Ogni informazione è inutile.
Perchè è soggetta all'interpretazione inesorabile del livello di coscienza a cui vibriamo.
Perchè non sapremmo come usarla,
o ne avremmo troppa paura.
Perchè se minaccia l'ego potremmo odiarla,
e se aiuta l'essenza potrebbe essere oscurata dalla natura inferiore.
Perchè qualcuno si preoccupa sempre di non far sapere qualcosa che non sapremmo come usare,
perchè potremmo usarla sin troppo bene
o troppo male.
Così non ha molto senso cercare di aprire gli occhi.
Piuttosto ha senso chiuderli e restare nella semplice percezione.
Del proprio respiro ad esempio.
La verità è dispersa in minuscoli frammenti tra le pieghe dei minuti,
dei pensieri, delle parole e delle situazioni.
E' una ricerca solitaria senza testimoni e senza facili conferme.
E' un lavoro duro come arare un campo.
Un campo in cui bisogna tenere la schiena dritta,
avere una postura composta,
un tempo sufficiente per starci.
Poi qualcosa può sempre accorrere in nostro aiuto.