Stare soli espone a un vuoto,
Un vuoto che contiene tutti i ricordi,
E peggio dei ricordi le situazioni che non si sono chiuse e che forse non si chiuderanno mai,
e oltre ai ricordi e alle situazioni c'è l'infinito spazio del non senso delle cose
e quel vuoto è amplificato dalle persone che mancano,
e dal non sapere come fare a stargli vicino,
è quel vuoto che tiene svegli di notte,
e che spinge a correre e a vivere esperienze: per non caderci dentro.
Ma sai che prima o poi ti raggiungerà.
Poi girarti e aspettarlo a braccia aperte?
Puoi farlo un pò ogni giorno,
puoi farlo un pò ogni notte?
Puoi dargli un pò di spazio nella tua vita?
Cosa succede se lo fai?
Può essere che alla fine, sia solo un bambino che piange?
Piccolo, molto piccolo, piccolo di poche settimane?
Infinitamente debole ma già infinitamente sensibile?
Riesci a reggere questa debolezza, e questa sensibilità contemporaneamente così come ha fatto lui prima di diventare l'essere duro che sei ora?
Alessandro D'Orlando
Pensieri di Psicologia, Psicoterapia, Meditazione, Crescita personale; PNL, costellazioni familiari, formazione, respirazione circolare (o rebirthing, o vivation, o simili), ipnosi ericksoniana e tutto quello che vi viene in mente in proposito..
lunedì 7 dicembre 2009
Il limite della vita
Ci deve essere un limite a tutto:
ai sensi di colpa;
alla vergogna;
alla felicità;
all'entusiasmo;
al dolore;
alla gioia;
al piacere;
alla nostalgia;
al pianto e al rimpianto;
all'odio e alla rabbia;
E anche all'amore.
L'eccesso distrugge la salute e fermarsi quando l'energia è troppa può essere una necessità vitale.
Come nello Yoga, in cui si dice che per canalizzare l'energia in misura sempre più consistente serve pratica e pazienza;
come nel Cristianesimo, dove la visione del divino va dosata perchè ha in sè tanto amore che può essere difficile da reggere;
come accade quando si respira, in cui la visione dell'amore fa crollare il cuore e le sue chiusure dal pianto: e fa tanto, tanto male.
Un giorno forse riusciremo a sentire completamente la vita per come è: fino a quel momento dobbiamo accettare le nostre chiusure, le nostre rigidità, le nostre dissociazioni, i nostri no, le nostre debolezze e le nostre bassezze.
Sono solo un modo per controllare il dolore e la paura di esistere.
Per dare un limite a ciò che percepiamo vivendo.
Per avere la percezione di un senso e di un confine davanti allo spaventoso infinito della vita.
Alessandro D'Orlando
ai sensi di colpa;
alla vergogna;
alla felicità;
all'entusiasmo;
al dolore;
alla gioia;
al piacere;
alla nostalgia;
al pianto e al rimpianto;
all'odio e alla rabbia;
E anche all'amore.
L'eccesso distrugge la salute e fermarsi quando l'energia è troppa può essere una necessità vitale.
Come nello Yoga, in cui si dice che per canalizzare l'energia in misura sempre più consistente serve pratica e pazienza;
come nel Cristianesimo, dove la visione del divino va dosata perchè ha in sè tanto amore che può essere difficile da reggere;
come accade quando si respira, in cui la visione dell'amore fa crollare il cuore e le sue chiusure dal pianto: e fa tanto, tanto male.
Un giorno forse riusciremo a sentire completamente la vita per come è: fino a quel momento dobbiamo accettare le nostre chiusure, le nostre rigidità, le nostre dissociazioni, i nostri no, le nostre debolezze e le nostre bassezze.
Sono solo un modo per controllare il dolore e la paura di esistere.
Per dare un limite a ciò che percepiamo vivendo.
Per avere la percezione di un senso e di un confine davanti allo spaventoso infinito della vita.
Alessandro D'Orlando
sabato 5 dicembre 2009
L'arte di mangiare sterco
Non è facile mangiare sterco in una relazione.
