Pensieri di Psicologia, Psicoterapia, Meditazione, Crescita personale; PNL, costellazioni familiari, formazione, respirazione circolare (o rebirthing, o vivation, o simili), ipnosi ericksoniana e tutto quello che vi viene in mente in proposito..
giovedì 10 marzo 2011
Quando la psicologia porta dalla padella alla brace
Senza il transpersonale anche l'entrata nel mondo dell'inconscio è rischiosa...
La meditazione è
... trasformare la pesantezza in leggerezza,
il buio in luce,
il passato ed il futuro in presente,
l'insoddisfazione in appagamento,
l'angoscia in felicità,
il dolore in sollievo,
la disperazione in ispirazione,
la debolezza in forza,
il piombo in oro,
il denso e scuro petrolio della terra in calda e luminosa fiamma dell'etere,
come fa la candela mentre meditiamo...
e se poi quanto di meglio abbiamo dentro risuona con quanto di meglio c'è là fuori, e lo richiama, bè... tanto meglio.
La meditazione è trovare qualcosa dentro mentre fino a pochi istanti prima lo cercavamo fuori
il buio in luce,
il passato ed il futuro in presente,
l'insoddisfazione in appagamento,
l'angoscia in felicità,
il dolore in sollievo,
la disperazione in ispirazione,
la debolezza in forza,
il piombo in oro,
il denso e scuro petrolio della terra in calda e luminosa fiamma dell'etere,
come fa la candela mentre meditiamo...
e se poi quanto di meglio abbiamo dentro risuona con quanto di meglio c'è là fuori, e lo richiama, bè... tanto meglio.
La meditazione è trovare qualcosa dentro mentre fino a pochi istanti prima lo cercavamo fuori
domenica 27 febbraio 2011
Una piccola meditazione per i "lasciati"
Può aiutare pensare a queste parole durante il processo di meditazione.
Una volta ad un seminario abbiamo fatto una meditazione su come sciogliere i legami con una persona che amiamo. In questa meditazione si tagliavano le corde che ci legavano alla persona perduta e si affidava questa persona alla Luce, affinchè essa potesse trarre direttamente dalla Vita l’energia di cui aveva bisogno per vivere.
Solo quest’ultima parte mi era piaciuta... il resto un pò meno...
Trovo piuttosto più buono riconoscere dietro la persona che ci ha lasciati il nostro Destino.
Le parole da usare in questo senso potrebbero essere più o meno queste:
Ti ringrazio per il dolore che vivo.
In questo dolore ritrovo il mio Destino ed il mio passato.
L’infanzia che ho abbandonato ed i suoi dolori.
Le persone del passato con la loro umanità.
Le ferite delle persone che ho amato fin da bambino.
Tutte le delusioni della mia vita.
Anche le delusioni di me stesso.
Ti ringrazio perchè ora attraverso di te posso rivivere tutto questo dolore,
e finalmente,
coscientemente, abbracciarlo.
Ti benedico, perchè andandotene porti con te la colpa del carnefice.
Non serve.
Il dolore che vivo ora è solo mio, e tu non c’entri più nulla.
Ti lascio alla tua libertà,
e se mai ho voluto costringerla dentro le forme che io ho voluto dare alla mia vita,
per avere meno paura, e trovare un senso più profondo,
me ne scuso.
Ti benedico, affinchè la tua felicità con un’altra persona nel futuro sia più perfetta di quella che hai vissuto con me.
Ti benedico affinchè anche tu possa imparare dai tuoi errori come io sto facendo con i miei.
E se dopo di te non resta che solitudine: va bene.
E se dopo di te non mi resta che rabbia o rimpianto che non so come lasciar andare va bene.
E se dopo di te non restano che storie senza profondità o senza futuro, va bene.
E se dopo di te non resterà che un vuoto senza speranza, va bene anche questo.
E se dopo di te non resta che sofferenza senza Luce, va bene.
Prendo ciò che resta come il mio Destino, e la nostra storia e le sue illusioni come il mio Destino.
E se il mio Destino ha usato te per un tempo lungo fino ad oggi, di questo ti ringrazio.
