sabato 4 settembre 2010

La mano nella tempesta

Quando si litiga è facile vedere l'altra persona come un nemico.

Come un genitore o un fratello o sorella quando si facevano odiare con certe parole o certi comportamenti.

E reagiamo come allora come bambini e bambine.

Per evitare questo delirio, possiamo dare la mano all'altro mentre litighiamo. Almeno a tratti. Almeno posso sfiorarli le dita.

Così l'amore può fluire anche nella tempesta.

Dire parole senza amore è inutile e a volte estremamente dannoso: tanto vale allora tenersi per mano anche nel cattivo tempo.

Allora i vecchi incantesimi si rompono, i cuori possono avvicinarsi un pò di più e il litigio può diventare un modo non solo per chiarirsi (come in ogni buon litigio), ma anche per amarsi un pò di più.

Un augurio quindi di buon litigio...

giovedì 2 settembre 2010

La vita inutile

Per il Sistema attuale le persone sono un di più, qualcosa di inutile: persino la sopravvivenza è un lusso per sempre più persone...

E. Fromm diceva che dare a tutti la possibilità di mangiare, dormire, lavarsi, avere una istruzione e il minimo di abbigliamento era non solo possibile economicamente, ma anche molto vantaggioso dal punto di vista economico: meno malattie mentali, meno malattie fisiche, meno stress e meno consumo di psicofarmaci, finiti i litigi dentro le famiglie per convivenze forzate, finiti i matrimoni per necessità e il ricatto con cui lavori ripugnanti sotto il profilo morale, o senza tutele, vengono quotidianamente imposti.

Finita la criminalità, i consumi nevrotici per compensare una vita all'insegna dell'insensato impiego del tempo lavorativo.

E questa massa di persone, senza sbocchi nel sistema attuale, semplicemente per il bisogno di realizzare qualcosa, bisogno intrinseco alla natura umana, presto darebbero vita ad un Sistema alternativo, ad economie alternative, a modi di vivere basati sulla solidarietà...

Invece per vivere oggi, sempre più persone devono scegliere tra l'eroismo e l'arrendevolezza o i compromessi.

Ma forse è proprio questo il senso di ciò che la Vita ci propone sempre più spesso.

Posso, o devo, o voglio?

Dire "Voglio..." mette tensione... se pronuncia questa frase ad occhi chiusi lo puoi percepire anche nel corpo.

Dire posso è meglio, soprattutto per le cose che ci attendono le futuro e nel presente: "posso andare a destra, oppure a sinistra, o stare fermo, o mille altre strade posso percorrere...".

Ma se guardiamo le cose dal futuro verso il presente e il passato, alle volte può venire la strana sensazione che le cose dovevano andare così...

C'è il devo.... non il posso.

Dovevo fare questo, pensare quest'altro... Sembra che una mano invisibile ci abbia guidati in quel luogo...

Se dal presente ti appoggi a quella sensazione, che effetto ti fa?

Sai che non potrai fare a meno di lottare, di scegliere, di decidere, di volere e non volere... E nello stesso tempo sai anche che le cose andranno come da sempre è stato deciso che andassero... Anche la sofferenza di capire o non capire, decidere o non decidere.

Se vedi le cose da questo punto di vista, che effetto ti fa?

E questo effetto è buono per la tua vita - indipendentemente dal fatto che sia spiacevole o spiacevole? Oppure no?

mercoledì 1 settembre 2010

L'ipocrisia che non c'è

Alle volte sdoppiarsi è necessario.

Non è sempre ipocrisia: sorridere quando si vorrebbe attaccare qualcuno, abbracciarlo quando lo si vorrebbe colpire, dire frasi carine quando si vorrebbe pronunciare una parola dura.

Alle volte è solo una questione di strategia: ci sono persone troppo criminali per essere trasparente con loro.

Altre volte la situazione per essere gestita bene richiede uno sdoppiamento per non cadere dentro le emozioni paralizzandosi: dirsi frasi in seconda persona come "Sorridi", oppure "muoviti", oppure "ce la puoi fare" ecc. alle volte salva la vita - lo sanno i sopravissuti di incidenti che devono lottare contro il tempo e il panico e il dolore per salvare sè stessi e gli altri.

Aquisire nuove abitudine richiede spesso uno sdoppiamento, perchè aiuta l'immagine di sè stessi adulti che abbracciamo la nostra parte bambina e la portiamo verso una esperienza che ha sempre temuto ma di cui come adulti ne vediamo l'importanza.

Sono sdoppiamenti, parziali dissociazioni funzionali a proteggersi, a acquisire una disciplina, a fare qualcosa di buono.

