Alle volte capita di amare qualcuno, di sentirsi leggeri per questo e aperti alla vita.
Capita di sentirsi vivi, o di sentirsi elevare nei pensieri e nelle emozioni.
Capita di sentirsi più ottimisti o più coraggiosi sapendo di avere al fianco quella persona.
Capita di ricevere da quella persona attenzioni, amore, sostegno, cura, riconoscimento, delicatezza e tutto quello che una persona che ci ama può dare.
Poi quella persona se ne va e sembra che resti il vuoto.
Ma in quel vuoto ci sarà un amico che darà il riconoscimento.
Aiutando qualcuno potremo sentirci aperti e leggeri: vivi.
Leggendo un libro o meditando ci sentiremo elevare a livello mentale o emozionale.
Ogni tanto vivremo situazioni in cui qualcuno ci manifesta qualcosa di tenero.
Tanti frammenti del passato che ritornano in nuove forme, che insieme rendono il passato una copia sbiadita di un più ricco presente.
Quando ci penso, mi sembra che tutto assuma una luce diversa per l'occhio che dentro di me guarda il mondo.
E' come pulire il vetro di una lampada ad olio...
Alessandro D'Orlando
Pensieri di Psicologia, Psicoterapia, Meditazione, Crescita personale; PNL, costellazioni familiari, formazione, respirazione circolare (o rebirthing, o vivation, o simili), ipnosi ericksoniana e tutto quello che vi viene in mente in proposito..
lunedì 18 gennaio 2010
giovedì 14 gennaio 2010
La morte libera l'amore.
Stamattina prima di andare a lavorare ho avuto un pensiero che mi ha commosso, mi ha reso umile e pieno nello stesso tempo: che davanti al nostro destino, alla morte che ci attende, siamo tutti degli eroi: iniziamo tutti qualcosa che sappiamo che perderemo, che costruiamo su qualcosa che non durerà, che solo per il fatto di esistere siamo esposti al senso della fine ogni minuto della nostra esistenza.
Siamo tutti grandi davanti a questo Nulla e questo ci rende uguali.
Chi ha avuto e chi no, chi ha raggiunto e chi no, chi ha fatto bene le cose e quello che le ha fatte meno bene.
Chi ha avuto ciò che desiderava e chi invece tutto ciò che non avrebbe voluto.
Sono andato al lavoro con un senso di pace, in pace in me...
Guardando con ammirazione ogni persona, me compreso.
E con un senso di gratitudine per quel piccolo spazio che è la vita.
Quando succede, penso che un angelo mi ha voluto regalare il suo tocco.
AD
Siamo tutti grandi davanti a questo Nulla e questo ci rende uguali.
Chi ha avuto e chi no, chi ha raggiunto e chi no, chi ha fatto bene le cose e quello che le ha fatte meno bene.
Chi ha avuto ciò che desiderava e chi invece tutto ciò che non avrebbe voluto.
Sono andato al lavoro con un senso di pace, in pace in me...
Guardando con ammirazione ogni persona, me compreso.
E con un senso di gratitudine per quel piccolo spazio che è la vita.
Quando succede, penso che un angelo mi ha voluto regalare il suo tocco.
AD
mercoledì 13 gennaio 2010
Ossessioni
Oggi ho avuto l'impressione che tra noi e la vita ci siano un sacco di ossessioni.
Pensieri che ci sembrano naturali, preoccupazioni che ci sembrano sensate, gelosie che giustifichiamo.
Ho provato a vedere oltre oltre e non ci ho trovato nulla.
Forse non sono abituato alla libertà.
Immagini di quello che ho vissuto e vorrei intensamente rivivere.
Immagini di ciò che considero mio e mio non è.
Immagini di ciò che temo possa accadere e forse non accadrà mai.
Immagini di ciò che desidero e che forse non accadrà mai.
Nel mezzo di tutto questo ci sta la mia vita. Ciò che passa mentre penso.
Stasera la cercherò nella consapevolezza del respiro.
So che non resterò deluso.
A.
Pensieri che ci sembrano naturali, preoccupazioni che ci sembrano sensate, gelosie che giustifichiamo.
Ho provato a vedere oltre oltre e non ci ho trovato nulla.
Forse non sono abituato alla libertà.
Immagini di quello che ho vissuto e vorrei intensamente rivivere.
Immagini di ciò che considero mio e mio non è.
Immagini di ciò che temo possa accadere e forse non accadrà mai.
Immagini di ciò che desidero e che forse non accadrà mai.
Nel mezzo di tutto questo ci sta la mia vita. Ciò che passa mentre penso.
Stasera la cercherò nella consapevolezza del respiro.
So che non resterò deluso.
