Non puoi fermarti,
non puoi goderti quello che hai,
non puoi riposarti sui tuoi successi,
né sentirti nutrito dalle congratulazioni.
Ogni posto è un problema perché
quando l'hai raggiunto,
già vorresti essere in un altro.
Poi provi rabbia davanti a questo.
Perché deve essere sempre così?
Allora ti dò un consiglio:
vai a trovare la parte che soffre.
Quella che ascolta le critiche continue,
le lamentele del tarlo.
Tarlo che dice:
"Non dovresti fare questo ma quello,
non basta ancora quello che fai,
come vedi non stai facendo la cosa giusta ecc".
Se ascolti la sofferenza si crea silenzio:
il Tarlo scompare, il rumore delle sue mascelle si attenua,
anche la tua frustrazione al solito teatrino che hai dentro per la cronica insoddisfazione.
Stai nella sofferenza.
E' meglio.
Da lì puoi ricordarti di chi ti brontolava tutto il giorno,
da lì puoi capire come stavi veramente allora.
Da lì inizi a provare compassione per te stesso.
Da lì paradossalmente inizi a goderti la vita. Un passo alla volta.
Pensieri di Psicologia, Psicoterapia, Meditazione, Crescita personale; PNL, costellazioni familiari, formazione, respirazione circolare (o rebirthing, o vivation, o simili), ipnosi ericksoniana e tutto quello che vi viene in mente in proposito..
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