande questo amore e più è grande la capacità di mettersi in discussione e la capacità di reggere il dolore che comporta il farlo.
Soprattutto perchè il primo lavoro da fare è capire che quello che vediamo nel partner è prima di tutto ciò che abbiamo dentro di noi.
Il leader nella coppia vede per primo questa dinamica e lavora sulle sue proiezioni e spera che l'altro faccia altrettanto.
Alle volte però nel fare questo si crea un disequilibrio nel dare e nel ricevere e chi resta indietro può decidere di andarsene.
Troppo amore fa saltare la coppia come il troppo poco.
Così chi resta e vuole mettersi in discussione deve farlo da solo: da solo capire gli errori, da solo trasformarli, ed è un lavoro tanto più difficile perchè deve vedere i propri lati oscuri per come hanno compromesso una relazione che non c'è più senza farsi colpe eccessive e inutili e paralizzanti, senza cedere alla depressione e senza cedere alla mania che compensa il senso di impotenza per non aver salvato quello che considerava importante, una mania che porta a pensare che dopo il cambiamento ci sarà una nuova possibilità con chi si è perso.
Chi se ne va di solito è più sereno, se ha deciso che la relazione doveva finire.
Guarda avanti e per questo dimentica prima.
Quale sia il senso in assoluto non lo so.
So solo che chi ci soffre è importante che lavori sulla gratitudine per la vita e per chi se ne è andato.
Alla fine si perde un compagno o una compagna di vita, ma si scopre un pezzo di sè stessi: un pezzo molto luminoso e puro.
Quello non se ne andrà mai.
Più è grande questo amore e più è grande la capacità di mettersi in discussione e la capacità di reggere il dolore che comporta il farlo.
Soprattutto perchè il primo lavoro da fare è capire che quello che vediamo nel partner è prima di tutto ciò che abbiamo dentro di noi.
Il leader nella coppia vede per primo questa dinamica e lavora sulle sue proiezioni e spera che l'altro faccia altrettanto.
Alle volte però nel fare questo si crea un disequilibrio nel dare e nel ricevere e chi resta indietro può decidere di andarsene.
Troppo amore fa saltare la coppia come il troppo poco.
Così chi resta e vuole mettersi in discussione deve farlo da solo: da solo capire gli errori, da solo trasformarli, ed è un lavoro tanto più difficile perchè deve vedere i propri lati oscuri per come hanno compromesso una relazione che non c'è più senza farsi colpe eccessive e inutili e paralizzanti, senza cedere alla depressione e senza cedere alla mania che compensa il senso di impotenza per non aver salvato quello che considerava importante, una mania che porta a pensare che dopo il cambiamento ci sarà una nuova possibilità con chi si è perso.
Chi se ne va di solito è più sereno, se ha deciso che la relazione doveva finire.
Guarda avanti e per questo dimentica prima.
Quale sia il senso in assoluto non lo so.
So solo che chi ci soffre è importante che lavori sulla gratitudine per la vita e per chi se ne è andato.
Alla fine si perde un compagno o una compagna di vita, ma si scopre un pezzo di sè stessi: un pezzo molto luminoso e puro.
Quello non se ne andrà mai.
sabato 5 dicembre 2009
L'arte di mangiare sterco
Non è facile mangiare sterco in una relazione.
Alle volte è necessario, se sai di avere sbagliato, o se sai che l'altro ha bisogno di sfogarsi.
Alle volte è terapeutico mangiare sterco perchè insegna a mettere da parte l'ego.
Non è facile tuttavia.
Richiede un'arte sottile e difficile: quella di vedere nella stupidità dell'altro la propria stupidità.
E' difficile, molto difficile: i più crollano in questo compito. Cadono in depressione, o abbandonano il campo prima della fine della partita, verso situazione più leggere e inutili.
Solo se mangi sterco con tranquillità, come se fosse buono - perchè così è: è buono per la crescita - puoi continuare...
Solo se aspetti di aver digerito bene prima di parlare...
La vittoria è sempre la stessa: la conoscenza di sè, la sconfitta dell'ego.
Riguardo alla relazione ... bè, .... può essere perfettamente inutile.
Alessandro D'Orlando
Alle volte è necessario, se sai di avere sbagliato, o se sai che l'altro ha bisogno di sfogarsi.
Alle volte è terapeutico mangiare sterco perchè insegna a mettere da parte l'ego.
Non è facile tuttavia.
Richiede un'arte sottile e difficile: quella di vedere nella stupidità dell'altro la propria stupidità.
E' difficile, molto difficile: i più crollano in questo compito. Cadono in depressione, o abbandonano il campo prima della fine della partita, verso situazione più leggere e inutili.
Solo se mangi sterco con tranquillità, come se fosse buono - perchè così è: è buono per la crescita - puoi continuare...
Solo se aspetti di aver digerito bene prima di parlare...
La vittoria è sempre la stessa: la conoscenza di sè, la sconfitta dell'ego.
Riguardo alla relazione ... bè, .... può essere perfettamente inutile.
Alessandro D'Orlando
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