Altre volte, diventiamo grandi lasciando qualcosa.
E più era prezioso per noi ciò che avevamo, più è la grandezza che resta in noi lasciandolo.
Forse la ricchezza suprema è accettare la morte della propria vita istante per istante come dicono i maestri spirituali.
Più vicino all'esperienza di tutti i giorni, è la rinuncia a cose piccole che ci regala la maggiore grandezza.
La rinuncia a qualcosa che ci dava sicurezza ci rende coraggiosi.
La rinuncia a voler essere amati ci rende la possibilità di amare prima di tutto.
La rinuncia a essere per forza sempre buoni ci rende la possibilità di vedere la nostra cattiveria.
La rinuncia alle illusioni ci rende lucidi.
La rinuncia ai genitori perfetti ci rende umili.
La rinuncia a volere dei genitori più forti ci permette di accettare la nostra debolezza e quella degli altri.
La rinuncia all'ideale sociale del successo ci regala il successo umano.
Il video che allego al titolo (cliccandoci sopra), illustra la solitudine della rinuncia.
Voglio pensare che questo film che lì finisce poi può continuare in un altro capitolo, dopo che la solitudine più forte - la solitudine di essere ciò che siamo - è stata vista, vissuta, accettata.
Da lì in poi si può cominciare, su livello più umano.