lunedì 13 agosto 2012

Camminare su una lama

In un percorso spirituale c'è sempre il rischio.

Il rischio di cadere nel conflitto contro il negativo, attaccandosi al positivo, se ci si focalizza sul positivo stesso (l'essenza di luce, divinità, amore, saggezza in noi).

Il rischio di attaccarsi al negativo e di giustificarlo se si segue la via in cui si nega tutto ciò che non è verità (entrare dentro il dolore, la sofferenza, le emozioni pesanti per scoprirne alla fin fine l'inconsistenza e la nullità - o per lasciare che con tale sofferenza l'anima si purifichi e in conseguenza di questo processo lasciare che saggezza e amore emergano dalla gabbia che va dissolvendosi).

Anche la meditazione stessa - perlomeno nelle fasi iniziali (ma essendo probabilmente un percorso praticamente infinito che senso ha parlare di fasi iniziali?) - nelle sue varie forme - può essere forse praticata con lo stesso rischio.

Sono tranelli dell'Ego nella via verso la liberazione.

E nello stesso tempo è un tranello anche pensare che possiamo evitare di camminare su questa lama - la lama esiste comunque, è sotto i nostri piedi, perchè voletnti o nolenti siamo tutti su un percorso spirituale.



sabato 21 luglio 2012

Il treno del destino

La malattia è il destino,
un problema di salute,
qualcuno che ci tradisce o ci lascia,
o qualcuno per il quale soffriamo.

Tutto è manifestazione di destino.
Pensiamo di controllarlo con la medicina, con la psicologia, con la nostra intelligenza ed i nostri sforzi,
ma alla fine, in fondo, nel migliore dei casi, è solo un cercare di contrattare con il proprio Destino.

Non è possibile probabilmente trattare con lui,
Puntare a piccoli sconti di pena non funziona quasi mai.

Tanto vale fermarsi, guardarlo negli occhi, respirare mentre lo guardiamo che viene verso di noi come un treno - e possiamo lasciare che ci attraversi.

Respiro dopo respiro.

Per tutta la vita.

Mentre gli andiamo incontro
vivendo la nostra vita
mentre ci attraversa.

A.

mercoledì 18 luglio 2012

L'albero del bene e del male

Il bene è solo,
il male mai.

Il bene è scoperto,
il male mai.

Il bene è staccato dalle conseguenze,
il male mai.

Il bene è libero dal futuro
Il male no.

Il bene punta al servizio,
il male a farsi servire.

Il bene punta all'universo,
il male all'io.

Il bene punta alla crescita,
il male alla distruzione o alla conservazione.

Il bene è creativo,
il male è rigido, morto,  inerte.

Il bene è attento al qui ed ora,
il male ai principi, alle idee, ai progetti.

Il male è più forte del bene.
Il bene però si serve del male.

Così alla fine, se si sta seduti
o si pensa di esserlo
sul ramo del bene
bisogna stare attenti a non segare il tronco del nostro albero.



mercoledì 11 luglio 2012

Erode tra noi

Trailer film i figli dell'uomo

Non serve passare alle armi.

Basta togliere il tempo a una genitore di stare a casa se lo desidera,

basta togliere le risorse economiche a una famiglia,

basta portare allo sfacelo il tessuto familiare e sociale di una comunità,

basta nutrire le paure e le paranoie dei singoli,

basta lasciare le forze dell'anticoscienza libere nella tv, nelle radio e nei giornali,

basta poco per spingere un singolo a ritirarsi in sè stesso spaventato e sperare che la vita finisca presto.

O forse, se non siamo chiamati più a far nascere bambini - siamo chiamati a far rinascere i bambini che siamo stati

ma questa volta con l'occasione di vivere con coraggio, apertura, fiducia, creatività.

Generazioni di guerre, miseria, crisi, difficoltà hanno forse mirato proprio a questo - all'evoluzione della specie umana verso una specie migliore.

Ancora più umana.

In quell'umanità sarà possibile di nuovo fare bambini

A.


venerdì 6 luglio 2012

A cosa servono i lager

A ricordare che le regole sono più grandi dell'amore.

...

La disumanità è razionalizzata: "Lavorare rende liberi.."

Se non rispetti le regole (lavorare) non meriti la libertà.

Se non meriti la libertà meriti tutto il resto.

In quel "resto" ti disumanizzi.

Disumanizzandoti meriti il resto del resto.

Così nel mentre diventi sempre meno umano io posso trattarti da "non persona".

Così se prima c'era una regola tra me e te ora c'è una differenza enorme in termini di "specie", "dna", "razza".

Con l'aumentare delle differenze si possono aprire le porte dell'inferno con la buona coscienza...

...

All'essere umano basta poco per chiudere il cuore.
Basta una piccola ragione.
Una piccola giustificazione.
Una minima regola.

Anche oggi.

Dalle periferie delle città alle relazioni di ogni giorno.
Basta poco per chiudere il cuore.

Basta una trasgressione di una delle infinite regole dell'universo.

Canzone di Vasco Rossi




Sentirsi stupidi è normale - anzi vitale

Ci si sente stupidi quando ci si sorprende a fare un errore su cui - teoricamente - sappiamo già tutto.

Il fatto è che lo sa il nostro emisfero sinistro: lui ha i libri, la conoscenza, l'esperienza, la memoria degli eventi.Ma le nostre azioni sono guidate dall'emisfero destro, con le sue memorie, esperienze, traumi, bisogni insoddisfatti...

...DELL'INFANZIA

Siamo stati bambini e ci hanno dimenticato - dimenticanze dopo dimenticanze da infinite generazioni - tempi biblici di dolori che appesantivano gli occhi dei genitori sui figli....

... e poi noi ci siamo dimenticati della nostra infanzia nell'adolescenza...

... e continuiamo come in una commedia di cui abbiamo smarrito il copione le stesse tristi strade, facendo finta di poter vivere senza tornare indietro.

Ma il passato ritorna sempre sotto mentite e nuove spoglie, perchè l'importante non è sapere solamente come fare meglio - nè tanto meno sapere semplicemente che cosa non va fatto.

L'importante è porgere la mano a quel bambino, a quella bambina e ricominciare da quel punto in cui si è fermato, si è fermata.

Piangendo, resta in attesa della nostra mano che forse non è mai arrivata. O non abbastanza.

Non è lui in fondo da biasimare per gli errori, ma l'adulto in noi che quella mano non porge.
Per dimenticanza, distrazione, narcisismo.

Per paura di sentirsi stupido...

A.










mercoledì 4 luglio 2012

I pifferai magici di oggi

Falsi maestri...

Li riconosci per quello che non dicono piuttosto che da quello che dicono.

Dicono tutto quello che è condivisibile,
semplicemente portandoti lontano da ciò che è essenziale.

Portano verso ciò che è piacevole,
lontano da ciò che è vero.

Portano verso la forza interiore,
omettendo la necessità di sottometterla al trascendente.

Portano verso l'energia e la passione,
tralasciando la necessità della consapevolezza, dell'ascolto, dell'inattività esteriore.

Parlano di ricchezza,
senza specificare come.

Parlano di giustizia,
senza parlare di amore.

Parlano di come amare qualcuno,
senza dire che serve a tutti.

Parlano di crescita,
ma non dicono di cosa.

Parlano di futuro,
per non parlare del presente o peggio ancora - degli insegnamenti del passato.

Come il pifferaio magico
prima del burrone.





Perche' credi ai complotti, perche' non credi ai complotti

Non credi ai complotti perché ti piace vivere sereno, pensare che andrà tutto bene, che continuerai ad avere lo stesso stile di vita o forse...