Alle volte è necessario, se sai di avere sbagliato, o se sai che l'altro ha bisogno di sfogarsi.
Alle volte è terapeutico mangiare sterco perchè insegna a mettere da parte l'ego.
Non è facile tuttavia.
Richiede un'arte sottile e difficile: quella di vedere nella stupidità dell'altro la propria stupidità.
E' difficile, molto difficile: i più crollano in questo compito. Cadono in depressione, o abbandonano il campo prima della fine della partita, verso situazione più leggere e inutili.
Solo se mangi sterco con tranquillità, come se fosse buono - perchè così è: è buono per la crescita - puoi continuare...
Solo se aspetti di aver digerito bene prima di parlare...
La vittoria è sempre la stessa: la conoscenza di sè, la sconfitta dell'ego.
Riguardo alla relazione ... bè, .... può essere perfettamente inutile.
Alessandro D'Orlando
Alle volte è necessario, se sai di avere sbagliato, o se sai che l'altro ha bisogno di sfogarsi.
Alle volte è terapeutico mangiare sterco perchè insegna a mettere da parte l'ego.
Non è facile tuttavia.
Richiede un'arte sottile e difficile: quella di vedere nella stupidità dell'altro la propria stupidità.
E' difficile, molto difficile: i più crollano in questo compito. Cadono in depressione, o abbandonano il campo prima della fine della partita, verso situazione più leggere e inutili.
Solo se mangi sterco con tranquillità, come se fosse buono - perchè così è: è buono per la crescita - puoi continuare...
Solo se aspetti di aver digerito bene prima di parlare...
La vittoria è sempre la stessa: la conoscenza di sè, la sconfitta dell'ego.
Riguardo alla relazione ... bè, .... può essere perfettamente inutile.
Alessandro D'Orlando
martedì 1 dicembre 2009
Tutto accade per imparare a sorridere
Credo che fosse Madre teresa di Calcutta quella che diceva che la giornata più sprecata è quella in cui non abbiamo mai sorriso.
Credo che avesse ragione.
Inizio a credere che tutto ci accada per imparare a sorridere di nuovo.
Hamingway nei 49 racconti, nella novella "Un posto pulito, illuminato bene", descriveva la preghiera di un cameriere che alla chisura del locale a tarda ora, nella solitudine lasciata dagli ultimi avventori, recitava la sua preghiera del Padre Nostro, sostituendo alla parola Padre la parola Nulla.
Il suo Nichilismo, per quanto attravente da certi punti di vista per il coraggio che richiede alla persona per conviverci, lo portò al suicidio alcuni anni più tardi.
Pathos, nichilismo, tragedia, dolore, fatica devono sciogliersi ad un certo punto in un sorriso di serenità e accettazione: o non sono serviti a nulla.
Il dolore e la sofferenza puliscono. Ma poi devono andarsene: o non sono serviti a nulla.
Per questo credo che a ogni nostro dolore, ogni giorno, dobbiamo dare la libertà di fiorire in un sorriso, di andarsene - e anche di ritornare se serve.
Un sorriso di saluto
Alessandro D'Orlando
Credo che avesse ragione.
Inizio a credere che tutto ci accada per imparare a sorridere di nuovo.
Hamingway nei 49 racconti, nella novella "Un posto pulito, illuminato bene", descriveva la preghiera di un cameriere che alla chisura del locale a tarda ora, nella solitudine lasciata dagli ultimi avventori, recitava la sua preghiera del Padre Nostro, sostituendo alla parola Padre la parola Nulla.
Il suo Nichilismo, per quanto attravente da certi punti di vista per il coraggio che richiede alla persona per conviverci, lo portò al suicidio alcuni anni più tardi.
Pathos, nichilismo, tragedia, dolore, fatica devono sciogliersi ad un certo punto in un sorriso di serenità e accettazione: o non sono serviti a nulla.
Il dolore e la sofferenza puliscono. Ma poi devono andarsene: o non sono serviti a nulla.
Per questo credo che a ogni nostro dolore, ogni giorno, dobbiamo dare la libertà di fiorire in un sorriso, di andarsene - e anche di ritornare se serve.
