Trailer film i figli dell'uomo
Non serve passare alle armi.
Basta togliere il tempo a una genitore di stare a casa se lo desidera,
basta togliere le risorse economiche a una famiglia,
basta portare allo sfacelo il tessuto familiare e sociale di una comunità,
basta nutrire le paure e le paranoie dei singoli,
basta lasciare le forze dell'anticoscienza libere nella tv, nelle radio e nei giornali,
basta poco per spingere un singolo a ritirarsi in sè stesso spaventato e sperare che la vita finisca presto.
O forse, se non siamo chiamati più a far nascere bambini - siamo chiamati a far rinascere i bambini che siamo stati
ma questa volta con l'occasione di vivere con coraggio, apertura, fiducia, creatività.
Generazioni di guerre, miseria, crisi, difficoltà hanno forse mirato proprio a questo - all'evoluzione della specie umana verso una specie migliore.
Ancora più umana.
In quell'umanità sarà possibile di nuovo fare bambini
A.
Pensieri di Psicologia, Psicoterapia, Meditazione, Crescita personale; PNL, costellazioni familiari, formazione, respirazione circolare (o rebirthing, o vivation, o simili), ipnosi ericksoniana e tutto quello che vi viene in mente in proposito..
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mercoledì 11 luglio 2012
sabato 3 ottobre 2009
QUELLI CHE.... UNA VOLTA CHE IL VASO E' ROTTO E' ROTTO
QUELLI CHE.... UNA VOLTA CHE IL VASO E' ROTTO E' ROTTO
Ci sono persone che una volta che la fiducia è stata tradita, non perdonano.
Accusano, si vendicano, poi se ne vanno.
In queste situazioni viene negata all'altro la possibilità di sbagliare con la sua umanità,
viene negata alla crisi il suo valore di cambiamento,
viene data alla relazione tra adulti un significato che non può avere:
chi chiede all'altro "dimmi che starai per sempre con me, dimmi che non mi tradirai mai, dimmi che non mi lascerai mai"… ?
- Solo un bambino, o una bambina, al genitore.
Come dice Hellinger, ognuno ha diritto ad un paio di peccati: chi nega questo, ha un amore piccolo.
E con questo piccolo amore non può crescere, nè dare spazio di crescita alla relazione.
Se quindi decide di andarsene è perchè alla fin fine, cercava una scusa per andarsene: restare, con il doloroso processo di cambiamento che comporta, farebbe troppo male.
Ma male faceva anche prima, male di restare in un rapporto che non doveva crescere: è difficile chiedere ad un rapporto di non crescere e non cambiare.
Il tempo, con il dolore del cambiamento e l’incubo della fine, entra sempre dalla finestra:
solo una creatività costante e una costante ricerca di equilibri può placare questa angoscia.
Fare cose nuove, mettersi in discussione, ammettere i propri errori, seguire l’altro fin nei suoi ragionamenti più estremi per capire come si muove nel mondo, ma senza perdere il proprio: questo permette ad un rapporto di crescere.
Se alla fine l’altro se ne va, per chi resta, resta solo con la sua colpa e la sua solitudine.
Chi se ne va, va con la sensazione di essere nel giusto, completamente anestetizzato nella sua umanità.
Di solito il tempo poi lascia depositare l’illusorio senso della giustizia e resta solo il dolore per la persona che si è lasciata.
Chi è stato lasciato di solito resta con la ferita del non essere stato preso.
Sono ferite che restano e lavorano nell’anima.
E a quel che sento dire e che ho visto nelle costellazioni familiari e che ho vissuto, per sempre.
AD
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