quel pensiero che arriva,
Pensieri di Psicologia, Psicoterapia, Meditazione, Crescita personale; PNL, costellazioni familiari, formazione, respirazione circolare (o rebirthing, o vivation, o simili), ipnosi ericksoniana e tutto quello che vi viene in mente in proposito..
martedì 10 dicembre 2013
Meditazione: quel punto da cui scaturisce tutto
quel pensiero che arriva,
sabato 7 dicembre 2013
La meditazione è trionfo

trionfo sul freddo, perchè gli vai incontro con il caldo della consapevolezza,
trionfo sulla rabbia, che si disperde nell'ampiezza della percezione,
trionfo sulla debolezza, che trova il sostegno della presenza,
trionfo sulle cattive abitudini, che nel corpo immobile si placano,
trionfo sulla confusione, lasciata alle spalle da una mente che si calma nell'ascolto del respiro,
trionfo sull'Ego, che non trova più il suo fedele servitore - il pensiero - perchè il servitore ora osserva anch'esso il respiro.
Poi riprende la vita, come prima,
quasi come prima.
mercoledì 2 giugno 2010
Una testimonianza di una corsista
Firmato: Una partecipante ad un corso sulla respirazione e l'uso delle immagini e dei pensieri per programmare la propria giornata...
Ringrazio della testimonianza e sarò felice di pubblicare le altre che dovessero pervenirmi.
Buon mercoledì di festa
Alessandro D'Orlando
martedì 21 aprile 2009
Un’altra testimonianza
Un’altra testimonianza |
Categoria » Articoli/Video Inserito da Redazione sabato 20 settembre 2008 |
Questo pomeriggio ascoltavo per la centesima volta una canzone ma devo aver prestato più attenzione alle parole (forse ero più in ascolto) e l’ho collegata al tuo articolo sull’anormalità e mi è venuta voglia di condividere questa mia riflessione. La canzone dice (tra le altre cose) ……che noi siamo preoccupati dei pericoli che arrivano dalla strada, dalle guerre, ecc ma il vero pericolo è quello di non sentire più niente…….. e poi continua. Quasi tutti noi viviamo di corsa, sempre avanti, mai fermarsi, lavoro, divertimenti, viaggi, ecc. ecc. una giostra che gira, gira senza fermarsi. Perché fermarsi vuol dire cominciare a sentire quello che proviamo, quello che ci manca (e che riempiamo di cose da fare, di cazzate), cosa abbiamo veramente bisogno. E allora solo chi ha coraggio si ferma, si guarda dentro e comincia a lavorare su se stesso. Sia che lo faccia con terapie di gruppo o individuali, sia che lo faccia da solo, comincia un percorso sconosciuto, spesso impervio fatto di tante salite, tanti ruzzoloni forse qualche discesa, dove verranno versate molte lacrime, ma saranno lacrime per se stesso che serviranno, come fossero delle lenti particolari, a guardarsi dentro, a vedere di cosa hai veramente bisogno. Molto probabilmente non ci vuole solo coraggio, ci vuole un po’ di “incoscienza”. Ben venga se serve a far venir fuori una persona “autentica”, “vera”, che vive quello che sente con libertà senza pensare a quello che gli altri possano pensare solo perché sceglie di passare un pomeriggio a lavorar su te stesso. Grazie per quello che scrivi, magari non subito (almeno x me) ma serve per riflettere A ……. quando ci vediamo F. |
martedì 7 aprile 2009
Una testimonianza sul respiro
Ho incontrato il Respiro circolare alcuni mesi fa e non sapevo di cosa si trattasse con precisione. Sono sempre stata una persona scettica, dubbiosa soprattutto verso le novità, credevo di andare a degli incontri dove ti “insegnano” delle tecniche per respirare in modo diverso rispetto a quello che facciamo tutti i giorni, per poter riuscire a rilassarti, a stare meglio: devo dire che non è andata proprio così. Il respiro circolare è stato per me qualcosa di diverso e quello che ho capito e, che fin ora mi ha dato, è un insieme di sensazioni/scoperte ancora parziali, che probabilmente non ho ancora ben chiare, che hanno sicuramente bisogno di maturare, ma che voglio condividere. La prima cosa che ho appreso è stata la fiducia: fiducia nel lasciare che il respiro lavori per me e, a poco a poco, permetta di rendere visibili lati del mio carattere, del modo con cui ho fin ora affrontato la vita, a me sconosciuti. Altro aspetto, non meno importante, è stato il non giudicare quello che il respiro faceva venire alla luce ma solo guardalo, osservarlo per quello che e basta. Quello che ci accade è nel momento presente (qui e ora) è solo questo il tempo che viviamo, che possiamo osservare ed eventualmente modificare. La vita non è qualcosa di statico, di immutato, di ripetitivo. Siamo noi i primi ed unici che possiamo modificare il suo corso, solo però se lo vogliamo. Concludendo posso dire che ad oggi il respiro mi ha permesso di : prendere contatto con una parte di me sconosciuta, inesplorata e nella quale spesso non voglio guardare per paura o perché quello che vedo non mi piace; avere una maggiore consapevolezza del valore che ho sia per me, sia per le persone che ho attorno e che incontro quotidianamente; avere un atteggiamento di distacco (non passività) dalle situazioni che accadono, riuscendo a farmi scivolare addosso le cose, per cui vedo quello che accade, lo osservo per quello che è, senza giudizio alcuno; avere un sentimento di gratitudine verso la vita e per quello che mi ha e sta donando. Non riesco a vedere e vivere questo continuamente durante la giornata, ci sono ancora momenti di sfiducia, di malinconia, di paura, di rabbia e sono consapevole che il lavoro non è assolutamente terminato, ma sono fiduciosa dei cambiamenti che stanno e possono ancora avvenire per cui in questo momento mi sento solo di dire grazie al Respiro.
(Una partecipante....) |
Perche' credi ai complotti, perche' non credi ai complotti
Non credi ai complotti perché ti piace vivere sereno, pensare che andrà tutto bene, che continuerai ad avere lo stesso stile di vita o forse...

-
Chi ti dice "Mi hai deluso" significa che non ti vedeva che dietro una sua aspettativa completamente idealistica e disumana e lega...
-
Alle volte capita di meditare ma la mente non vuole stare centrata. Ma se la forza di stare nel qui ed ora venisse semplicemente dall...
-
Mi sono chiesto per lungo tempo se aveva ragione un esponente mondiale della PNL se era vero che guardarsi negli occhi a lungo non era poi c...