Ci sono due modi per trasformare uno stato interno ed entrambi partono da una posizione comune: la posizione di chi osserva con calma ciò che succede.
Per osservare con calma ci vuole uno spazio interno in cui sentirsi al sicuro, la mente libera da pensieri urgenti, una certa positività (la sensazione che comunque qualcosa viene fuori), un certo tempo a propria disposizione (il tempo di una passeggiata, per stare sul letto senza urgenza di dormire, per riposare in auto tra un impegno e l'altro...).
Poi si può:
1) lasciare che qualcosa emerga;
2) creare uno stato interno di segno opposto attraverso la lettura di qualcosa di specifico, una creazione mentale di immagini e/o dialoghi interiori appropriati.
(ad esempio in uno stato di scoraggiamento creo immagini di ciò che voglio e di come sto mentre lo ottengo).
La seconda soluzione è più sempice della prima, più immediata e applicabile ma più limitata nella portata del cambiamento: di fatto vado dove scelgo di andare.
La prima soluzione è più complessa, richiede molta più presenza mentale, la capacità ad esempio di stare semplicemente in ascolto del proprio respiro, di stare nel vuoto e porta a fare il passo successivo sotto la guida di uno stato transpersonale.
Credo che vadano usate entrambe: la soluzione al punto 1) porta al cambiamento iù radicale.
Quella al punto 2) alla stabilità e alla sicurezza.
Buoni esperimenti
Alessandro D'Orlando
Pensieri di Psicologia, Psicoterapia, Meditazione, Crescita personale; PNL, costellazioni familiari, formazione, respirazione circolare (o rebirthing, o vivation, o simili), ipnosi ericksoniana e tutto quello che vi viene in mente in proposito..
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