Un sorriso di saluto
Alessandro D'Orlando
lunedì 30 novembre 2009
LE AMBIGUE RELAZIONI DEGLI ADULTI
Con il tempo le relazioni tra le persone diventano sempre più ambigue:
tradimenti affettivi o sessuali, terze persone che gravitano attorno ad un rapporto di coppia, volontà di qualcuno di andarsene, amore-odio per la stessa persona, magari quella più amata, dedsiderio di stare con qualcuno ma anche di lasciarlo, bisogno di avere accanto una persona ma anche averla lontana...
Sono solo alcune comuni ambiguità in cui ci si trova sempre più stretti da adulti.
Per questo il rapporto di coppia perde la sua attrazione: lo si vede per quello che è.
Un gran casino.
L'unico modo forse per mettersi in gioco, e mantenere la capacità di amare qualcuno, è ricordarsi sempre di cosa stava vivendo quel bambino o quella bambina che eravamo nella sua famiglia di origine mentre stava con le emozioni e con i pensieri così come ci sentiamo ora e qui in questa relazione con quella persona.
Allora la relazione con l'altro lascia emergere qualcosa di più profondo dei problemi che ha l'altro: tira fuori i nostri problemi.
Da quelli si può ripartire nel rapporto.
Alessandro D'Orlando
tradimenti affettivi o sessuali, terze persone che gravitano attorno ad un rapporto di coppia, volontà di qualcuno di andarsene, amore-odio per la stessa persona, magari quella più amata, dedsiderio di stare con qualcuno ma anche di lasciarlo, bisogno di avere accanto una persona ma anche averla lontana...
Sono solo alcune comuni ambiguità in cui ci si trova sempre più stretti da adulti.
Per questo il rapporto di coppia perde la sua attrazione: lo si vede per quello che è.
Un gran casino.
L'unico modo forse per mettersi in gioco, e mantenere la capacità di amare qualcuno, è ricordarsi sempre di cosa stava vivendo quel bambino o quella bambina che eravamo nella sua famiglia di origine mentre stava con le emozioni e con i pensieri così come ci sentiamo ora e qui in questa relazione con quella persona.
Allora la relazione con l'altro lascia emergere qualcosa di più profondo dei problemi che ha l'altro: tira fuori i nostri problemi.
Da quelli si può ripartire nel rapporto.
Alessandro D'Orlando
domenica 29 novembre 2009
Sii ora la persona che avresti voluto essere
Quando senti il peso dei tuoi errori, c'è solo un modo per reggerli senza crollare sotto la colpa, per non sprofondare in una depressione o per non sfuggire in un mondo di leggerezza e inconsapevolezza dove non ci sono problemi ma nemmeno consistenze: è il dare frutti a partire dal proprio dolore.
Ogni giorno si può digerirne un pezzo e trasformarlo in quella qualità della presenza, della mente, del cuore, dei comportamenti che avrebbero dovuto esserci e che non ci sono stati.
Che accuse ti venivano fatte? Che cosa ti veniva rimproverato? Di che cosa hanno sofferto le persone vicino a te?
Guarda a tutto questo e non farlo più. Impegnati al massimo.
Il passato non tornerà per questo (è così forse che la vita ci prepara alle perdite che verranno e per le quali non potremo fare nulla), ma almeno tu potrai andare avanti.
Non sarà forse molto quello ti rimane, ma è meglio che il niente che avresti rimandendo in un passato che non esiste più se non nella tua mente.
Alessandro D'Orlando
Ogni giorno si può digerirne un pezzo e trasformarlo in quella qualità della presenza, della mente, del cuore, dei comportamenti che avrebbero dovuto esserci e che non ci sono stati.
Che accuse ti venivano fatte? Che cosa ti veniva rimproverato? Di che cosa hanno sofferto le persone vicino a te?
Guarda a tutto questo e non farlo più. Impegnati al massimo.
Il passato non tornerà per questo (è così forse che la vita ci prepara alle perdite che verranno e per le quali non potremo fare nulla), ma almeno tu potrai andare avanti.