A.
martedì 12 gennaio 2010
Passa tutto
Se per te si è dileguato il possesso di un mondo
non addolorarti per questo, non è nulla;
e se hai acquistato il possesso di un mondo,
non rallegrartene, non è nulla.
Passano oltre i dolori e le gioie.
Passa anche tu sul mondo,
non è nulla.
Answari Soheili
Se non sai come sistemare un dolore, se non sai darti pace, per qualcosa che non riesci a capire, se non sai prdere ciò che hai perso e ancora lo trattieni dentro di te, e se sai che questo trattenere impedisce a ciò che trattieni di fare la sua strada, se non sai come reggere a tutto questo, allora pensa comunque che tutto dovrà passare.
Medita al momento della tua morte, quando starai per passare da una porta senza ritorno. Medita sul momento in cui ciò che non sei riuscito a chiudere non si chiuderà mai più. Debiti e crediti per sempre caduti nel nulla.
La morte come la carezza della polvere del deserto copre tutto ciò che è stato, lasciando solo tracce lievi nell'anima. Come la neve.
Resta il caldo, l'azzurro, il silenzio, l'abbandono.
Da lì poi ritorna indietro e ricomincia in qualche modo: approfittane ora che puoi.
non addolorarti per questo, non è nulla;
e se hai acquistato il possesso di un mondo,
non rallegrartene, non è nulla.
Passano oltre i dolori e le gioie.
Passa anche tu sul mondo,
non è nulla.
Answari Soheili
Se non sai come sistemare un dolore, se non sai darti pace, per qualcosa che non riesci a capire, se non sai prdere ciò che hai perso e ancora lo trattieni dentro di te, e se sai che questo trattenere impedisce a ciò che trattieni di fare la sua strada, se non sai come reggere a tutto questo, allora pensa comunque che tutto dovrà passare.
Medita al momento della tua morte, quando starai per passare da una porta senza ritorno. Medita sul momento in cui ciò che non sei riuscito a chiudere non si chiuderà mai più. Debiti e crediti per sempre caduti nel nulla.
La morte come la carezza della polvere del deserto copre tutto ciò che è stato, lasciando solo tracce lievi nell'anima. Come la neve.
Resta il caldo, l'azzurro, il silenzio, l'abbandono.
Da lì poi ritorna indietro e ricomincia in qualche modo: approfittane ora che puoi.
lunedì 11 gennaio 2010
Scappa da chi ti dice "Mi hai deluso"
Chi ti dice "Mi hai deluso" significa che non ti vedeva che dietro una sua aspettativa completamente idealistica e disumana e legata ai suoi bisogni più che alla relazione tra voi due.
Significa che ti sta dicendo che ora ti ama di meno e che non è dalla tua parte se sbagli - un pò come se non avesse aspettato altro.
Significa che devi stare attento, perchè tu sei lì, chi ti giudica è più sopra di te e più che esserti a fianco, ti è sopra.
Chi ti dice "mi hai deluso" non ti dice che in realtà si delude e non riesce ad ammetterlo, perchè gli fa troppo male: è più facile buttare giù gli altri.
Non ti chiede il motivo per cui hai fatto ciò che hai fatto, non vuole tirare un filo che può arrivargli al cuore da sotto la sabbia in cui si nasconde.
Non ti dà la mano per farti sentire che ti ama comunque, e che al limite potrebbe ritirarsi da te per proteggersi e proteggere l'amore che ha per te. Ritira anche il suo amore con una crudeltà la cui reponsabilità scarica su di te.
Chi ti dice "Mi hai deluso" non ti dà un'altra possibilità: il processo di delusione si è compiuto, il verdetto è stato dato, non si può più tornare indietro. Sei crocifisso a ciò che hai fatto e per questo non avrai più possibilità di rialzarti se non per un atto gentile e arrogante di dimenticanza.
Se qualcuno ti parla dicendoti che ha lasciato qualcun altro perchè lo aveva deluso, allora aspettati di fare la stessa fine: siamo talmente umani che non possiamo che deludere chi si aspetta qualcosa da noi. Quindi rilassati, respira,
e aspetta il verdetto e la sentenza
il freddo che resta quando se ne va un tiepido amore.
Significa che ti sta dicendo che ora ti ama di meno e che non è dalla tua parte se sbagli - un pò come se non avesse aspettato altro.
Significa che devi stare attento, perchè tu sei lì, chi ti giudica è più sopra di te e più che esserti a fianco, ti è sopra.
Chi ti dice "mi hai deluso" non ti dice che in realtà si delude e non riesce ad ammetterlo, perchè gli fa troppo male: è più facile buttare giù gli altri.
