Visualizzazione post con etichetta perfezione. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta perfezione. Mostra tutti i post

martedì 17 gennaio 2017

Tutto è perfetto così com'è

La perfezione non è nelle cose,
è nella visione.

Le cose evolvono,
cambiano e si modificano.
Le cose e le persone possono migliorare e peggiorare.

Ciò che è perfetto è lo stato di amore e compassione che possiamo provare per noi e gli altri,

è una visione che si autoalimenta e che si nutre di sè stessa,
si espande e nutre gli altri,

la guadagniamo
quando smettiamo di sentirci vittime del mondo e affrontiamo le nostre paure,
quando sentiamo di aver fatto il massimo,
quando sentiamo di essere arrivati al nostro limite e di camminare verso la nostra vera natura.

Siamo felici perchè sentiamo che stiamo vivendo la nostra essenza
e che sta crescendo come un filo d'erba tra il cemento come nel bellissimo romanzo "Un albero cresce a Brooklin".

Il tempo scompare perchè sappiamo che quel cammino ha senso in sè,
lo spazio scompare perchè sentiamo che già stare qui e camminare è un successo,
e lo stesso riguarda ogni essere umano.

La perfezione è andare verso sè stessi,
a ogni costo,
a ogni prezzo,
con il sorriso e l'ottimismo che crescono,
con il senso dell'amicizia e della stabilità che crescono,
con il senso che tutto è perfetto così com'è perchè in fondo siamo già arrivati, siamo già a casa.

E nella Vera Casa tutto è perfetto.















martedì 7 aprile 2009

Il modo giusto di fare le cose



Spesso mi chiedo se esista un modo giusto di fare le cose...

qualsiasi cosa.

Poi penso al fatto che ci sono tante tecniche per questo.

Tecniche per persuadere, per convicere, per motivarsi, per contrattare, per gestire lo stress...

Ma quando mi chiedo "A che serve?" resto senza parole.

Mi rendo conto che la domanda finale resta sempre elusa, il confine viene spostato in avanti, la fine delle cose è solo rimandata.

Alla fine faremo sempre errori, ci chiederemo sempre "E se... ", avremo sempre dei rimpianti pagheremo per i nostri fallimenti. Avremo sempre una colpa.

La domanda forse che viene prima del "Come faccio a..." è "Posso reggere alla colpa di non farcela?".

Posso volermi bene anche se sono così come sono?

Anche se non dovessi cambiare mai?

Allora non avremmo così bisogno delle tecniche: probabilmente ci giocheremmo, faremmo più a modo nostro, ci daremmo il permesso di sbagliare, come c'è scritto in questa poesia ( di cui non sono riuscito a individuare l'autore in maniera univoca):

Se potessi vivere di nuovo la mia vita.
Nella prossima cercherei di commettere più errori.
Non cercherei di essere così perfetto, mi rilasserei di più.
Sarei più sciocco di quanto non lo sia già stato,
di fatto prenderei ben poche cose sul serio.
Sarei meno igenico.

Correrei più rischi,
farei più viaggi,
contemplerei più tramonti,
salirei più montagne,
nuoterei in più fiumi.

Andrei in più luoghi dove mai sono stato,
mangerei più gelati e meno fave,
avrei più problemi reali, e meno problemi immaginari.

Io fui uno di quelli che vissero ogni minuto
della loro vita sensati e con profitto;
certo che mi sono preso qualche momento di allegria.

Ma se potessi tornare indietro, cercherei
di avere soltanto momenti buoni.
Chè, se non lo sapete, di questo è fatta la vita,
di momenti: non perdere l'adesso.

Io ero uno di quelli che mai
andavano da nessuna parte senza un termometro,
una borsa dell'acqua calda,
un ombrello e un paracadute;
se potessi tornare a vivere, vivrei più leggero.

Se potessi tornare a vivere
comincerei ad andare scalzo all'inizio
della primavera
e resterei scalzo fino alla fine dell'autunno.

Farei più giri in calesse,
guarderei più albe,
e giocherei con più bambini,
se mi trovassi di nuovo la vita davanti.
Ma vedete, ho 85 anni e so che sto morendo.

Perche' credi ai complotti, perche' non credi ai complotti

Non credi ai complotti perché ti piace vivere sereno, pensare che andrà tutto bene, che continuerai ad avere lo stesso stile di vita o forse...