Non sarà forse molto quello ti rimane, ma è meglio che il niente che avresti rimandendo in un passato che non esiste più se non nella tua mente.
Alessandro D'Orlando
giovedì 26 novembre 2009
Il mondo dentro
Non abbiamo mai giocato abbastanza da bambini,
non abbiamo visto abbastanza cieli azzurri,
non siamo mai stati abbastanza leggeri,
nè abbiamo ricevuto abbastanza amore,
nè lo abbiamo ricevuto abbastanza equilibrato,
e non ci sono dentro di noi abbastanza risate e gioia da renderci felici senza un motivo particolare.
Così cerchiamo tutti un motivo per stare bene.
E un motivo del perchè non stiamo bene.
Ma credo che alla fine tutto sta in questo: che nel nostro cuore ci sentiamo ancora troppo soli.
La luce non arriva come dovrebbe, nè l'aria, nè i suoni, nè il tocco affettuoso della vita.
Forse è questo che non ci fa dormire, che non ci fa riposare quando potremmo, che non ci fa apprezzare quello che abbiamo, che non ci fa essere gentili.
Eppure, se è così, non c'è nulla di più importante di quello che facciamo, non c'è nulla di più importante della persona che abbiamo davanti, fosse anche la più lontana da noi.
Solo il momento presente ci può riempire a sazietà e ci può rendere felici: non lo può il passato con le sue mummie. Non lo può il futuro con i suoi fantasmi.
Non sarà molto sencondo il nostro giudizio, ma è tutto ciò che abbiamo e dobbiamo averne cura.
é l'unico modo per portare dentro di noi il cielo, il gioco, laggerezza, l'amore, l'equilibrio: esserci e rispettare il nostro bisogno degli altri.
Il nostro enorme bisogno degli altri. Di tutti.
Alessandro D'Orlando
non abbiamo visto abbastanza cieli azzurri,
non siamo mai stati abbastanza leggeri,
nè abbiamo ricevuto abbastanza amore,
nè lo abbiamo ricevuto abbastanza equilibrato,
e non ci sono dentro di noi abbastanza risate e gioia da renderci felici senza un motivo particolare.
Così cerchiamo tutti un motivo per stare bene.
E un motivo del perchè non stiamo bene.
Ma credo che alla fine tutto sta in questo: che nel nostro cuore ci sentiamo ancora troppo soli.
La luce non arriva come dovrebbe, nè l'aria, nè i suoni, nè il tocco affettuoso della vita.
Forse è questo che non ci fa dormire, che non ci fa riposare quando potremmo, che non ci fa apprezzare quello che abbiamo, che non ci fa essere gentili.
Eppure, se è così, non c'è nulla di più importante di quello che facciamo, non c'è nulla di più importante della persona che abbiamo davanti, fosse anche la più lontana da noi.
Solo il momento presente ci può riempire a sazietà e ci può rendere felici: non lo può il passato con le sue mummie. Non lo può il futuro con i suoi fantasmi.
Non sarà molto sencondo il nostro giudizio, ma è tutto ciò che abbiamo e dobbiamo averne cura.
é l'unico modo per portare dentro di noi il cielo, il gioco, laggerezza, l'amore, l'equilibrio: esserci e rispettare il nostro bisogno degli altri.
Il nostro enorme bisogno degli altri. Di tutti.
Alessandro D'Orlando
Iscriviti a:
Post (Atom)
Perche' credi ai complotti, perche' non credi ai complotti
Non credi ai complotti perché ti piace vivere sereno, pensare che andrà tutto bene, che continuerai ad avere lo stesso stile di vita o forse...

-
Non credi ai complotti perché ti piace vivere sereno, pensare che andrà tutto bene, che continuerai ad avere lo stesso stile di vita o forse...
-
Alla luce delle costellazioni familiari, coloro che se ne vanno a causa del gesto di altri, restano nella vita e nei discendenti di colui ch...
-
Come insegnano le costellazioni familiari, non serve guardare fuori per capire cosa sta facendo la persona con cui stai. Basta che ti ascolt...