Ora resto davanti al mio Destino, ad aspettare il prossimo insegnamento.
Giorno dopo giorno.
Istante dopo istante.
E tutti i momenti belli vissuti assieme, tutti i momenti belli vissuti con tutte le persone della mia vita, anche e soprattutto quelle che più mi hanno ferito,
anche quei momenti belli
lascio che portino a me la vita che in sè racchiudono,
perchè la sprigionino nel mio presente
ridandogli il colore e il suono,
la leggerezza e il senso,
che ho perso cercando di dare un senso a quello che poi sempre, prima o poi, finisce.
A prescindere da noi.
A prescindere da te.
venerdì 25 febbraio 2011
Gli ultimi centimetri della strada verso lo Spirito
Respirando, si scopre sempre che ci sono ancora alcuni centimetri prima di riempire completamente il torace.
Di solito sono gli ultimi centimetri verso il perineo e la schiena, verso il basso, per un maggior radicamento alla Terra.
In alto sono quei minuscoli spazi verso il collo che raddrizzano la testa e l'allineano finalmente alla colonna dorsale.
Con la pratica, ci si accorge di quanta aria possa stare sia laggiù, che lassù.
Andare in alto senza radicamento è pericoloso.
Andare in basso senza ispirazione dall'alto è distruttivo.
Allora buona pratica, buon radicamento e buon contatto con lo Spirito.
Ogni mattina
AD
Di solito sono gli ultimi centimetri verso il perineo e la schiena, verso il basso, per un maggior radicamento alla Terra.
In alto sono quei minuscoli spazi verso il collo che raddrizzano la testa e l'allineano finalmente alla colonna dorsale.
Con la pratica, ci si accorge di quanta aria possa stare sia laggiù, che lassù.
Andare in alto senza radicamento è pericoloso.
Andare in basso senza ispirazione dall'alto è distruttivo.
Allora buona pratica, buon radicamento e buon contatto con lo Spirito.
Ogni mattina
AD
martedì 22 febbraio 2011
Che cos'è l'Aikido nella vita di ogni giorno
Cos’è l’Aikido nella vita di ogni giorno
Aikido è piegarsi sulle ginocchia quando raccogli qualcosa,
vivendo la flessibilità del corpo e l’umiltà del piegarsi in ogni atto quotidiano.
Aikido è respirare con la pancia, con la schiena, con le reni, dal perineo fino al diaframma, e sentire il radicamento a terra anche mentre cammini tra i negozi il fine settimana.
Aikido è la precisione del gesto della mano, del braccio, della spalla, del tronco, della testa, del bacino, della gamba e del piede,
gesto che rispecchia fedele l’intenzione di ciò che vuoi fare, come prendere una fotocopia tra una pratica e l’altra.
Aikido è il passo contenuto mentre ti muovi nel mondo, mentre l’avampiede è seguito dal piegarsi del ginocchio per portarti con morbidezza, stabilità e prontezza sulla Terra.
Aikido è il respiro e il sorriso guardando negli occhi, mentre con rispetto e compassione pratichi il gesto più efficace, con tranquillità.
Aikido è essenzialità nella parola, nel pensiero, nell’azione, nell’emozione,
mentre ordini passo dopo passo, inesorabilmente, in semplicità e con facilità ciò che prima era complesso, come stare tra tante avversità contemporaneamente.
L’Aikido non inizia quando entri nel dojo e non termina quando ne esci con l’inchino.
La filosofia della gioia
La filosofia della felicità.
"Tutto, tutto quello che comprendo. Lo comprendo solo perché amo."
Lev Tolstoj
Pensare che avremo sempre ciò che i nostri bisogni più profondi ricercano,
che il futuro ci porterà ciò che abbiamo perso in forme nuove e inaspettate,
di più
che il futuro ci porterà ancora più gioia e abbondanza
e che la gioia e l’abbondanza e la felicità sperimentate nel passato
sono solo il cartello che ci indica che siamo sulla giusta strada
sono solo l’anticipo della gioia che proveremo
sono solo la prima manifestazione del nostro cuore che si apre.
