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domenica 7 luglio 2013

Viaggiatori della coscienza

Ci sono persone che hanno paura di cambiare qualsiasi cosa, anche un solo pensiero. Non hanno avuto amore sufficiente per credere in sè stessi e nel mondo abbastanza da rischiare qualcosa.

Qualcuno più audace si sposta in accordo con le consuetudini del tempo, fino a che lo sostiene l'amore ricevuto dall'infanzia, fino a che la paura prevale: quindi fa una famiglia, un lavoro, ha degli interessi.

Qualcuno di più intraprendente ancora non smette di crescere e cambiare e trova il mondo un posto interessante per muoversi, viaggiare, scoprire. Fino all'estremo limite delle proprie forze e del proprio amore.

Qualche esploratore del mondo si accorge che il viaggio esteriore è in realtà un riflesso di quello interiore e inizia a interessarsi di psicologia.

Tra questi, una parte ancora più ridotta si muove dalla psicologia del conosciuto (la mente razionale con i suoi schemi e modelli, credenze e convinzioni) verso la psicologia dello sconosciuto (esoterismo, ipnosi, inconscio, temi dell'anima e dello spirito).

Tra questi, una parte ancora più ridotta decide di adottare una tecnica per proseguire in modo esperenziale e personale le dimensioni dell'incoscio, del superconscio, della trascendenza e la piena manifestazione del potenziale umano.


Tra questi, una parte ancora più bassa lavora sul proprio ego affinchè non si impossessi delle ricerche spirituali per metterle al proprio distruttivo servizio.

Tra questi, alcuni cedono per pigrizia, o senso di solitudine, o per il giudizio delle persone attorno.

Quelli che restano iniziano a vedere il mondo per come è, intuiscono movimenti nel futuro e nel passato, cambiano la prospettiva che in certi casi addirittura è opposta rispetto alla maggioranza.

Tra questi alcuni hanno successo e giungono alla liberazione.

Tutti nel loro impegno rappresentano comunque per l'altro una piccola o grande guida, per un tempo più o meno lungo.





lunedì 20 maggio 2013

L'inutilità delle informazioni

Ogni informazione è inutile.

Perchè è soggetta all'interpretazione inesorabile del livello di coscienza a cui vibriamo.

Perchè non sapremmo come usarla,
o ne avremmo troppa paura.

Perchè se minaccia l'ego potremmo odiarla,
e se aiuta l'essenza potrebbe essere oscurata dalla natura inferiore.

Perchè qualcuno si preoccupa sempre di non far sapere qualcosa che non sapremmo come usare,
perchè potremmo usarla sin troppo bene
o troppo male.

Così non ha molto senso cercare di aprire gli occhi.
Piuttosto ha senso chiuderli e restare nella semplice percezione.

Del proprio respiro ad esempio.

La verità è dispersa in minuscoli frammenti tra le pieghe dei minuti,
dei pensieri, delle parole e delle situazioni.

E' una ricerca solitaria senza testimoni e senza facili conferme.

E' un lavoro duro come arare un campo.

Un campo in cui bisogna tenere la schiena dritta,
avere una postura composta,
un tempo sufficiente per starci.

Poi qualcosa può sempre accorrere in nostro aiuto.





venerdì 12 aprile 2013

Arti marziali e meditazione - una semplice testimonianza

Rialzarsi è riportare l'attenzione al presente dopo l'ennesima distrazione;

ripetere lo stesso movimento migliaia di volte è portare l'attenzione al miliardesimo atto respiratorio;

cedere davanti al nemico è fare posto alla dura realtà che preme urlante per entrare;

muoversi con l'energia del nemico è
stare nel flusso che emerge quando si fa posto alla realtà urlante;

il nemico è ciò che non vogliamo e che ci sfida per essere visto e abbracciato;

la vittoria è solo l'esito dell'angoscia che entra nello spazio interiore e si dissolve in essa istante dopo istante;

l'indifferenza all'esito è l'assenza di ricerca di risultati quando si sta seduti;

Il budo è il coraggio di guardare all'ombra;

vincere senza odio è la presenza amorevole che dissipa le ombre.

domenica 27 settembre 2009

TIRA E MOLLA

La cosa peggiore è fare quello che il cuore comanda.

Alle volte il cuore porta a mettersi in situazioni insostenibili: per il cuore non ci sono regole, tutto è possibile, non ci sono mai prezzi da pagare.

Il cuore ragiona solo in due modi: cerca piacere e evita il dolore. Ma la vita è troppo complessa per lui.

Senza una coscienza lucida, la vita in balia del cuore diventa un inferno. E la trasformiamo in un inferno anche per gli altri.

La coscienza deve stabilire la direzione sentendo il cuore, ma deve saper dire anche no. Oppure "si, ma con questi paletti!".

Alle volte la strada che sembra la più dura, è quella meno dolorosa sul lungo termine, ma il cuore questo non lo sa.

Conosce solo nel dolore del momento, e solo una coscienza che lo sorregge giorno per giorno può evitare che il cuore si chiuda e si spenga nella disperazione.

Si può piangere ogni giorno per una scelta, ma questa può essere sempre la scelta migliore.

La vita senza cuore è inutile, la vita senza coscienza è un dolore continuo.

Alessandro D'Orlando

Perche' credi ai complotti, perche' non credi ai complotti

Non credi ai complotti perché ti piace vivere sereno, pensare che andrà tutto bene, che continuerai ad avere lo stesso stile di vita o forse...