domenica 6 febbraio 2011

La felicità in fondo al tunnel

Sono i ricordi e le immagini felici quelle che ci guariscono dalla depressione e dalle perdite.

Alle volte sono immagini che avevamo da adolescenti o da bambini, altre volte sono momenti belli vissuti di recente con qualcuno che non è più con noi sulla nostra strada.

Sono immagini che ci regalano felicità anche se siamo soli, anche se nel presente ci sono dolori che ci fanno piangere.

Se stiamo in quella felicità, le nostre saranno scelte felici.

Se invece scegliamo relazioni che non ci facciano sentire il dolore della perdita, allora faremo scelte molto probabilmente sbagliate.

Saranno situazioni in cui sigillare il cuore, con il suo dolore, ma anche con la sua gioia.

E il pensiero di risentimento e rancore per chi ci ha ferito non potrà guarire perchè stiamo vivendo e scegliendo in funzione ancora di quella ferita.

Solo se si va a fondo del dolore, solo allora arrivano immagini felici, e solo allora si può veramente ricominciare e, forse, reinnamorarsi.

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sabato 5 febbraio 2011

Da una mail per un lutto

Una cara persona, con pazienza e dedizione mi ha scritto una mail in cui sono riportate i seguenti due passaggi:

Da "Prima di sparire" di Mauro Covacich: "Penso a tutte le parole che ci siamo detti, si sono mescolate a tutte quelle che avrei voluto che dicessimo, tutto il dialogo si è perso nelle infinite versioni che mi sono riascoltato in testa. Non riesco a ricordare le frasi perfettamente, ricordo solo qualche parola, il resto è guazzabuglio di battute ripensate fino a perdere senso".
...

Judith Butler, una filosofa americana, ha parlato di lavoro di lutto come di disposizione a subire una trasformazione, i cui effetti nessuno può conoscere in anticipo. C'è la perdita, ma anche la trasformazione prodotta dalla perdita che NON PUÒ ESSERE PIANIFICATA.

La si deve solo attraversare.

Ora aggiungo: attraversare un lutto non è facile. Depressione, panico, ansia, angoscia, senso di colpa, rabbia, dolore con inspiegabili e folli momenti di leggerezza e felicità fanno crollare l'immagine che abbiamo di noi stessi e forse della vita o della persona che perdiamo.

Alla fine di tutto, delle lacrime, del mondo che crolla, della solitudine, del tunnel che si sta attraversando c'è l'uscita verso un altro mondo.

Ma quanto lungo sia il tunnel, e dove porti, resta un Mistero.

Hellinger dice che il destino non può essere ricattato. Se siamo buoni non è detto che il Destino sarà buono con noi. Se se siamo cattivi non è detto che avremo necessariamente delle punizioni.

In effetti il lutto arriva e alle volte senza preavviso, indesiderato. E anche i suoi effetti sono imprevedibili.

E questo vale anche per la fine del lutto.

Ho solo fede nel fatto che oltre il tunnel ci sia solo più amore da dare. Anche a chi ci ha lasciato.
E che questo amore può ricominciare a sgorgare solo da chi ha avuto il coraggio di percorrere il tunnel con tutta la lucidità e la consapevolezza possibili.







martedì 1 febbraio 2011

Dall'anima al corpo

Il corpo desidera o teme stupidamente.

Le emozioni vanno e vengono - innamoramento e odio si alternano.

I legami emotivi restano sullo sfondo.

Possiamo scappare col corpo da qualcuno ma continuarlo ad amare.
Possiamo anche odiarlo, ma sotto l'amore resta.

I legami sono fatti di amore.
O indifferenza.

Infine arriva il pensiero che crea legami di amore.
O li rompe.

E più sù l'anima decide quali legami intessere e quali sciogliere.

E più su ancora lo Spirito decide che ruolo dare all'anima.

Quindi alla fin fine decidere con il corpo è inutile.
Decidere con le emozioni è stupido.

Decidere in base ai legami è più saggio.
Decidere in base al pensiero è ancora più saggio.

Decidere con l'anima è impossibile.
Per non parlare dello Spirito.

Ma se lo Spirito decide tutto.
Possiamo davvero decidere?