Non ti chiede il motivo per cui hai fatto ciò che hai fatto, non vuole tirare un filo che può arrivargli al cuore da sotto la sabbia in cui si nasconde.
Non ti dà la mano per farti sentire che ti ama comunque, e che al limite potrebbe ritirarsi da te per proteggersi e proteggere l'amore che ha per te. Ritira anche il suo amore con una crudeltà la cui reponsabilità scarica su di te.
Chi ti dice "Mi hai deluso" non ti dà un'altra possibilità: il processo di delusione si è compiuto, il verdetto è stato dato, non si può più tornare indietro. Sei crocifisso a ciò che hai fatto e per questo non avrai più possibilità di rialzarti se non per un atto gentile e arrogante di dimenticanza.
Se qualcuno ti parla dicendoti che ha lasciato qualcun altro perchè lo aveva deluso, allora aspettati di fare la stessa fine: siamo talmente umani che non possiamo che deludere chi si aspetta qualcosa da noi. Quindi rilassati, respira,
e aspetta il verdetto e la sentenza
il freddo che resta quando se ne va un tiepido amore.
domenica 10 gennaio 2010
Crescere assieme è meglio.
Essere in una coppia e decidere di crescere assieme è un bel gesto di amore per l'altra persona.
Più è grande questo amore e più è grande la capacità di mettersi in discussione e la capacità di reggere il dolore che comporta il farlo.
Soprattutto perchè il primo lavoro da fare è capire che quello che vediamo nel partner è prima di tutto ciò che abbiamo dentro di noi.
Il leader nella coppia vede per primo questa dinamica e lavora sulle sue proiezioni e spera che l'altro faccia altrettanto.
Alle volte però nel fare questo si crea un disequilibrio nel dare e nel ricevere e chi resta indietro può decidere di andarsene.
Troppo amore fa saltare la coppia come il troppo poco.
Così chi resta e vuole mettersi in discussione deve farlo da solo: da solo capire gli errori, da solo trasformarli, ed è un lavoro tanto più difficile perchè deve vedere i propri lati oscuri per come hanno compromesso una relazione che non c'è più senza farsi colpe eccessive e inutili e paralizzanti, senza cedere alla depressione e senza cedere alla mania che compensa il senso di impotenza per non aver salvato quello che considerava importante, una mania che porta a pensare che dopo il cambiamento ci sarà una nuova possibilità con chi si è perso.
Chi se ne va di solito è più sereno, se ha deciso che la relazione doveva finire.
Guarda avanti e per questo dimentica prima.
Quale sia il senso in assoluto non lo so.
So solo che chi ci soffre è importante che lavori sulla gratitudine per la vita e per chi se ne è andato.
Alla fine si perde un compagno o una compagna di vita, ma si scopre un pezzo di sè stessi: un pezzo molto luminoso e puro.
Quello non se ne andrà mai.
Più è grande questo amore e più è grande la capacità di mettersi in discussione e la capacità di reggere il dolore che comporta il farlo.
Soprattutto perchè il primo lavoro da fare è capire che quello che vediamo nel partner è prima di tutto ciò che abbiamo dentro di noi.
Il leader nella coppia vede per primo questa dinamica e lavora sulle sue proiezioni e spera che l'altro faccia altrettanto.
Alle volte però nel fare questo si crea un disequilibrio nel dare e nel ricevere e chi resta indietro può decidere di andarsene.
Troppo amore fa saltare la coppia come il troppo poco.
Così chi resta e vuole mettersi in discussione deve farlo da solo: da solo capire gli errori, da solo trasformarli, ed è un lavoro tanto più difficile perchè deve vedere i propri lati oscuri per come hanno compromesso una relazione che non c'è più senza farsi colpe eccessive e inutili e paralizzanti, senza cedere alla depressione e senza cedere alla mania che compensa il senso di impotenza per non aver salvato quello che considerava importante, una mania che porta a pensare che dopo il cambiamento ci sarà una nuova possibilità con chi si è perso.
Chi se ne va di solito è più sereno, se ha deciso che la relazione doveva finire.
Guarda avanti e per questo dimentica prima.
Quale sia il senso in assoluto non lo so.
So solo che chi ci soffre è importante che lavori sulla gratitudine per la vita e per chi se ne è andato.
Alla fine si perde un compagno o una compagna di vita, ma si scopre un pezzo di sè stessi: un pezzo molto luminoso e puro.
Quello non se ne andrà mai.
UNA CANZONE DI GRATITUDINE
In questa canzone c'è invece il senso di gratitudine per aver capito un passato non proprio cristallino e leggero. C'è l'intenzione di andare a fondo alle cose e alle relazioni, con gratitudine... aldilà della colpa...
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