venerdì 29 gennaio 2010

Dietro a ciò che appare

La nostra volontà e la nostra coscienza sono contenute dal nostro inconscio.
Il nostro inconscio dall'incoscio della famiglia.
Quello della mia famiglia e della famiglia dell'altro si fondono nell'inconscio collettivo.
Quello collettivo è dentro le forze della natura.
Le forze della natura sono contenute in ciò che la crea e ricrea dal vuoto ogni istante.

Guardando alle persone a cui penso di più, nel bene e nel male.
Guardando a ciò che fanno e dicono e a come vivono...
Guardando a ciò che sta dietro a loro e a ciò che da loro esce per venire incontro a me... nel bene e nel male...

Davanti all'enormità delle forze in gioco...

mi prende uno strano senso di vertigine e umiltà e silenzio...

martedì 19 gennaio 2010

La vita in vetrina

Una volta guardavo la vita dalla vetrina.

Poi mi sono accorto che lo facevo.

Poi che non mi piaceva.

Poi che non potevo fare a meno di farlo.

Poi che c'era un modo per uscirne e che mi era difficile, perchè mi sembrava che stare davanti la vetrina era come essere senza pelle.

Così ho capito perchè stavo dietro alla vetrina ed ho smesso di farmene una colpa: non reggevo al mio essere senza pelle. Semplicemente i danni che ho fatto sono stati ben compensati dal mio autoincarceramento.

Poi ho inziato a capire che vivere la vita senza stare in vetrina significa sentire che le persone mi mancano, tutte. Quelle più vicine e quelle più lontane.

E poi alla fine ho capito che più profondo del dolore della mancanza c'era il dolore della mancanza del mio amore per loro.

Questa è la mia colpa più profonda, qui è dove mi sento peccatore nel senso cristiano del termine. Questo è lo spazio dove non posso che inchinarmi ogni volte che non ricevo amore.

Mi torna semplicemente ciò che ho creato nel mondo. E in me può spegnersi per dare spazio a qualcosa di nuovo.

Alessandro D'Orlando

lunedì 18 gennaio 2010

Ciò che perdi è tuo per sempre

Alle volte capita di amare qualcuno, di sentirsi leggeri per questo e aperti alla vita.

Capita di sentirsi vivi, o di sentirsi elevare nei pensieri e nelle emozioni.

Capita di sentirsi più ottimisti o più coraggiosi sapendo di avere al fianco quella persona.

Capita di ricevere da quella persona attenzioni, amore, sostegno, cura, riconoscimento, delicatezza e tutto quello che una persona che ci ama può dare.

Poi quella persona se ne va e sembra che resti il vuoto.

Ma in quel vuoto ci sarà un amico che darà il riconoscimento.

Aiutando qualcuno potremo sentirci aperti e leggeri: vivi.

Leggendo un libro o meditando ci sentiremo elevare a livello mentale o emozionale.

Ogni tanto vivremo situazioni in cui qualcuno ci manifesta qualcosa di tenero.

Tanti frammenti del passato che ritornano in nuove forme, che insieme rendono il passato una copia sbiadita di un più ricco presente.

Quando ci penso, mi sembra che tutto assuma una luce diversa per l'occhio che dentro di me guarda il mondo.

E' come pulire il vetro di una lampada ad olio...

Alessandro D'Orlando

giovedì 14 gennaio 2010

La morte libera l'amore.

Stamattina prima di andare a lavorare ho avuto un pensiero che mi ha commosso, mi ha reso umile e pieno nello stesso tempo: che davanti al nostro destino, alla morte che ci attende, siamo tutti degli eroi: iniziamo tutti qualcosa che sappiamo che perderemo, che costruiamo su qualcosa che non durerà, che solo per il fatto di esistere siamo esposti al senso della fine ogni minuto della nostra esistenza.

Siamo tutti grandi davanti a questo Nulla e questo ci rende uguali.

Chi ha avuto e chi no, chi ha raggiunto e chi no, chi ha fatto bene le cose e quello che le ha fatte meno bene.

Chi ha avuto ciò che desiderava e chi invece tutto ciò che non avrebbe voluto.

Sono andato al lavoro con un senso di pace, in pace in me...
Guardando con ammirazione ogni persona, me compreso.
E con un senso di gratitudine per quel piccolo spazio che è la vita.

