mercoledì 29 febbraio 2012

Un mondo all'incontrario

Lavorando sull'Ego è impressionante vedere come ragioni all'incontrario rispetto a forze come l'amore, la compassione, la coscienza, la sensibilità.

Dal punto di vista dell'Ego l'amore è debolezza, l'odio è forza, la sensibilità una forma di incoscienza...

E' tutto rovesciato rispetto alle forze che portano alla salute e alla felicità.

E naturalmente noi, nella misura in cui l'Ego agisce, non facciamo che produrre e perpetuare un mondo di cattiveria, egoismo, freddezza - un mondo in cui le parole e le azioni significano l'incontrario di quello che appare.

Ripeto: impressionante.

sabato 25 febbraio 2012

Un pianeta di dissociazione

L'origine dell'alienazione sta nei ritmi di vita alienanti: ci si separa da sè stessi a causa di stili di vita disumani.

E ci si separa da sè stessi a causa dei traumi vissuti che rendono più desiderabile non esserci che esserci.

Traumi, violenze e abusi producono dissociazione.
Ma anche miserie quotidiane, disattenzioni, noncuranze, indifferenza.

La dissociazione è semplicemente esserci ma senza attenzione...

La storia del mondo fatta di guerre e violenza ha prodotto generazioni di esseri umani dissociati, in grado di passare la propria dissociazione ai propri figli anche nelle migliori condizioni di vita.

Così la miseria ha una straordinaria capacità di moltiplicarsi, attraverso una azione diretta e attraverso la trasmissione da genitori a figli.

E questa miseria ha permesso nel tempo l'accettazione di cose inacettabili: la perdita di valori, la ricerca di cose inutili, la dipendenza dal divertimento e tutto ciò che fa parte del nostro presente in via di deterioramento.

Solo il recupero dell'associazione può permetterci di far fronte a questa situazione globale.
Serviva arrivare a questo punto per riscoprire noi stessi?
Forse si.
E forse ancora non basta.








mercoledì 15 febbraio 2012

Niente paura

E solo la vita che passa.

Non fare terapie che potresti stare male.
Non respirare che potresti sprecare soldi, o una domenica.
Non fare costellazioni familiari che sono cose strane.

Non meditare, è una perdita di tempo.

Non leggere libri di psicologia, sono tutte fregnacce.

Infine non mettere il naso dentro la tua testa, o peggio ancora nel tuo cuore, o peggio di tutto - nel tuo passato.

Ciò che è stato è stato ed inutile riviverlo.

Non entrare nel dolore, nei rancori e nell'odio passati, nelle speranze deluse nè nel futuro che ti spaventa.

Potresti impazzire.

Non aver paura in fondo.
E' solo la tua vita che passa.



mercoledì 8 febbraio 2012

Domande inutili

Inutile lavorare sulla rabbia,
sulla paura,
sulla tristezza,
sul male.

La realtà è che mescolando il letame, il letame resta letame (diceva un mistico citato da E. Fromm in un suo libro).

L'unico senso di lavorare sul male è questo: se vedi che stai agendo nevroticamente (a partire dalla paura, dalla rabbia, dal dolore...) semplicemente scegli di agire a partire da un altro punto - dall'attenzione, dall'amore...

Quindi tutto ciò che chiamiamo "lavorare sui limiti" non è nient'altro che imparare ad essere più sensibili ai propri errori... per correggerli.

Ma tutto parte da una decisione.

Da una intenzione.

Una volta che sai che hai sbagliato non ci sono molte storie da fare... l'unica domanda che conta è: come agire diversamente? E lasciarsi guidare dal proprio intuito.






sabato 4 febbraio 2012

E' la consapevolezza che fa la differenza

Respirare senza saperlo
oppure
respirare consapevoli del respiro;

fare del male senza saperlo
oppure
farlo ancora consapevoli di volerlo e consapevoli degli effetti
prima di tutto su di noi;

fare del bene senza saperlo
oppure
fare del bene consapevoli
degli effetti sugli altri e su di noi;

mangiare o bere senza saperlo
oppure
mangiare consapevoli del cibo e dell'acqua;

e tutto il resto

fa la differenza tra una vita allo stadio animale
e una vita allo stadio umano.

Con tutte le sfumature tra un polo e l'altro.

sabato 28 gennaio 2012

Facciamo agli altri quello che ci è stato fatto da bambini

Possiamo andare per il mondo  e dire: io sono diverso.

Possiamo andare per il mondo è dire "Sei tu che..." - o siamo noi ad avere indotto nell'altro quelle brutte reazioni?

Possiamo dire: "qeullo che voglio nella vita è..." - tanto perseguiremo i nostri meravigliosi obiettivi con la stessa stortura con cui abbiamo vissuto fino a d oggi.

Possiamo ben dire: "Sono diverso da mio padre, mia madre o mia sorella o mio fratello..." - tanto ciò che facciamo non ci sarà mai evidente - sarebbe troppo orribile per noi scoprire di aver vissuto come burattini per una vita senza aver mai vissuto veramente.

Possiamo anche forse poter dire: "Io non ho fatto agli altri quello che hanno fatto a me..." - si, salvo poi vedere che l'hai fatto a te stesso prendendo in giro gli altri e fingendo che tu sei quella persona che fai vedere - e forse è l'ennesima prova di ipocrisia che c'era in famiglia... le famiglie si sa... i panni sporchi li lavano in casa.

Non abbiamo scelta: l'Ego ci frega in migliaia di modi ed è più furbo e intelligente di noi.

L'unica speranza è imparare a stare fermi, respirare, e affrontare con semplicità e apertura la vita.

Forse, qualcosa di vero, finalmente, inizieremo a scoprirlo...

lunedì 23 gennaio 2012

Quando torna il malessere in terapia...

Da una mail scritta stanotte...

Ciao ....

ma a cosa pensi?
Cosa fai per perdere il benessere?
Che cosa ti permette di ottenere il perdere il tuo benessere?
Puoi fare le stesse cose, avere le stesse cose stando bene?

Puoi visualizzare ogni giorno il tuo benessere e ottenere quelle cose che solo il malessere oggi ti permette di ottenere (vedere o sentire o muoverti verso qualcosa che non vedi, non senti o ignori solitamente).
Puoi stare bene e poi male e poi ancora bene e goderti il passaggio da uno stato all'altro come si osserva lo scorrere dei paesaggi dal finestrino.
Puoi scoprire un posto al sicuro da questa danza e stabilirti lì quando hai freddo
come chi ha sempre un biglietto d'aereo pronto per i paesi caldi caldi quando il freddo è troppo.

Puoi fermare il pensiero, o meglio stare in un posto dove il pensiero non è più importante
come quando si scala una montagna e le cose del mondo diventano lontane lontane.

Puoi perderti e trovarlo affascinante.
Come farsi aiutare, o non sapere dove andare.
E scoprire quanto è creativo stare nel vuoto.

Puoi demoralizzarti e scoprendo cosa ti "rimolarizza" puoi sorprenderti di quanto sofisticata è la tua mente e quanto potente può essere.

E puoi farlo ora che non sai più usare i vecchi strumenti.
E' arrivata l'ora dei nuovi.

Buona notte ...

A.

Perche' credi ai complotti, perche' non credi ai complotti

Non credi ai complotti perché ti piace vivere sereno, pensare che andrà tutto bene, che continuerai ad avere lo stesso stile di vita o forse...