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Come in un Eterno Ritorno
siamo condannati a rivivere la stessa angoscia dei primi anni di vita,
gli stessi dolori, le stesse sofferenze.
Quando finisce un amore, o crolla qualcosa che credevi sicuro,
riviviamo come cadendo di piano in piano attraverso sottili e fragili pavimenti
situazioni e emozioni vissute mesi, anni, secoli fa.
Lo sappiamo così bene in fondo che per questo ci attacchiamo a ogni appiglio di sicurezza.
Laggiù ci sono coccodrilli, serpenti, mostri,
ed è per questo che vogliamo poter contare su qualcosa o qualcuno,
e preferiamo la sicurezza all'amore, il possesso alla libertà.
Preferiamo così combattere false battaglie per il possesso che vere lotte per guarire dalla nostra oscurità.
L'amore per le persone e ciò che ci circonda richiederebbe il coraggio di scendere in questi piani bassi più che il nostro aggrapparci a ciò che ci è vicino, l'accettazione di ciò che è, la vittoria giorno dopo giorno sulla paura.
Una battaglia mai scontata, mai vinta, sempre in trincea,
armati di tutto ciò che troviamo e sappiamo usare alla meno peggio,
mai finalmente liberi o al sicuro.
Umilmente davanti a qualcosa che è più grande di noi e della stessa umanità.
Come davanti a dinosauri armati di padelle e mestoli dentro a una buca che non riesce nemmeno a nasconderci.
Davanti all'amore e ai suoi limiti spietati posti dalla paura - se siamo onesti con noi stessi - non possiamo che sentirci sempre più piccoli di quello che vorremmo.
Ci aspetta un giorno la grandezza e la vittoria sulla paura - grandi esseri ci sono riusciti.
Ma ci vogliono disciplina, intenzione, strumenti, lavoro interiore - per tutta la vita, secondo dopo secondo.
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