Quando succede, penso che un angelo mi ha voluto regalare il suo tocco.

AD

mercoledì 13 gennaio 2010

Ossessioni

Oggi ho avuto l'impressione che tra noi e la vita ci siano un sacco di ossessioni.
Pensieri che ci sembrano naturali, preoccupazioni che ci sembrano sensate, gelosie che giustifichiamo.
Ho provato a vedere oltre oltre e non ci ho trovato nulla.
Forse non sono abituato alla libertà.

Immagini di quello che ho vissuto e vorrei intensamente rivivere.
Immagini di ciò che considero mio e mio non è.
Immagini di ciò che temo possa accadere e forse non accadrà mai.
Immagini di ciò che desidero e che forse non accadrà mai.

Nel mezzo di tutto questo ci sta la mia vita. Ciò che passa mentre penso.
Stasera la cercherò nella consapevolezza del respiro.
So che non resterò deluso.

A.

martedì 12 gennaio 2010

Passa tutto

Se per te si è dileguato il possesso di un mondo
non addolorarti per questo, non è nulla;
e se hai acquistato il possesso di un mondo,
non rallegrartene, non è nulla.
Passano oltre i dolori e le gioie.
Passa anche tu sul mondo,
non è nulla.
Answari Soheili

Se non sai come sistemare un dolore, se non sai darti pace, per qualcosa che non riesci a capire, se non sai prdere ciò che hai perso e ancora lo trattieni dentro di te, e se sai che questo trattenere impedisce a ciò che trattieni di fare la sua strada, se non sai come reggere a tutto questo, allora pensa comunque che tutto dovrà passare.

Medita al momento della tua morte, quando starai per passare da una porta senza ritorno. Medita sul momento in cui ciò che non sei riuscito a chiudere non si chiuderà mai più. Debiti e crediti per sempre caduti nel nulla.

La morte come la carezza della polvere del deserto copre tutto ciò che è stato, lasciando solo tracce lievi nell'anima. Come la neve.

Resta il caldo, l'azzurro, il silenzio, l'abbandono.

Da lì poi ritorna indietro e ricomincia in qualche modo: approfittane ora che puoi.

lunedì 11 gennaio 2010

Scappa da chi ti dice "Mi hai deluso"

Chi ti dice "Mi hai deluso" significa che non ti vedeva che dietro una sua aspettativa completamente idealistica e disumana e legata ai suoi bisogni più che alla relazione tra voi due.

Significa che ti sta dicendo che ora ti ama di meno e che non è dalla tua parte se sbagli - un pò come se non avesse aspettato altro.

Significa che devi stare attento, perchè tu sei lì, chi ti giudica è più sopra di te e più che esserti a fianco, ti è sopra.

Chi ti dice "mi hai deluso" non ti dice che in realtà si delude e non riesce ad ammetterlo, perchè gli fa troppo male: è più facile buttare giù gli altri.

Non ti chiede il motivo per cui hai fatto ciò che hai fatto, non vuole tirare un filo che può arrivargli al cuore da sotto la sabbia in cui si nasconde.

Non ti dà la mano per farti sentire che ti ama comunque, e che al limite potrebbe ritirarsi da te per proteggersi e proteggere l'amore che ha per te. Ritira anche il suo amore con una crudeltà la cui reponsabilità scarica su di te.

Chi ti dice "Mi hai deluso" non ti dà un'altra possibilità: il processo di delusione si è compiuto, il verdetto è stato dato, non si può più tornare indietro. Sei crocifisso a ciò che hai fatto e per questo non avrai più possibilità di rialzarti se non per un atto gentile e arrogante di dimenticanza.

Se qualcuno ti parla dicendoti che ha lasciato qualcun altro perchè lo aveva deluso, allora aspettati di fare la stessa fine: siamo talmente umani che non possiamo che deludere chi si aspetta qualcosa da noi. Quindi rilassati, respira,

e aspetta il verdetto e la sentenza

il freddo che resta quando se ne va un tiepido amore.

Perche' credi ai complotti, perche' non credi ai complotti

Non credi ai complotti perché ti piace vivere sereno, pensare che andrà tutto bene, che continuerai ad avere lo stesso stile di vita o forse...