L’amore nella coppia Sentire il proprio cuore, in un silenzio oscuro, lontano dalla fretta e dalla confusione. Decidere di seguirlo per una strada che non ha mai ritorno. Sapere che tutto ciò che si 'rischia' del proprio cuore e della propria vita potrebbe essere perso in un istante. Per uno qualsiasi degli infiniti motivi. Avere la certezza che l’impresa è disperata: il tempo o la morte, l’Altro o il Mondo, annullerà tutto con un colpo di mano improvviso. E che non ci sarà allora una dolce colpa da cercare, come non ha colpe il Destino. Sapere di essere comunque soli con il proprio dolore per la perdita e il fallimento. E reggerlo senza cadere nel cinismo e nella chiusura. Rialzarsi, scrollarsi la polvere di dosso e ricominciare. E nonostante tutto aspettare ancora, ascoltare, camminare giorno dopo giorno fedeli a quello che si sente interiormente e che non è scosso dal dolore che comunque accompagna la ricerca. Alla fine forse c’è un premio, come nelle parole di questo filosofo francese. E forse il premio sta già nell’impegno per un’impresa ai limiti dell’assurdo. Alessandro D'Orlando  tratto da Lettre à D. Histoire d’un amour, di Andrè Gorz Non voglio più, secondo la formula di Georges Bataille, “rimandare l’esistenza a più tardi”. Sono attento alla tua presenza come ai nostri inizi e mi piacerebbe fartelo sentire. Mi hai dato tutta la tua vita e tutto di te; vorrei poterti dare tutto di me durante il tempo che ci resta. Hai appena compiuto 82 anni. Sei sempre bella, elegante e desiderabile. Viviamo insieme da cinquantotto anni e ti amo più che mai. Recentemente mi sono innamorato ancora una volta di te e porto in me un vuoto divorante che riempie solo il tuo corpo stretto contro il mio. La notte vedo talvolta il profilo di un uomo che, su una strada vuota e in un paesaggio deserto, cammina dietro un feretro. Quest’uomo sono io. Il feretro ti porta via. Non voglio assistere alla tua cremazione: non voglio ricevere un vaso con le tue ceneri… Spio il tuo respiro, la mia mano ti sfiora. A ognuno di noi due piacerebbe non dover sopravvivere alla morte dell’altro. Ci siamo spesso detti che se, per assurdo, avessimo una seconda vita, vorremmo passarla insieme.
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Chissà se esiste davvero un amore così grande... o se è solo l'illusione di un filosofo. E se si tratta di illusione, perchè rischiare di perdere il pensiero di una storia così bella cercando di concretizzarla? Perchè seguire il proprio cuore laddove solo lui può avere accesso?
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