Forse, come dice l'antico proverbio, possiamo solo ringraziare e ogni tanto proporre...

lunedì 31 gennaio 2011

Si impara sempre

Si impara nel lasciare
si impara nel venire lasciati

si impara nel creare
si impara nel distruggere

si impara nella disperazione
si impara nella ispirazione

si impara nella gratitudine
si impara nella freddezza

si impara amando
si impara nell'indifferenza

Alle volte le lezioni sono facili
Altre meno

Alle volte costano poco
Altre molto

Alcune richiedono tutta la vita
Altre un istante

E la cosa meravigliosa è che non finiscono mai

Buona lezione
Ad ogni istante

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venerdì 28 gennaio 2011

La vita che ci attraversa

La vita è vissuta da ognuno a suo modo,
e a prescindere dal modo la vita attraversa tutti alla stessa maniera.

Dal terapeuta che cerca di capirla,
dallo sbandato che cerca di non capirla,

dall'ingegnere che cerca di metterla in ordine,
dal poeta che la contempla,

dal contadino che semina e raccoglie,
da chi la vuole sperimentare al 100%,

Da chi non la vuole sperimentare per nulla.
Da chi non la sente più.
Da chi vive per tirare su figli.
Da chi figli non ne ha.

Da chi ha qualcuno che gli vuole bene,
da chi non è ricordato da nessuno.

La vita è sempre oltre.
Nessuno può dire di viverla di più.
Nessuno di meno.

Davanti all'infinito non siamo nulla e le nostre piccole conquiste
con la fede o la ragione,
con lo studio o l'esperienza,
non sono comunque nulla.

Siamo tutti uguali.
Tutti allo stesso livello.
Tutti vivi, alla stessa maniera.

giovedì 27 gennaio 2011

La gioia di avere bisogno

Quando ami qualcuno hai bisogno di lei.
Molte persone davanti a questo bisogno prendono paura e scappano.

Così scelgono persone che non suscitano così tanto amore e così tanto bisogno.

Sentire questo bisogno, ed essere felici di questo bisogno, e guardare a questo bisogno con benevolenza...
Lasciare che cresca sempre di più nella relazione con l'altro...
Sentire con gioia il bisogno dell'altro crescere nei propri confronti e sentirsene non soffocare, ma liberare... liberare dai limiti della propria piccola vita...

Sentire il bisogno che arriva e quello che mandiamo all'altro come una liberazione.
E come un qualcosa di definitivo e infinitamente pesante, come qualcosa di molto, molto concreto e presente.
Come una nave,
o una montagna.

E come una gioia.
La gioia che dà una nave quando salpa il mare.
O la montagna quando la guardi.

Sapendo che quando la montagna crolla,
o la nave affonda
anche tu puoi crollare o affondare.

Ma la gioia di viaggiare, o camminare è più grande della morte.

Una gioia da tenere con amore.

Questo è amore tra due persone.

Vuoi meno di questo?
Sei all'altezza di reggere questo bisogno, la paura del bisogno, e la paura di soffocare?

O preferisci una piscina al mare?
Una collina alla montagna?

Brecht diceva:
quello che in te era altura
lo hanno spianato
e la tua valle
l'hanno interrata.
Sopra di te ora passa
una strada comoda...

lunedì 24 gennaio 2011

Le guerre di chi non sa piangere

La violenza,
la rabbia,
l'odio,
la vendetta

nascono dal non saper piangere,
dal non sapere sentire il proprio dolore.

Sentire il proprio dolore fino in fondo,
prendersene carico,
e andare avanti per la propria strada,

questo permette di uscire dal mondo di chi vive di rabbia, odio, violenza.

Il Male chiede solo di essere replicato. Usa chi lo propaga, e poi lo mette da parte.
Il Bene fa lo stesso.

Solo che stare dalla parte del Bene è un regalo per cui essere grati alla vita.

Siamo usati e messi da parte.

Con amore dal Bene.
Con indifferenza e dolore dal Male.

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Perche' credi ai complotti, perche' non credi ai complotti

Non credi ai complotti perché ti piace vivere sereno, pensare che andrà tutto bene, che continuerai ad avere lo stesso stile di vita o forse...