Probabilmente esistono meccanismi più evoluti di crescita, basati sulla sensibilità e non sulla dissociazione: quando devo togliere la mano dal fuoco non devo dirmi delle cose o dissociarmi... La tolgo e basta.

Ma per acquisire quella capacità devo imparare a meditare, a respirare, a percepire...

A quel punto faccio qualcosa perchè la sento, ma per sentirla mi sono preparato adeguatamente, e magari anche della preparazione ho sentito un bisogno spontaneo...

Quindi... a quale livello vuoi funzionare?

Il solito, quello della dissociazione, quello della meditazione?

Buona giornata con buone abitudini

martedì 31 agosto 2010

Come fai i soldi?

Belli i libri sul guadagnare il denaro.

Sono importanti, insegnano a avere cura delle proprie energie e a investirle bene.

Peccato solo che propongano come modelli psicopatici, narcisisti patologici, persone malate al punto da smarrire l'umanità negli abissi della propria anima: persone che speculano sulla fame nel mondo, sulle disgrazie del pianeta e degli esseri umani, sulla vita degli esseri viventi e degli ecosistemi.

Non c'è mai un riferimento al lecito, al limite, all'etica, alla spiritualità.

Solo Ego, con la sua insaziabile voglia di dominio e conquista, potere e denaro, gloria e immortalità.

Fino a quando i nostri desideri sosterranno questo sistema malato, anche realizzandosi non porteranno gioia nè fortuna.

Perchè il fine non giustifica i mezzi.

sabato 28 agosto 2010

Il costo del Male

Guardando la pay tv l'altro giorno sono rimasto scioccato dalla quantità di messaggi distruttivi più o meno nascosti celati dietro storie e immagini...

Mi sono reso conto di quanto sono lontano da tutta questa violenza e pazzia oggi e di quanta ne ho dovuta vedere ogni giorno su giornali e tv e cartoni animati fin da bambino.

L'immagine che avevo era di guardare le nuvole dall'alto come quando si è in cima ad una montagna, e mi sono chiesto per quanto ho camminato in quella nebbia di storie assurde e di come era inevitabile farmi influenzare da esse.

Mi sono anche chiesto perchè investire tante energie per fare arrivare quei messaggi ai bambini e agli adulti ogni giorno.
Mi sono chiesto chi lo vuole, e dove si arriverà per trasformare l'uomo in una bestia.

Nello stesso tempo, trovo commovente vedere come un essere umano si risveglia con una sola parola, mentre di quante bugie ogni giorno ha bisogno per dormire e dimenticare quello che è veramente importante.

Con molti meno soldi si potrebbe trasformare il cuore dell'essere umano in un paradiso da questo punto di vista...

Con la schifezza che viene riversata ogni giorno ai bambini e alla popolazione in generale - attraverso giochi, immagini, storie - è un miracolo continuare a vedere persone che si vogliono bene.

E' un miracolo che il mondo vada avanti comunque, nonostante alcuni di coloro che dicono di fare qualcosa per esso.

Forse siamo davvero protetti...

giovedì 26 agosto 2010

Il fantastico mondo di Ken e Barbie

Sempre di più il dolore viene espresso sotto forma di rabbia o sessualità.

Alcuni più evoluti lo coprono con finti sorrisi o estenuanti lamenti.

Tutto questo non ha che un risultato: allontanare gli altri o tenere vicino solo persone che parlano lo stesso linguaggio.

Personalmente mi fido solo di chi mi mostra un pò del suo dolore, che mi dice dove lo faccio soffrire senza vendicarsi, che mi dice dove ha bisogno di me, che mi dice quanto sono importante (e quindi quanto potrei di conseguenza ferirlo).

Non serve che mi dica che sono la persona più importante. Basta anche solo un pò.

Senza quel minimo, la relazione è fredda, io non so chi ho davanti e devo fermarmi dopo aver scoperto un pò il fianco.

Esprimere il proprio dolore all'altro con appropriatezza: questa è un'arte che manca clamorosamente nella nostra società.
E che in ogni modo ci viene mostrato come non impararla...

Peccato: rinunciamo a vivere la nostra vita, le nostre relazioni, il tempo che ci resta.

Invecchiare sotto finti sorrisi, o rigogliose espressioni sessuali, o patetiche lacrime, o estenuanti attacchi aggressivi, e non trovare mai pace dietro tutto questo.

Come i mobili che vengono erosi dalle tarme: aprire le porte e portare aria, luce e attenzione anche con l'aiuto di qualcuno.
Questa potrebbe essere una bella risposta.

Perche' credi ai complotti, perche' non credi ai complotti

Non credi ai complotti perché ti piace vivere sereno, pensare che andrà tutto bene, che continuerai ad avere lo stesso stile di vita o forse...