Non c’è nessuno che può toccare il nostro futuro,
che ci può portare via nulla,
che ci può bloccare nella nostra espansione,
nell’espansione della nostra vitalità e gioia.
Nemmeno la morte, semplice passaggio tra una vita e l’altra,
su questo pianeta o un altro.
Pensare in questi termini pone la ricerca della felicità su un piano infinito,
la porta nella capacità di amare, di pensare, di volere,
funzioni su cui nessuno può interferire,
a meno che noi non glielo permettiamo.
Ricordi gioiosi del passato possono essere amplificati all’infinito,
e anticipare eventi ancora più felici nel futuro,
e nutrire l’anima all’infinito.
Un solo ricordo felice può trasformare la nostra vita in un paradiso.
Una sola aspettativa felice può cambiare il nostro modo di alzarci la mattina e andare incontro al mondo.
La psicologia, la psicoterapia, se hanno sbagliato in qualcosa, è stato nel trascurare questa naturale funzione dell’essere umano,
quella di cercare la felicità attraverso la felicità.
Non basta accogliere il dolore, non basta dire si al dolore.
Dobbiamo dire si anche alla gioia.
Forse accettiamo la gioia meno del dolore.
Forse questa è la nostra colpa più grande verso la vita.
Da oggi pensa che anche questa colpa si ferma davanti alla gioia di vivere che provi.
Ogni istante merita tutta la nostra gioia, e tutta la nostra aspettativa di un incontro con la gioia.
Il dolore è solo una pausa prima della prossima gioia.
E la vita stessa si regge solo sulla gioia.
Sull’amore.
Solo ciò che amiamo cresce.
Solo ciò che ci dà gioia diventa forte nella nostra vita.
Il resto è destinato ad abbandonarci.
domenica 13 febbraio 2011
L'incomprensibile essenza della vita spirituale
A livello spirituale, come si vede con le costellazioni familiari, la vita si può invertire.
I buoni diventano cattivi, chi resta è colui che se ne va, chi è folle diventa saggio, il saggio è folle.
Guardare alle cose come sono, nell'essenza, rinunciando all'idea di essere buoni e giusti, è impegnativo.
E liberatorio.
Accettando la colpa, cresciamo.
Accettando i legami della nostra famiglia, le conseguenze dei nostri errori, e farcene carico ci rende adulti.
Accusando gli altri restiamo invece piccoli.
Molto piccoli.
E ciechi.
La mente non può capire tutto e alle volte non è nemmeno lo strumento utile per capire.
La Vita a livello Spirituale è spesso oltre la mente, gli schemi, le religioni, il buon senso.
Se ami qualcuno sei disposto a seguirlo anche su questo piano?
Puoi vedere la vita da un punto di vista completamente nuovo?
Puoi prenderti questa responsabilità?
Se si, allora le costellazioni familiari sono per te.
Altrimenti rimani nella mente, con i libri e forse una semplice terapia.
Il tempo del vedere non è ancora arrivato.
I buoni diventano cattivi, chi resta è colui che se ne va, chi è folle diventa saggio, il saggio è folle.
Guardare alle cose come sono, nell'essenza, rinunciando all'idea di essere buoni e giusti, è impegnativo.
E liberatorio.
Accettando la colpa, cresciamo.
Accettando i legami della nostra famiglia, le conseguenze dei nostri errori, e farcene carico ci rende adulti.
Accusando gli altri restiamo invece piccoli.
Molto piccoli.
E ciechi.
La mente non può capire tutto e alle volte non è nemmeno lo strumento utile per capire.
La Vita a livello Spirituale è spesso oltre la mente, gli schemi, le religioni, il buon senso.
Se ami qualcuno sei disposto a seguirlo anche su questo piano?
Puoi vedere la vita da un punto di vista completamente nuovo?
Puoi prenderti questa responsabilità?
Se si, allora le costellazioni familiari sono per te.
Altrimenti rimani nella mente, con i libri e forse una semplice terapia.
Il tempo del vedere non è ancora arrivato.
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