giovedì 8 marzo 2012

Psicofarmaci: quando nascondersi non basta piu'

Dopo aver provato col divertimento, col lavoro, con l'alcol, con il sesso o semplicemente con la tv,
potrebbe accadere qualcosa per cui queste distrazioni non sono piu' sufficienti.

Resta la propria immagini ad uno specchio che non si vuole vedere.

Così c'è sempre la strada degli psicofarmaci.

Ma anche quelli a un certo punto non bastano.

Ci si può quindi svegliare la notte e piangere davanti alle difese che crollano una dopo l'altra.

Ma dentro quel pianto c'è calore.
E' un fuoco nella notte.
E' il bivacco da cui ricominciare.
E' quella sana compassione per sè stessi
dopo anni di dura repressione.

Da lì si può ricominciare sul serio.




martedì 6 marzo 2012

Quando vince il nemico

Il nemico esiste.

E' colui che vuole qualcosa che è tuo di diritto.
E' qualcuno che vuole il tuo male per trarne profitto,
o semplicemente piacere,
o semplicemente perchè tra lui e la cosa che vuole ci sei disgraziatamente tu.

Ancora più dilaniante è il conflitto quando
il nemico ti dice che lo fa per il tuo bene,
che domani "capirai"
che credevi tanto buono
anzi,
ti sembra ancora tanto buono.

Così per non farti straziare tra le immagini ingenue della mente
e la triste verità delle azioni,
chiudi gli occhi su quello che le parole nascondono
su quello che le mani compiono,
su quello che le azioni concludono.

Oppure usi l'odio per contrastarlo
come anestetico al tuo stesso dolore,
come droga che dà energia.

Così vince il nemico.
E se anche lo batterai, domani sarai tu stesso il nemico di qualcun altro
esattamente con la stessa energia che aveva il tuo nemico antico.

O quell'energia che credevi sconfitta nel tuo nemico
sarà passata alle generazioni future.

Così vince il nemico,
da secoli e secoli.

L'unica fine della violenza
è amare il nemico
andare verso questo amore
mentre gli poni un limite.

Se vivi così il conflitto,
come ci stai dentro?



mercoledì 29 febbraio 2012

Un mondo all'incontrario

Lavorando sull'Ego è impressionante vedere come ragioni all'incontrario rispetto a forze come l'amore, la compassione, la coscienza, la sensibilità.

Dal punto di vista dell'Ego l'amore è debolezza, l'odio è forza, la sensibilità una forma di incoscienza...

E' tutto rovesciato rispetto alle forze che portano alla salute e alla felicità.

E naturalmente noi, nella misura in cui l'Ego agisce, non facciamo che produrre e perpetuare un mondo di cattiveria, egoismo, freddezza - un mondo in cui le parole e le azioni significano l'incontrario di quello che appare.

Ripeto: impressionante.

sabato 25 febbraio 2012

Un pianeta di dissociazione

L'origine dell'alienazione sta nei ritmi di vita alienanti: ci si separa da sè stessi a causa di stili di vita disumani.

E ci si separa da sè stessi a causa dei traumi vissuti che rendono più desiderabile non esserci che esserci.

Traumi, violenze e abusi producono dissociazione.
Ma anche miserie quotidiane, disattenzioni, noncuranze, indifferenza.

La dissociazione è semplicemente esserci ma senza attenzione...

La storia del mondo fatta di guerre e violenza ha prodotto generazioni di esseri umani dissociati, in grado di passare la propria dissociazione ai propri figli anche nelle migliori condizioni di vita.

Così la miseria ha una straordinaria capacità di moltiplicarsi, attraverso una azione diretta e attraverso la trasmissione da genitori a figli.

E questa miseria ha permesso nel tempo l'accettazione di cose inacettabili: la perdita di valori, la ricerca di cose inutili, la dipendenza dal divertimento e tutto ciò che fa parte del nostro presente in via di deterioramento.

Solo il recupero dell'associazione può permetterci di far fronte a questa situazione globale.
Serviva arrivare a questo punto per riscoprire noi stessi?
Forse si.
E forse ancora non basta.








mercoledì 15 febbraio 2012

Niente paura

E solo la vita che passa.

Non fare terapie che potresti stare male.
Non respirare che potresti sprecare soldi, o una domenica.
Non fare costellazioni familiari che sono cose strane.

Non meditare, è una perdita di tempo.

Non leggere libri di psicologia, sono tutte fregnacce.

Infine non mettere il naso dentro la tua testa, o peggio ancora nel tuo cuore, o peggio di tutto - nel tuo passato.

Ciò che è stato è stato ed inutile riviverlo.

Non entrare nel dolore, nei rancori e nell'odio passati, nelle speranze deluse nè nel futuro che ti spaventa.

Potresti impazzire.

Non aver paura in fondo.
E' solo la tua vita che passa.



mercoledì 8 febbraio 2012

Domande inutili

Inutile lavorare sulla rabbia,
sulla paura,
sulla tristezza,
sul male.

La realtà è che mescolando il letame, il letame resta letame (diceva un mistico citato da E. Fromm in un suo libro).

L'unico senso di lavorare sul male è questo: se vedi che stai agendo nevroticamente (a partire dalla paura, dalla rabbia, dal dolore...) semplicemente scegli di agire a partire da un altro punto - dall'attenzione, dall'amore...

Quindi tutto ciò che chiamiamo "lavorare sui limiti" non è nient'altro che imparare ad essere più sensibili ai propri errori... per correggerli.

Ma tutto parte da una decisione.

Da una intenzione.

Una volta che sai che hai sbagliato non ci sono molte storie da fare... l'unica domanda che conta è: come agire diversamente? E lasciarsi guidare dal proprio intuito.






sabato 4 febbraio 2012

E' la consapevolezza che fa la differenza

Respirare senza saperlo
oppure
respirare consapevoli del respiro;

fare del male senza saperlo
oppure
farlo ancora consapevoli di volerlo e consapevoli degli effetti
prima di tutto su di noi;

fare del bene senza saperlo
oppure
fare del bene consapevoli
degli effetti sugli altri e su di noi;

mangiare o bere senza saperlo
oppure
mangiare consapevoli del cibo e dell'acqua;

e tutto il resto

fa la differenza tra una vita allo stadio animale
e una vita allo stadio umano.

Con tutte le sfumature tra un polo e l'altro.

Perche' credi ai complotti, perche' non credi ai complotti

Non credi ai complotti perché ti piace vivere sereno, pensare che andrà tutto bene, che continuerai ad avere lo stesso stile di vita o forse...