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giovedì 7 giugno 2012

L'arte del male, l'arte del bene

Sono uscito impressionato dal cinema stasera,
impressionato dalla qualntità di paura che le grandi società decidono di proiettare sul pubblico.

Paura per il vicino, per l'uomo o la donna che conosci per caso, per la guerra, le malattie, il dolore....
paranoia su tutto e verso tutti.

Guerra, odio, violenza, paura, sadismo...
E' il mondo dei rettili che proiettano film per rettili.

Dobbiamo chiudere con la tv, chiudere con il cinema e incominciare a scegliere la vita che vigliamo vivere, i suoi valori, e le persone che vogliamo accanto a noi.

o sceglierà per noi chi commissiona i film...
E a giudicare dai film, non sembra che sia una gran alternativa...

L'arte deve ispirare l'essere umano,
altrimenti è spazzatura... o peggio.

http://www.coscienzeinrete.net/arte-e-cultura/item/387-immagini-e-responsabilita-d-autore

domenica 10 aprile 2011

Le spine sono cartelli stradali

(link nel film sul titolo)

Per togliere una spina dal cuore non basta prenderla e sfilarla dalla carne.

Ci vuole una operazione speciale: bisogna andare fino in fondo, fin dove arriva la punta ed un pò più oltre, e poi da dì spingerla fuori - soffrendo per le aderenze che la spina può avere, e più è lì da tempo più la carne si è legata a questa parte così diversa.

Andare un pò più a fondo rappresenta il lato selvaggio della vita.

Andare a fondo non è questione di programmi, di progetti o così semplice.

Andiamo in fondo quando ci siamo fermati davanti a una porta dopo anni di lotte, per poi scoprire - quando oramai è arrivata la resa - che finalmente si apre. In fondo ci arriviamo dopo aver fatto determinate esperienze a cui ci siamo esposti - per quanto strane ed assurde ci potessero sembrare. 

Quando abbiamo detto di sì al dolore, alla gioia, all'amore, alle sorprese e anche alla nostra incapacità di cogliere tutta questa ricchezza (perchè nella misura in cui si sono spine il resto non ci sta - vivere la vita al 100% è impossibile, disumano perchè non tiene conto delle nostre ferite, della loro grandezza e del loro scopo).

Per capire ci vuole una speciale intensità diceva Krishnamurti. Senza, siamo senza consapevolezza di ciò che è.
Le spine ci danno quell'intensità speciale per continuare un viaggio che richiede all'inizio una indomabile volontà di porre fine al dolore, fino a voler andarci in mezzo, nuotandoci dentro, per capirlo ancora piu' profondamente.

Come con un nemico, per imparare a pensare come lui, a respirare come lui, a muoversi come lui - per prevederne le mosse. Ma a volte quello che accade è che il nemico diventa noi, noi il nemico, e forse resta il fatto che non c'e' più nulla per combattere... Il dolore è sempre stata una parte di noi, che dopo un viaggio infinito riscopriamo di poter amare, e forse, quanto più grande è questo dolore, tanto più grande è la chiamata ad amare, e tanto più grande la sorpresa alla fine del viaggio.

Così alla fine non serve nemmeno togliere la spina, era solo un cartello di indicazione stradale - passato il quale possiamo semplicemente lasciarcelo alle spalle per goderci il nuovo mondo in cui arriviamo stremati, prima del prossimo viaggio.












sabato 12 marzo 2011

Il primo vero matrimonio.

Andare avanti e indietro con il film,
con il film della tua storia,

magari dell'ultima tua relazione,
quella in cui magari ti senti anche vittima,
quella in cui ti senti senza risorse davanti a qualcosa che non volevi,

rivedere avanti e indietro le stesse scene, quelle più dure, quelle più tristi,
quelle dolorose e quelle faticose,
quelle dove in fondo non sei più così buono,

quelle dove hai messo in moto la fine di quello che stai piangendo,

per capire alla fine che non ci sono nè buoni nè cattivi,

ma solo scelte più giuste e altre meno giuste,
obiettivi più sani e altri meno sani,

e che forse è andata bene così.

O non è andata bene così ma c'è tanto da imparare per il prossimo giro di giostra.

Ed in fondo la donna più bella per un uomo,
o l'uomo più bello per una donna,

è la vita stessa da vivere.

Un matrimonio fino alla morte,
una fedeltà senza remissione,
nella buona come nella cattiva sorte,
nei momenti belli come in quelli orribili,
nella salute come nella malattia,
alla ricerca di una passione che il tempo può spegnere,
e di una felicità che è sempre più sottile ed impalpabile.

Un vero matrimonio quello con la vita,

in cui i figli siamo noi stessi.

Quelli per cui gioire, quelli per cui soffrire,
quelli che restano,
forse anche dopo che l'amore per la vita,
o la vita stessa,

se ne è andata.

AD

sabato 9 gennaio 2010

Il mondo dei replicanti

Essere umani in un mondo di replicanti è dura per Bruce Willis.
Camminare per strada senza farsi del male in mezzo a corpi mai abbastanza delicati, stare in mezzo a persone che sembrano vere.

Cercare di parlarci fino a quando i proprietari non decidono di disattivare il manichino e lasciarlo senza vita davanti all'interlocutore se le parole vanno troppo dentro.

Nascondere la propria umanità, la vecchiaia, la bruttezza, la debolezza e la tristezza dietro maschere di forza e bellezza.

Evitare tutto quanto è umano come qualcosa di antiestetico (troppo profondo? troppo umano? troppo reale?).

Diverstirsi tra altri corpi di plastica dietro a sorrisi finti e carezze finte, mentre i proprietari se ne stanno dentro corpi e facce non proprio felici.

L'umanità come stigma e colpa e pesantezza rispetto alla leggerezza della plastica e dei software eternamente migliorabili e aggiornabili.

Ieri sono uscito dal cinema ma mi sembra di essere ancora dentro al film.

Qualcuno sa come uscirne?

AD

Perche' credi ai complotti, perche' non credi ai complotti

Non credi ai complotti perché ti piace vivere sereno, pensare che andrà tutto bene, che continuerai ad avere lo stesso stile di vita o forse...